Politica
domenica 27 Ottobre, 2024
di Donatello Baldo
Era annunciata da una settimana la conferenza stampa del presidente della Circoscrizione Centro Storico-Piedicastello. «Comunicazione importanti», diceva la note di convocazione. Ma si sapeva già tutto, Geat dopo mesi e mesi di tensioni con il suo partito, il Pd, sulle grandi opere e soprattutto sulla circonvallazione, si sarebbe candidato a sindaco della città. Ma nonostante lo spoiler, ieri erano in 150 ad ascoltare queste importanti comunicazioni. Tanti curiosi, ma anche tantissimi sostenitori che applaudivano ogni passaggio del discorso del leader. Gente di quartiere, popolo, non politici o aspiranti tali.
Davanti alla platea, one man show, Geat ha letto il suo discorso. «Dovete sapere che sono un discreto camminatore», usando poi questa affermazione come artificio retorico per raccontare di una «passeggiata della consapevolezza su quanto è avvenuto e sta avvenendo qui a Trento» che lo ha portato a «tirare le somme». Della sua appartenenza al Pd, ma soprattutto del suo rapporto con le istituzioni che ha sempre vissuto dall’interno. «Mi stava passando la voglia di votare» cosa che avviene — spiega Geat — «quando sappiamo che qualsiasi nostro sforzo, nostra idea, nostra azione concreta per migliorare una situazione, viene sistematicamente ostacolata, inascoltata, disattesa». E prima del primo applauso a scena aperta dice questo: «Ho provato lo stesso disgusto che molti trentini conoscono da tempo. Oh se li capisco!».
Il discorso della Verruca, perché ieri le «comunicazioni importanti» le ha annunciate nella sala della circoscrizione, appunto in via Verruca, ha messo in fila tutto quel «disgusto» per com’è ora gestita la città. «Ho visto (pausa), ho visto l’attuale sindaco Ianeselli agire come se fosse un promotore d’affari qualsiasi, inebriato dai promessi fondi europei del Pnrr», quelli che hanno permesso di sbloccare la tanto vituperata circonvallazione». E ancora: «Ho visto (pausa), ho visto la nomina dell’assessore Ezio Facchin alla Mobilità, guarda caso un ex collaboratore di Rfi diventato poi controllore per il Comune di un progetto già da lui stesso proposto». E Geat ha poi «visto» come si è comportato il sindaco sui terreni inquinati della Sloi, sui terreni inquinati dell’asilo di Cristo Re. «Ho visto votare a favore della funivia del Bondone. Opera senza utilità, e senza neve». E spiega che quando poneva il problema, quando depositava interrogazioni su questo e su altri punti, «tutto viene edulcorato grazie all’opera di alcuni diligenti consiglieri del Partito democratico«. Gli dicevano che gli argomenti «sono delicati», che «non è opportuno».
Il presidente della circoscrizione, al suo vecchio partito, non fa sconti. Anche lì ha visto qualcosa: «Ho visto come il Partito democratico si è appiattito sulle posizioni del sindaco. Che non è un membro del Pd», un partito dove «non c’è contraddittorio, non c’è discussione democratica, non c’è confronto sulle idee e le proposte» ma soltanto «sostegno incondizionato a qualsiasi interesse quest’uomo abbia in testa». Geat vede non tanto «un sindaco al servizio della città, ma una città al servizio del sindaco». Spiega poi che a gennaio non ha rinnovato la tessera. Perché ha visto «come un partito va in putrefazione quando soltanto un uomo, addirittura esterno al partito, decide tutto da solo e per chissà quali interessi di parte». E la chiusura: «Non ho più fiducia in Ianeselli. Non ho fiducia nelle persone del Pd che fanno da cortigiani accondiscendenti a favore dello spegnimento del proprio cervello».
Nelle sue conclusioni, Claudio Geat riprende la parabola del camminatore. Dopo aver visto quello che non va…«a questo punto ho valutato dentro di me, durante quelle passeggiate di riflessione con la mia nipotina di due anni in montagna, che forse non avevo più voglia di andare a votare». Che però non va bene, «andare a votare è riconoscere la propria solitudine». Ma Geat non è solo: «Io non sono solo». L’illuminazione lo ha portato quindi all’importante annuncio: «Annuncio pubblicamente le mie dimissioni da presidente della circoscrizione centro storico, la costituzione di un nuovo soggetto politico e la mia candidatura a sindaco, partecipando alle prossime amministrative del 4 maggio 2025». E spiega: «Si tratta di una lista civica che non ha colore politico, non è legata ai partiti nazionali. Né di destra, né di sinistra».