Il lutto

martedì 10 Dicembre, 2024

Trento piange Alfredo de Riccabona: il «padre» di Sociologia

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È stato fautore della trasformazione dell’Istituto trentino di Cultura nell’Istituto di Scienze sociali

All’età di 94 anni, è morto domenica scorsa Alfredo de Riccabona, giurista e dirigente generale dell’Ufficio legislativo della Provincia ai tempi di Bruno Kessler, che ha contribuito da protagonista allla trasformazione dell’Istituto trentino di cultura nell’Istituto superiore di Scienze sociali, embrione di sociologia e della futura Università di Trento. Uomo delle istituzioni, ma dedito anche all’impegno sociali: per 15 anni è stato infatti presidente di Alfid, l’associazione laica famiglie in difficoltà.
«Vorrei ricordare all’opinione pubblica trentina la sua figura — afferma l’ex deputato Marco Boato, e animatore del Sessantotto trentino — perché alle nuove generazioni forse il suo nome non è conosciuto, mentre alle generazioni più adulte o più anziane evoca ricordi importanti, ma ormai lontani nel tempo, considerata la sua lunga vita». Boato tratteggia gli anni ‘60, «dove Alfredo de Riccabona, laureato in giurisprudenza, aveva ricoperto un importante incarico di dirigente generale della Provincia, presieduta da Bruno Kessler, che lo stimava moltissimo». Spiega quindi che «in quella veste aveva contribuito alla elaborazione della proposta legislativa per la fondazione dell’Istituto Trentino di Cultura, il quale a sua volta si fece promotore dell’allora Istituto universitario di Scienze sociali con il corso di laurea in Sociologia, il primo in assoluta nella storia universitaria italiana. Si trattò di un sapiente escamotage giuridico per aggirare la mancanza di competenza statutaria della Provincia autonoma di Trento in materia universitaria».
Nella seconda metà degli anni ’60 Alfredo de Riccabona, insieme ad un gruppo di laici trentini e di studenti universitari di allora, tra cui anche Boato, fu il fondatore e promotore della rivista Dopoconcilio, un periodico di riflessione, spesso anche critica, sulle vicende della Chiesa e del mondo cattolico dopo il Concilio ecumenico Vaticano II. Successivamente Alfredo de Riccabona ha fatto anche parte della Comunità ecclesiale di San Francesco Saverio a Trento. «In epoca più recente, da cristiano nella fede e rigorosamente laico nell’impegno civile — ricorda ancora l’ex parlamentare — egli ha raccolto le sue esperienze sotto il titolo Riflessioni sulla fede al vaglio dei cambiamenti della vita di oggi».
Per molti anni, in una fase successiva della sua lunga vita, Alfredo de Riccabona ha fatto parte di Alfid. Dopo molti anni di presidenza, di questa associazione era divenuto il presidente onorario. «È stato un uomo — scrive infatti l’associazione — di profonda spiritualità religiosa e di grande rigore morale. Si è fatto interprete e portatore della riflessione di una rinnovata lettura del Vangelo e della religione come presenza nella società per la sua trasformazione, nel segno dell’amore, e nel rifiuto di regole astratte e prescrittive. In coerenza con ciò ha sempre sottolineato il valore della laicità, come fondamento della “libertà responsabile”, principio sempre ribadito come fondante di un giusto operare per sé e per gli altri». «Nella lunga presenza in Alfid — continua l’associazione — ha dato ulteriore sostanza all’attenzione alle persone in difficoltà nelle loro relazioni familiari, con apertura a tutte e a tutti a prescindere dalle origini, dalle scelte di vita, dalla religione o altro. Ha sempre espresso fiducia nelle persone e nella loro possibilità di vivere alimentando il senso della loro responsabilità. Ha irrobustito l’Associazione come realtà capace di garantire un servizio di accompagnamento e di sostegno, radicandone ulteriormente la presenza in Trentino».
Il suo funerale si terrà domani alle 10 nella Chiesa dello sposalizio di Maria Vergine, in via San Bernardino a Trento.