il progetto
mercoledì 29 Maggio, 2024
di Ottilia Morandelli
Il palazzo delle poste di Trento tornerà al suo splendore di un tempo. Sarà dipinto di azzurro e ricorderà il progetto originario dell’architetto Angiolo Mazzoni, celebre professionista fiorentino, uno dei maggiori progettisti di edifici pubblici della prima metà del ventesimo secolo. L’impronta di Mazzoni a Trento è particolarmente profonda, anche la stazione dei treni è opera sua. Ieri mattina a palazzo Geremia è stato presentato il progetto per la riqualificazione del palazzo delle Poste di piazza Vittoria. La progettazione è a cura del gruppo composto dall’architetto Jacopo della Fontana (Dzu), dall’architetto Alberto Winterle (W+W) e dall’ingegner Sergio Sciarini (Esa Engineering). Presente ieri anche Alberto Panfilo (Poste Italiane). L’accordo urbanistico prevede la restaurazione del palazzo in chiave moderna, con la commistione fra spazi pubblici e privati, con la costruzione di appartamenti al secondo piano e nel sottotetto. Il piano terra, il mezzanino e il primo piano sono destinati a funzioni aperte al pubblico, qui saranno realizzati luoghi di coworking, zone studio, ma anche aree ristoro e intrattenimento. Gli appartamenti saranno destinati ad affitti brevi per lavoratori, partecipanti di convegni e anche qualche studente. Tutto è ancora da stabilire. Verranno adibite, oltre agli uffici postali, altre aree per il commercio al dettaglio, ma anche bar, ristoranti e uffici. «Cercheremo di valorizzare gli affreschi e le opere nella struttura, molti oggetti sono andati persi e le vetrate di Depero distrutte e perdute. Vogliamo valorizzare questo edificio storico e i gioielli che ha al suo interno» ha spiegato Winterle.
I tempi e i costi
Non si conoscono ancora i tempi di apertura del cantiere e la successiva conclusione dei lavori, e nemmeno il costo complessivo della riqualificazione. Le cifre (si parla comunque di milioni) comprenderanno anche il restauro delle molteplici opere artistiche presenti nel palazzo, come gli affreschi di Luigi Bonazza, Gino Pancheri e Enrico Prampiloni. Gli esiti della gara d’appalto probabilmente si sapranno fra gennaio e marzo prossimo. Il tutto è «complicato» dal necessario confronto con la Soprintendenza per i beni culturali, a cui è stato richiesto un parere sulla ridistribuzione degli spazi interni e interessata alla conservazione e alla dignità artistica dell’edificio.
L’iter del progetto e la storia
Il progetto è stato presentato da parte di Europa Gestioni Immobiliari, società del gruppo Poste Italiane che valorizza il patrimonio immobiliare della società, dopo un lungo percorso di confronto quando nel 2015 la giunta comunale aveva approvato uno schema di accordo, che era stato poi formalizzato nell’ottobre dello stesso anno. Contestualmente ai lavori sull’immobile e in ogni caso al fine di ottenere la certificazione di agibilità, la proprietà si è impegnata a realizzare, a propria cura e spese, il rifacimento delle pavimentazioni stradali di via Mantova e via Santa Trinità di fronte all’edificio. Nel 2015 era stato firmato un accordo preliminare pubblico-privato tra la provincia autonoma di Trento, il Comune, e la società Europa Gestioni Immobiliari Spa. L’anno seguente nel mese di luglio il Consiglio comunale aveva adottato la variante del piano di regolatore conseguente all’accordo urbanistico. La convenzione mira al recupero dell’edificio storico, per farlo diventare un polo multifunzione.
La struttura del Mazzoni risale al 1938, quando gli venne dato l’incarico dal regime fascista di riqualificare il palazzo togliendo tutti i riferimenti all’impero asburgico, rendendolo più conforme e inerente allo stile imposto dal Duce. Ne risultò un edificio dal colore azzurro savoia, un’opera architettonica ricca di arte, statue e affreschi.
La riqualifica delle Poste
Il progetto attuale prevede la ristrutturazione e reinterpretazione degli spazi secondo una strategia di valorizzazione urbanistica. Gli architetti di Europa Gestioni Immobiliari puntano alla «rifunzionalizzazione», che prevede spazi ibridi, fra lavoro e svago. Un luogo che potrà essere utilizzato anche dagli studenti che risiederanno temporaneamente nella struttura, negli appartamenti al secondo piano dell’edificio. Qui saranno organizzati anche convegni e eventi. I lavori dell’immobile comporteranno un lavoro di restauro radicale. L’antico chiostro, ora sbarrato con delle inferriate, lasciato al degrado e dove negli anni sono state lasciate immondizie e rifiuti, verrà reso un luogo di accoglienza, con arredi permanenti, un cortile interno come un punto di passaggio e di attraversamento della città. Attraversamento che sarà permesso anche dalla costruzione di alcune arcate fra i muri del palazzo per penetrare fra il fronte principale e la corte interna, con un accesso diretto. L’ufficio postale verrà spostato invece sull’angolo della piazza.
In sostanza la configurazione del palazzo rimane immutata, ma sarà messo in atto un intervento importante per liberare l’edificio degli elementi in eccesso posizionati nel corso del tempo, che non corrispondono alla destinazione originaria dell’edificio voluto da Mazzoni.
Le operazioni
di Redazione
A 2400 metri, portati dall'elicottero dei vigili del fuoco, operatori del Soccorso alpino di tutto il Trentino e finanzieri del Soccorso alpino. Oltre 140 le persone coinvolte oggi nelle operazioni. Ricerche al momento sospese