I dati
martedì 21 Febbraio, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Le immagini dei pullman che arrivavano in via Lung’Adige Monte Grappa fecero capire a tutti quanto fossero pochi quei duemila chilometri tra la capitale ucraina e il capoluogo trentino. Dalle porte scendevano principalmente donne e bambini in fuga dalla guerra. E molte famiglie sono poi rimaste qui. Lo si vede dall’annuario statistico della città di Trento, che registra un balzo di cittadine ucraine e polacche tra le residenti straniere.
L’effetto profughi
Il report «TrentoInCifre» è stato presentato ieri a Palazzo Geremia dalla responsabile dell’Ufficio studi e ricerche del Comune, Antonella Marin. Nel 2022, in particolare, le cinque nazioni più rappresentate sono Romania (2.173 persone), Pakistan (1.489), Albania (1.060), Ucraina (981) e Marocco (730). Tra gli uomini il podio rimane invariato, mentre tra le donne «emergono due novità: l’ingresso della nazionalità ucraina tra le prime posizioni e di quella polacca tra le prime dieci», ha spiegato Marin. In particolare, le cittadine ucraine sono 711, al secondo posto tra le cittadinanze più rappresentate, dietro alla Romania e davanti all’Albania. Complessivamente, compresi gli uomini, i cittadini ucraini sono passati da 960 nel 2021 a 981 nel 2022. Mentre le cittadine polacche sono 155, al penultimo posto nella top 10.
Più acquisizioni di cittadinanza
Complessivamente, al 31 dicembre 2022, gli stranieri erano 13.665, ossia l’11,5% della popolazione totale. Nel 2022 si è registrato da un lato un calo di 166 iscrizioni all’anagrafe (-1,2%) e dall’altro è stato raggiunto il picco di acquisizioni di cittadinanza italiana. Ogni 1.000 stranieri residenti, nello specifico, il 72,1% ha ottenuto la cittadinanza. In termini assoluti le acquisizioni sono state 991, ossia 271 in più rispetto al 2021. Di queste 511 sono legate alla residenza. Una motivazione in crescita: nel 2013 era all’origine del 34,1% delle acquisizioni, mentre oggi del 51,6%. Il fattore matrimonio è sceso da una quota del 24,3 ad una dell’11,3%. E per «altri motivi» dal 41,7 al 37,1%.
Sempre più anziani
In totale la popolazione risulta in aumento di 284 unità rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 119.004. La crescita si riscontra in tre specifiche classi d’età: la fascia 15-29 anni (+183 persone, +1%), quella 30-44 anni (+176, +0.8%) e tra gli over 65 (+302, +1,1%). Si registra invece un calo tra gli under 14 (-249 persone, -1,6%) e nella fascia 45-64 anni (-128, -0,4%). Una fotografia che rispecchia i due macro trend della denatalità e dell’invecchiamento della popolazione: ogni 100 giovani tra 0 e 14 anni, ci sono 184 persone sopra i 65 anni. Mentre nel 2013 lo stesso indice di vecchiaia si attestava a 148,8. Sardagna (249,6), S.Giuseppe-S.Chiara (241,6) e Villazzano
(236,1) si confermano le circoscrizioni più «anziane».
In dieci anni gli under 14 sono scesi di 1.286 unità (-7,7%), mentre gli over 65 sono 3.519 in più (+14,2%). Nel 2022 si contavano 29 ultracentenari, di cui 5 uomini, in linea con il 2021. L’età media della popolazione è passata da 43,6 anni nel 2013 a 45,3 nel 2022.
Come cambiano le famiglie
Finora ci siamo soffermati sulla variazione anagrafica della popolazione, ma come sono cambiate le famiglie? Un dato, nello specifico, certifica la trasformazione della società, quello relativo ai nuclei familiari formati da un solo componente. I quali hanno visto una crescita progressiva nell’ultimo decennio arrivando a rappresentare nel 2022 il 41,8% delle famiglie residenti, rispetto al 38,9% nel 2013 e il 40,3% nel 2017. Le coppie senza figli sono rimaste stabili nel tempo, oscillando tra il 27,1 e il 27,3%. Calano invece i nuclei formati da 3 o più componenti.
Coppie sposate in calo
Nel 2022 i matrimoni sono aumentati di 56 unità rispetto al 2021: in totale sono stati 324, di cui 65 religiosi e 259 civili. Un incremento ancora legato alla ripresa delle unioni frenate dalle restrizioni della pandemia. Se si guarda infatti all’ultimo decennio si registra una sensibile flessione dei matrimoni: oggi le coppie coniugate con figli sono il 20,8% delle famiglie residenti, contro il 25% nel 2013; mentre quelle senza figli sono scese dal 16,6 al 15,9%.
I nomi più diffusi
Venendo infine alle curiosità, i nomi più diffusi tra i nati del 2022 sono stati Sofia (14), Camilla (11) e Ginevra (9) tra le femmine. E Leonardo (17), Nicolò (13) e Tommaso (10) tra i maschi. In considerazione all’intera popolazione, i nomi più diffusi sono Anna, con 1.034 donne, e Andrea, con 1.578 uomini.