L'intervista

martedì 16 Maggio, 2023

Lavia: «Vogliamo lo scudetto. Mi sfogo al bowling»

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Daniele Lavia verso gara 5: «Orgoglioso del percorso fatto L’Itas ha le qualità per farcela. Impressionato da Nikolov. Sorpresi dall’addio di Lorenzetti»

E se l’Itas fosse in grado di ribaltarla ancora una volta? È già successo (e in maniera sontuosa) in gara 3, dopo essere andati in vantaggio all’inizio della serie. E guarda caso sia il vantaggio iniziale in gara 1 e poi il recupero in gara 3, appunto, sono maturati entrambi sul parquet di casa trascinati dal pubblico gialloblu, quindi, perché mai non potrebbe accadere un’altra volta?

In casa Itas ci stanno credendo e lo conferma Daniele Lavia che prevede una gara 5 intensissima, con altissimi valori in campo e per Trento c’è la marcia in più, appunto della «curva Gislimberti» e del pubblico trentino in generale.
«Sono convinto che torneremo a mettere in campo una partita maiuscola perché abbiamo le forze e la qualità per poterlo fare e lo abbiamo già dimostrato in altre gare di questa serie».

Come sta vivendo queste ore di preparazione?
«Con tutta la serenità di questo mondo. Dopo tutto sto e stiamo aspettando una cosa bellissima, quindi non potrei che attenderla con entusiasmo. Credo che almeno la metà dei giocatori di pallavolo vorrebbero trovarsi nei nostri panni in questo momento, volendo giocare una finalissima scudetto quindi mi sento fortunato e felice di esserci».

E come la state preparando, dunque?
«Stiamo lavorando sodo, abbiamo preso coscienza di cosa non è andato in gara 4 e stiamo limando gli spigoli ancora vivi. Abbiamo davvero tantissima voglia di vincere e questo ci sta facendo rimanere concentrati sugli errori commessi e da non ripetere, ovviamente».

Ecco, a proposito di errori. Cos’è accaduto venerdì scorso in gara 4?
«Semplicemente loro sono stati aggressivi. Hanno spinto a più non posso in battuta e, noi, ci siamo fatti sorprendere ma ci sta. Capiamoci. In gare come queste, con squadre di altissimo livello ad affrontarsi è nella normalità delle cose che gli equilibri si spostino con una certa regolarità da una parte e dall’altra. È il più chiaro segnale che siamo due squadre complete, forti, che si stanno giocando uno scudetto. Normale che sia così».

Estremo equilibrio, sì, e dunque cosa si aspetta dalla finalissima?
«Guardi, credo che non si possano proprio avere aspettative da una gara 5. Una partita in cui ti giochi tutto alla pari, come credo sarà, non penso proprio possa regalare aspettative di qualche tipo. Sarà una sfida combattuta, dove tutto può accadere e proprio per questo è libera da qualsiasi tipo di previsione».

Lei ha fatto riferimento ad altre gare di questa serie finale in cui avete dimostrato di reggere il confronto con la Lube. Quale di queste gare l’ha convinta maggiormente di ciò?
«In assoluto penso a gara 3. In quel momento noi abbiamo giocato una partita pressoché perfetta, dai ritmi altissimi. Siamo stati in grado di disorientare Civitanova, esattamente come, poi, loro sono riusciti a fare venerdì scorso in gara 4. Devo però aggiungere anche l’avvio della serie quando ci siamo presi gara 1, eravamo molto presenti e anche gara 2 è stata importante: eravamo sotto di 2 a 0 e siamo stati bravi a recuperare sul 2 a 2. Poi abbiamo perso ma abbiamo dato una grande dimostrazione di potenzialità».

Andiamo nel dettaglio delle forze in campo. In gara 4 è stato impressionante Yant, tra le file marchigiane. Pur senza Zaytsev e con un De Cecco non proprio sotto i riflettori hanno trovato nello schiacciatore cubano un’energia devastante.
«Vero ma le forze della Lube non le scopriamo certo oggi. Yant gioca sul livelli alttissimi già un paio d’anni. Certo, loro hanno perso qualcosa senza Ivan (Zaytsev ndr) ma il resto è di grandissimo valore. Se devo dire un giocatore dei loro che mi sta impressionando è Nikolov. Un giovane che è cresciuto forte in questi playoff scudetto. Ha un potenziale enorme».

Condivisibile. Trento con chi risponde?
«Abbiamo anche noi delle belle conferme, non certo sorprese perché già lo sapevamo che erano di valore ma in queste partite si sono confermati: parlo di Dzavoronok e di D’Heer. Sono entrati per dare fiato o per sostituire giocatori come Lisinac e si sono dimostrati pienamente all’altezza. Quindi ci siamo ma vorrei dire che noi rispondiamo di squadra. Perché questo siamo. Abbiamo tante individualità di livello ma è il gioco corale la nostra vera arma. Se giriamo bene tutti assieme non ce n’è per nessuno e, ripeto, lo abbiamo dimostrato già in più occasioni».

Posso chiederle come avete incassato la notizia dell’addio di coach Lorenzetti? Qualcuno sostiene che, per com’è uscita, può avervi dato degli stimoli in più.
«Non posso certo negare che la cosa ci abbia sorpresi. Non ci aspettavamo che il percorso fatto con il coach finisse ora. Ci dispiace moltissimo perché s’è creato un bellissimo rapporto però qua la cosa si deve fermare perché sappiamo anche che lo sport è fatto anche di queste cose. Di addii e di nuove esperienze. Il fatto, invece, che questo ci possa aver dato stimoli in più non direi: noi volevamo e vogliamo vincere comunque. È stato un anno difficile in cui abbiamo vinto partite importanti ma abbiamo anche perso occasioni importanti. Lorenzetti è stato fantastico; penso alla sua analisi fatta dopo la partita persa con lo Zaksa in Champions. Ha saputo disegnare nelle nostre teste gli errori commessi con una naturalezza che pochi possono vantare. Dopo la sfida che ci portava in semifinale, contro Piacenza, ci ha mostrato l’evidenza di cosa non aveva funzionato. Un ottimo interprete delle situazioni e un ottimo insegnante».

Lavia ci dica… che fa in questi giorni per esorcizzare l’attesa?
«Ah beh, non mi avanza molto tempo al di fuori del lavoro e quando sono a casa studio (frequenta l’università ndr) o guardo qualche film con la mia ragazza».

Beh ma deve anche sfogare un po’ di tensione, o no?
«Si, ieri sera (domenica, ndr) sono stato al bowling; ecco lì ho scaricato un po’ di stress».

Ah bene e chi ha vinto?
«Riki (Sbertoli ndr), ha fatto 190».