mercoledì 2 Ottobre, 2024

Trento, il Makkani Center aprirà il 18 ottobre con Max Factory Home, Arcaplanet e Sushiko

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Il fatturato nel 2023 è balzato da 33 a 64 milioni di euro. In cantiere l’hub all’ex Sit e il nuovo istituto Pertini. Passo San Giovanni: un hotel a 5 stelle

Venerdì 18 ottobre Max Factory inaugura il suo terzo negozio trentino al Makkani Center di via Maccani a Trento. Max Factory Home, 2.000 metri quadri, si affianca allo store ex Mercatone Uno di San Michele all’Adige, dove è in programma un ampliamento, e a Max Factory Fashion, aperto ad aprile al Top Center. L’inaugurazione del punto vendita Max Factory è solo la prima degli altri negozi che animeranno il Makkani Center e che saranno aperti entro i primi di dicembre: Arcaplanet, Sushiko, Dorelan, Salotti Federici, per un totale di circa 300 addetti che lavoreranno su 5.000 metri quadrati commerciali. «Ma abbiamo venduto anche i 3.000 metri quadri di uffici, grazie agli oltre 200 parcheggi previsti» afferma Mirko Pellegrini, titolare della Mak Costruzioni di Lavis che ha realizzato il nuovo centro commerciale di via Maccani, un investimento da 15 milioni di euro. Vale invece 50 milioni la convenzione con il Comune di Trento che la Mak si appresta a firmare – «entro un paio di settimane» dice Pellegrini – per la realizzazione di due capannoni industriali a Spini di Gardolo, con 90 posti auto, 48 orti e una ciclabile ceduti in cambio a Palazzo Thun. Ed è «in fase avanzata» – così la definisce il titolare della Mak – la trattativa con una famiglia di albergatori locali per il nuovo hotel a 5 stelle da realizzare a passo San Giovanni, Comune di Nago Torbole, un’operazione da 20 milioni. Senza contare gli appalti pubblici come l’ex Sit e l’istituto Pertini a Trento, i centri commerciali come le Masere e l’ex 5 Comuni a Lavis, i complessi residenziali ad Arco e Predazzo, l’impianto fotovoltaico da 2 megawatt a Canal San Bovo. Non stupisce che il bilancio 2023 si sia chiuso con un raddoppio del valore della produzione, da 33 a 64 milioni, un utile netto balzato a 7,4 milioni e i dipendenti saliti a 120. Complessivamente il portafoglio ordini dell’azienda edile lavisana è cresciuto fino a superare i 300 milioni di euro.
Gli appalti pubblici in Trentino e fuori
«Siamo diventati un’impresa di costruzioni generali» sottolinea Mirko Pellegrini che è proprietario della Mak Costruzioni insieme al fratello Andrea. «Insieme ai 120 dipendenti, lavorano con noi 60-70 tecnici e poi abbiamo validi partner per i subappalti». Una buona metà dei lavori in corso sono appalti pubblici: «Circa 150 milioni, non solo in Trentino». A Trento la Mak ha avviato il cantiere del nuovo hub intermodale all’ex Sit, dove lavora in cordata con la cooperativa Lagorai, e quello della nuova sede dell’Istituto professionale Pertini, dove è insieme alla Macos di Mezzolombardo e alla Zorzi Geometra Mario di Trento. «Ma siamo anche impegnati nella realizzazione della nuova officina di manutenzione dei treni di Trentino Trasporti a Spini di Gardolo, un’opera da 35 milioni, unica in Italia». In questo caso la cordata è insieme alla Carron, azienda trevigiana molto presente in regione. «Abbiamo poi diversi lavori in Alto Adige, come la nuova palestra e mensa scolastica e gli alloggi Ipes a Egna, e il nuovo Itt Negrelli a Feltre, un appalto da 25 milioni» precisa Pellegrini. A proposito di edilizia pubblica, Mak partecipa, al 50% con Collini Lavori, alla riqualificazione delle torri di Man a Trento. «Ora iniziamo una nuova torre». Non è andata in porto, invece, la discussa proposta in finanza di progetto – tecnicamente un leasing costruendo – per il nuovo ospedale di Cavalese. «L’impressione è che lì sia tutto fermo» sostiene Pellegrini.
Nelle valli: dagli hotel ai pannelli solari
L’altra metà dei lavori in corso della Mak sono progetti immobiliari. «A passo San Giovanni, a Nago, abbiamo comprato l’immobile, abbandonato da più di dieci anni – spiega Pellegrini – Il progetto è realizzare un hotel a 5 stelle, il procedimento è aperto presso il Comune di Nago Torbole. I lavori valgono 20 milioni. Pensiamo di mantenere la proprietà e dare l’albergo in gestione». Qualche grande catena? «No, siamo in trattativa avanzata con un operatore locale che gestisce già alcune strutture alberghiere. L’obiettivo è aprire nel 2027». In Alto Garda non c’è solo l’hotel: ci sono il polo scolastico al Rione Degasperi e l’asilo nido Lago Blu a Riva del Garda e i 55 appartamenti