La vicenda
giovedì 20 Febbraio, 2025
Trento, la denuncia degli animalisti: «L’anziana labrador Sheila, denutrita, ora è morta. Inascoltate le nostre richieste»
di Redazione
A raccontare la storia sono l'associazione Bearsandothers, Animali liberi odv e la Protezione animale e tutela ambientale

A raccontare la storia sono l’associazione Bearsandothers, Animali liberi odv e la Protezione animale e tutela ambientale.
«Da circa un mese stavamo monitorando un cane all’esterno di un’abitazione della “Trento green”, l’isola felice per gli animali, perché ci erano pervenute parecchie segnalazioni. Una delle ultime con particolare insistenza, evidenziava uno stato pietoso dell’animale, come potete notare dalla fotografia scattata nei giorni scorsi. E ora qui vi raccontiamo la storia.
Femmina, razza labrador, di nome Sheila, anziana. Come detto parecchie segnalazioni ci hanno indotto ad andare a vedere, nonostante le notevoli altre segnalazioni che continuano ad arrivare dal paradisiaco Trentino! Recatici sul posto, pur non essendo veterinari, ci siamo accorti che questo cane, solo alla vista, appariva molto denutrito, ma nonostante la magrezza continuava a muoversi seppur molto lentamente nello spazio limitato del giardino, con una cuccia per riparo molto piccola e non sicuramente riscaldata. Abbiamo scoperto che questo cane non usciva da mesi da quel giardino; il suo piccolo giardino era diventata la sua tomba, perché ricordiamoci che lasciare un cane da solo 24 ore su 24 è uno stato di abbandono, perseguibile per legge (art.727 codice penale)».
Di qui la richiesta di parlare con il proprietario. «Non abbiamo avuto collaborazione dal proprietario, perché le nostre intenzioni erano quelle di farci cedere il cane, senza procedere a denunce, per dargli la possibilità di vivere gli ultimi momenti di vita amato e coccolato; perdonateci, non ci siamo riusciti e per noi questo è uno smacco tremendo! – raccontano – Infatti, dopo la nostra visita, il proprietario a nostra insaputa, il giorno dopo, ha chiesto esplicitamente e ottenuto l’eutanasia del cane, senza motivazione; il cane era magro certamente per incuria dell’uomo, lo stesso che lo ha portato alla morte».
Sempre più cani – proseguono – subiscono trattamenti simili; «ve lo diciamo perché siamo a conoscenza di altri casi; chiediamo ai veterinari di valutare bene prima di procedere con l’eutanasia, perché nel codice deontologico che sottoscrivono, è ben chiaro quando e come tale pratica possa essere applicata; non certo per sbarazzarsi di un animale con cattiveria. Sappiamo che ci sono situazioni sociali anche pesanti, come persone che rimangono sole e non vogliono più il cane, ma crediamo che nel 2025 ci siano altre possibilità rispetto alla soppressione; gli animali non devono pagare per le miserie umane».
«Scusaci Sheila – concludono – volevamo darti un’altra possibilità, ma siamo arrivati tardi. Buon ponte piccola anima innocente. Ovviamente, la giustizia seguirà il suo corso!»
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