Verso il voto

mercoledì 3 Luglio, 2024

Trento, il centrosinistra pronto a ricandidare Ianeselli. Ma Alleanza verdi sinistra tiene il punto: «Trovare la quadra su bacino alle Viote e inceneritore»

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I partiti della coalizione «SiAmo Trento» hanno incontrato il primo cittadino a Ravina

Se non è stata un’investitura a pieno titolo poco ci manca. La coalizione di centrosinistra a Trento va verso la conferma di Franco Ianeselli, attuale primo cittadino del capoluogo, come candidato sindaco per la futura tornata elettorale in programma nel 2025. È quanto emerge dall’incontro che si è tenuto lunedì sera tra Ianeselli stesso e partito che compongono la coalizione «SiAmo Trento» che aveva portato alla sua vittoria nell’autunno del 2020. Incontro che è stato la diretta conseguenza della lettera scritta dai consiglieri comunali di maggioranza a metà maggio in cui si rinnovava la fiducia nel primo cittadino e si invitava i partiti a iniziare il processo di definizione del programma per la prossima legislatura e di conferma del candidato.
Tutti presenti, tranne il Patt
Detto fatto e lunedì sera i partiti si sono riuniti presso la pizzeria «Da Mimmo» a Ravina, ospiti della presidente di circoscrizione Camilla Giuliani. Presenti il Partito Democratico, Campobase, Futura, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva, +Europa e Autonomisti per Trento. Era stato invitato anche il Patt, visto che il partito autonomista 4 anni fa aveva fatto parte della coalizione che ha sostenuto Ianeselli. Ma pare che gli esponenti di Trento delle stelle alpine abbiano declinato, giustificandosi dicendo che il rientro nel partito del gruppo di Kaswalder li poneva ora al di fuori del perimetro del centrosinistra.
5 anni di lavoro
La serata è iniziata con il rendiconto, da parte del sindaco Ianeselli, del lavoro fatto in questi 5 anni. «È stato un rendiconto lungo e dettagliato, ma soprattutto molto bello – racconta Paolo Piccoli, presidente del Consiglio comunale e rappresentante di Campobase – Anche io che seguo tutti i giorni i lavori del Consiglio, non mi ero reso conto di quanto lavoro è stato portato a termine». Il sindaco ha quindi enunciato i risultati raggiunti, come Trento Capitale europea del volontariato, e quelli messi in cantiere, come il futuro hub della mobilità e tanti altri e ha infine rimesso il mandato alle forze della coalizione.
I paletti ambientali
A prendere la parola per primi sono stati gli esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra: Marco Boato e Renata Attolini. Il gruppo che si è dimostrato più critico all’interno della coalizione. «Abbiamo posto quelli che per noi sono i nodi critici – spiega Attolini – Ossia l’inceneritore, il bacino delle Viote e la funivia del Bondone». Su questi per AVS sarà importante trovare una quadra. Nel suo intervento è stato Boato a specificare che spetta alla coalizione definire il programma e indicare il candidato sindaco.
La fiducia in Ianeselli
A spezzare gli indugi e chiedere un’investitura immediata di Ianeselli è stato allora Alberto Pattini di Autonomisti per Trento. «Non c’è tempo da perdere e ci sono tanti progetti da completare – spiega Pattini – Per questo mi sono fatto avanti per dire che era giusto confermare la fiducia in Ianeselli e confermarlo per un secondo mandato. Se un sindaco non fa errori madornali è un atto dovuto e non solo Ianeselli non ne ha fatti, ma io, essendo stato anche assessore, posso dire con cognizione di causa che ha lavorato bene e che è attento alle mozioni che presentiamo in Consiglio». «La sensazione è che si andrà avanti con Ianeselli – osserva Attolini – Ma noi non vogliamo firmare assegni in bianco. Di sicuro vogliamo presentarci come AVS restando nella coalizione». «Tutti sono d’accordo su Ianeselli Bis – aggiunge Piccoli – si tratta solo di limare i punti programmatici».
Un’estate di lavoro
A questo punto a prendere in mano la situazione è stato il segretario del Partito Democratico del Trentino, Alessandro Dal Ri. «Come Pd ci siamo presi il compito di guidare i lavori di questa estate volti a delineare il programma della coalizione – spiega Dal Ri – Sappiamo che ci sono alcuni nodi da sciogliere, ma l’obiettivo è quello di arrivare pronti a settembre e poi ufficializzare in quel momento la ricandidatura di Franco Ianeselli a sindaco per terminare il percorso iniziato nel 2020. Un percorso che ha già raggiunto risultati importanti frutto del lavoro del sindaco, della sua giunta e anche di una maggioranza compatta e leale. Ora bisogna fare in fretta, senza dare nulla di scontato». Di metodo ha parlato anche il consigliere di Futura Federico Zappini. «Questa è una comunità politica che ha vissuto insieme 5 anni intensi ed è evidente che vogliamo andare avanti insieme – ha detto Zappini – Abbiamo costruito basi solide su cui continuare a lavorare. Dandoci un metodo capace di costruire una comunità politica accogliente che si faccia energizzare e che energizzi a sua volta i cittadini e le parti sociali. Per farlo serve a sua volta uno sforzo collettivo. Quello di un sindaco che si mette in gioco per completare il percorso iniziato e quello dei partiti che devono essere aperti e capaci di coinvolgere».
Una coalizione che cambia
E parlando del perimetro della coalizione i nodi da sciogliere non mancano. Non era presente all’incontro di lunedì Casa Autonomia, perché nel 2020 ancora non esisteva, ma è probabile che sarà della partita, va capito se da sola o presentando una lista comune con Azione con cui è iniziato un percorso con la candidatura di Mario Raffaelli alle europee. È stata poi ventilata l’ipotesi di aprire la coalizione al Movimento 5 stelle, idea su cui Campobase aveva posto il veto ai tempi delle provinciali, ma che oggi non incontra le stesse resistenze. Anche Futura è a un bivio: portare i propri candidati nel Pd o presentare una lista propria. La sensazione è che nel partito ci siano al momento visioni diverse. Anche Autonomisti per Trento, gruppo nato da Pattini e Uez fuoriusciti dal Patt dopo la svolta a destra del partito, dovrà capire se fare una propria lista o trovare casa altrove. Magari dentro una lista del sindaco. Ianeselli non ha ancora sciolto le riserve in merito, e forse parte di quello spazio politico è stato nel frattempo occupato da Campobase, ma c’è chi pensa che ormai la lista del candidato sia un elemento irrinunciabile, visto anche il risultato di quella di Fugatti alle ultime provinciali, a patto che sia davvero espressione della società civile.