a destinazione residenziale e turistica in via Passirone ad Arco, un lavoro da 15 milioni. «È stato appena approvato il piano guida» ricorda Pellegrini. A Predazzo a luglio è stata firmata la convenzione per la realizzazione di 25 appartamenti e un negozio da 800 metri quadri, che potrebbe essere un punto vendita di abbigliamento sportivo, nell’area delle ex Ceramiche Trio: 8-10 milioni l’investimento. A Canal San Bovo invece la Mak ha acquistato 3-4 ettari di terreni artigianali: «Non adatti però per capannoni – afferma Pellegrini – Abbiamo deciso di realizzare un parco fotovoltaico a terra da 1 megawatt e ora abbiamo fatto la richiesta per un altro megawatt. L’obiettivo è promuovere una comunità energetica». Il progetto, da 2-3 milioni, ha messo in moto discussioni e critiche, ma anche interesse per l’idea della comunità energetica (Il T del 18 e del 27 agosto).
I centri commerciali sull’asta dell’Adige
Nel capoluogo e sull’asta dell’Adige i grandi progetti sono soprattutto centri commerciali, ma anche – questa la novità – industriali. C’è il Makkani Center a Trento nord, ormai in via di completamento. C’è il nuovo centro commerciale alle Masere a Lavis, un’opera da 25 milioni che vedrà l’insediamento di Conad ed Eurospin, gruppo Dao, ed Eurobrico, gruppo Paterno. «Siamo in attesa della firma della convenzione – dice il titolare della Mak – Cediamo al Comune una sala polifunzionale da 400 metri quadri e realizziamo anche un locale, un’enoteca che valorizzi i vini locali e che pensiamo di tenere noi». Ma di recente la Mak ha stipulato il preliminare d’acquisto per un altro complesso importante a Lavis: l’ex 5 Comuni, comprato dalla Vetri Speciali che vi teneva la commerciale Unionvetro. Il nuovo progetto vale 40 milioni. «Si tratta di un’area di 70mila metri quadri – spiega Pellegrini – Il complesso esistente sarà demolito e ristrutturato e passerà da 16mila a 14mila metri quadri. Su una parte di esso tornerà Unionvetro, l’altra metà sarà venduta». Nell’area vicina, anch’essa a destinazione produttiva, arriverà un nuovo insediamento di rilievo. «C’è l’accordo di vendita con Tecnomat per una grande area vendita di materiali edili da 7.000 metri quadri, dove sono previsti 130 dipendenti». Tecnomat è l’ex Bricoman di proprietà della multinazionale francese del bricolage e dei prodotti per la casa Adeo, a cui fa capo anche la catena di negozi Leroy Merlin. L’arrivo di Adeo avrebbe un impatto su tutto il settore: è da tempo che il colosso d’oltralpe cerca di insediarsi a Trento e nelle zone vicine, sia con Leroy Merlin, sia con Bricoman, oggi Tecnomat. Ora sembra arrivata la volta buona. «Il Comune di Lavis ha approvato il piano guida – precisa Pellegrini – la concessione per Tecnomat potrebbe arrivare la prossima primavera. Anche in questo caso prevediamo lavori per il Comune: strada allargata, parcheggi, la stazione dei treni riqualificata».
A Spini di Gardolo fabbriche e orti
A Spini di Gardolo, tra il paese e il carcere, invece di un centro commerciale dovrebbe sorgere un’area industriale, dove sposteranno la loro sede due importanti imprese industriali, un lavoro da 50 milioni che la Mak propone anche per conto dei proprietari delle aree, la Arcauno di Renzo Rangoni e la Tecnoedil, con la Tecnoedil Noleggi. Nel piano di lottizzazione recentemente approvato dalla giunta comunale di Trento, le imprese industriali sono indicate come «una ditta produttrice di macchinari per la produzione di materiali tessili» e «una ditta produttrice di porte e portoni industriali». La prudenza deriva dal fatto che l’iter per i nuovi stabilimenti industriali è stato lungo e travagliato, anche se l’area di 60mila metri quadri è «produttiva di riserva», perché era rimasta un’area verde con vigneti, poi estirpati a causa della flavescenza dorata. Ma fin dall’inizio si sa chi sono: la Karl Mayer Rotal di Mezzolombardo (macchine tessili), 100 dipendenti e oltre 40 milioni di euro di fatturato 2023, e la Hörmann Italia di Lavis (porte), 55 addetti e 59 milioni di ricavi 2023. Entrambe hanno bisogno di uno stabilimento più grande, rispettivamente di 10mila e 15mila metri quadri, e di espandere la produzione. «Andiamo a firmare la convenzione entro un paio di settimane – dice Pellegrini – Al Comune cediamo 6.000 metri quadri su cui realizzeremo 90 posti auto, di cui 4 per disabili, 48 orti comunitari, con la baracca e i bagni, la nuova ciclabile, l’allargamento di via al Pont dei Vodi. In tutto più di 500mila euro di lavori. E li faremo tutti prima».