Mobilità
sabato 21 Ottobre, 2023
di Redazione
Ora è ufficiale. La ferrovia Trento-Malè non sarà prolungata fino a Mattarello. Come anticipato su il T, il progetto originario del Nordus — ossia il progetto di collegamento rapido nord-sud nel capoluogo — è stato definitivamente accantonato. Ieri, nella sua ultima seduta, la giunta provinciale ha approvato la relazione dello studio di fattibilità «Nordus Fase 1» e aggiornato le linee strategiche per la pianificazione della mobilità. La linea Trento-Malè sarà solo raddoppiata tra Lavis e il centro città. E l’attuale stazione capolinea di via Dogana scivolerà sottoterra quando — e se — la ferrovia storica del Brennero sarà interrata. «L’attestamento della ferrovia Trento-Malè nella stazione di Trento centro, a doppio binario nella tratta tra Lavis e la stazione di Trento centro, congiuntamente con un trasporto frequente nella tratta Lavis-Mattarello — riferisce la Provincia — è considerata come la soluzione migliore tra quelle prospettate nell’analisi multicriteria realizzata dal raggruppamento Pini Group e valutata congiuntamente dai Servizi tecnici della Provincia e del Comune di Trento, con il supporto di Trentino Trasporti». Scartata l’ipotesi originaria del Nordus, ora restano allo studio solo due scenari di mobilità sostenibile: il tram o i bus elettrici rapidi (Brt) nella tratta Lavis-Spini di Gardolo-Mattarello. A conclusione della prima fase dello studio è stata predisposta una relazione, valutata congiuntamente dai Servizi tecnici della Provincia e del Comune di Trento, con il supporto della società Trentino Trasporti. Ossia la relazione che è stata approvata ieri dalla giunta provinciale e che individua alcuni elementi consolidati che segnano un passo in avanti verso la realizzazione del sistema integrato Nordus: la linea ferroviaria Trento-Malè interrotta e attestata all’attuale terminal di Trento centro; la stessa Trento-Malè raddoppiata nella tratta tra Lavis e la stazione di Trento centro e interrata in corrispondenza dell’ingresso alla stazione centrale; infine la scelta della combinazione fra due scenari, Brt o tram.
Ci sarà quindi una «fase 2» di approfondimento per arrivare alla scelta dello scenario definitivo. L’obiettivo rimane sempre quello di eliminare le auto dalle strade del capoluogo, a favore di una mobilità sostenibile, del trasporto pubblico. Con la relazione approvata ieri, di fatto, si delinea una riformulazione dell’idea originale del Nordus, individuando non più un unico sistema di trasporto sull’asse nord-sud della città, ma prevedendo una soluzione integrata.