Solidarietà
sabato 5 Ottobre, 2024
di Massimo Furlani
Una colletta di cibo per i più bisognosi. I volontari del Rotary Club Trentino Nord si troveranno oggi a raccogliere, presso due supermercati del capoluogo (IperPoli di via Brennero e Poli di via Maccani), alimenti come pasta, olio e farina, da consegnare alla mensa dei cappuccini e alle famiglie in difficoltà. Basta anche poco per sostenere un’attività che, spiega Barbara Fedrizzi, sta diventando sempre più necessaria visto il crescente numero di persone, anche in Trentino, che si rivolge ai servizi di Caritas e altre associazioni per trovare aiuto.
Fedrizzi, in cosa consiste questa iniziativa?
«Come Rotary Club Trentino Nord da circa cinque anni organizziamo, una volta all’anno, una colletta alimentare all’esterno di alcuni supermercati del capoluogo per raccogliere cibo da dare a chi ne ha bisogno. Quello di oggi sarà quindi l’appuntamento per il 2024».
Dove viene destinato ciò che raccogliete?
«Una parte va alla mensa dei cappuccini, un’altra invece finisce nei pacchi di cibo che vengono poi destinati alle famiglie in difficoltà. Generalmente si pensa che queste ultime siano esclusivamente di stranieri, ma ce ne sono anche moltissime trentine».
Come siete organizzati?
«Saremo circa 45 volontari del Rotary Club Trentino Nord e faremo la raccolta all’esterno di due supermercati del capoluogo: l’Iperpoli a Trento Nord e il Poli di via Maccani. Saranno presenti gruppi di cinque volontari alla volta che faranno turni di tre ore, e andremo a coprire un po’ tutta la giornata per la raccolta, sperando che sia il più abbondante possibile».
Che genere di alimenti raccogliete?
«Cibi secchi, a lunga conservazione e che possano garantire un adeguato sostegno a coloro che ne beneficiano. Quindi alimenti come olio, farina, tonno, pasta, caffè, biscotti, zucchero, che vengono poi divisi in scatole e consegnati».
Cosa vi spinge a portare avanti questa iniziativa?
«La convinzione che per poter dare una mano a chi ne ha bisogno basti veramente poco: anche solo tre o quattro euro in pacchi di pasta possono veramente fare tanta differenza per queste persone senza pesare tanto sulla spesa che facciamo quotidianamente. Il nostro è un modo come un altro per aiutare, che portiamo avanti praticamente tutti gli anni così come altre associazioni organizzano le loro collette sistematicamente».
Rispetto ad altri anni la richiesta dei beni che raccogliete come si sta evolvendo?
«In questo momento purtroppo, per quello che ne sappiamo, le cose sono anche peggiorate per la mensa dei cappuccini, che ogni giorno distribuisce circa 120 pasti fra pranzo e cena. Per questo abbiamo deciso anche di aiutare dedicando una parte ai pacchi spediti alle famiglie».
Che risposta c’è stata da parte della comunità finora alla vostra iniziativa?
«Direi positiva. Abbiamo sempre trovato gente sensibile che condividesse con noi questa consapevolezza che, anche con poco, fosse possibile dare una grande mano. Il messaggio che mi preme sottolineare è che è il segno, il gesto a contare: l’anno scorso, ad esempio, con la stessa suddivisione in due centri diversi abbiamo raccolto 3400 chili di cibo nell’arco della giornata. Da parte dei trentini la solidarietà non è mai venuta meno, ma chiaramente il mio auspicio è che, con il bisogno in crescita, ci sia anche più gente sensibile e disposta a donare qualcosa».