commercio
mercoledì 19 Febbraio, 2025
di Adele Oriana Orlando
Un altro negozio chiude in città, ma non per cessata attività. Da qualche giorno sulle vetrine del negozio «Scarpe&Scarpe» che si trova in via del Brennero, a Trento, sono apparsi due grandi cartelli che avvisano i clienti della chiusura dell’attività il prossimo 8 marzo. In questo locale lavorano sei persone che, secondo quanto spiegato da Alessia Tedeschi la funzionaria della Uiltucs che segue l’azienda, rischiano di rimanere senza un lavoro. Il motivo di questo piccolo terremoto che coinvolge sei persone, sarebbe da ricercare in una mancanza di accordo tra l’azienda che paga l’affitto e i proprietari dei muri. «La chiusura al pubblico è prevista dal 9 marzo, poi servirà del tempo tecnico per svuotare il negozio da tutto – spiega Tedeschi – Il 5 di febbraio ci è arrivato un avviso di licenziamento collettivo, perché, da quanto raccontatoci dall’azienda, non sono riusciti a trovare un accordo con i proprietari dei muri per la locazione e attualmente non hanno un’alternativa».
Approfondendo la questione, i sindacati hanno scoperto che l’azienda sarebbe alla ricerca di un negozio con una metratura minima di 1200 mq, che sarebbe un criterio rigido nell’ottica delle nuove aperture. «L’obiettivo primario, ovviamente, è la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del negozio – prosegue Tedeschi – Ricevuta la comunicazione, abbiamo incontrato tutti i dipendenti. Noi speriamo di poter preservare maggiori posti di lavoro possibile in questo momento, vediamo anche con i possibili trasferimenti e dobbiamo ancora comunque spiegare tutto il procedimento dell’esame congiunto». L’obiettivo dei sindacati, oggi, è quello di risolvere la situazione entro fine mese, cercando di definire tutte le varie situazioni di ogni singola lavoratrice e lavoratore. La strada dei trasferimenti, però, prevederebbe degli spostamenti impegnativi per i sei dipendenti che attualmente abiterebbero tutti nella zona di Trento. «I negozi più vicini sono quelli di Bolzano e Desenzano del Garda – sottolinea Tedeschi – Stiamo cercando di tenere tutti i dipendenti il più vicino possibile al territorio di residenza, anche nell’ottica di una riapertura e quindi di un ricollocamento. L’azienda ci ha detto che sta cercando un nuovo stabile e che ha difficoltà a trovarne uno che risponda alle loro necessità per il momento. Se non si dovesse riuscire a ricollocarle e garantire la prosecuzione del contratto di lavoro di queste persone, che è il nostro obiettivo primario, la comunicazione arrivata parla di un licenziamento collettivo, appunto, quindi dobbiamo vedere l’azienda cosa ci propone. Noi abbiamo attualmente risposto a un esame congiunto per valutare gli estremi del licenziamento collettivo. Le motivazioni ci sono, ora è la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori ciò che ha maggiore importanza». In questo moment0, il negozio sta promuovendo i saldi, proposti in linea con il periodo. Quello che non si riuscirà a vendere entro l’8 marzo sera, senza una nuova sede dove spostarsi, probabilmente, verrà rimandato alla sede centrale. Cosa accadrà all’interno di quel locale di viale Brennero dopo che «Scarpe&Scarpe» avrà portato via tutto, al momento, sembra ancora un’incognita. Nonostante siano circolate in piazza delle ipotesi, Tedeschi ha precisato che: «Non ne sappiamo niente, il proprietario dei muri è Orvea Spa». C’è ancora un margine di speranza per quei sei dipendenti che in questi giorni, presi dal caos dei saldi e del via vai in negozio, non hanno tempo di pensare a quello che accadrà dal 9 marzo nelle loro vite. Il sindacato e l’azienda arriveranno a una conclusione certa a fine febbraio.