la decisione
sabato 25 Febbraio, 2023
di Redazione
Non c’è ancora alcuna decisione su dove collocare il nuovo impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti. Sembra ormai sicuro, come ha spiegato ieri l’assessore provinciale all’ambiente Mario Tonina, che si tratterà di un termovalorizzatore e non di un gassificatore, ritenuto ancora non del tutto affidabile. Il tema della collocazione, ha aggiunto Tonina parlando dopo la seduta di giunta, ieri a Nogaredo dovrà comunque essere affrontato con i territori. Resta il fatto che Ischia Podetti è comunque il sito più probabile per la collocazione, anche se in molti hanno sollevato dubbi soprattutto relativi alla morfologia del luogo e alle correnti: «Ad oggi — ha chiarito Tonina — non abbiamo ancora deciso dove sarà collocato l’impianto. Ischia Podetti è infatti una delle ipotesi contenute nell’addendum al Quinto aggiornamento al piano rifiuti, assieme all’area del nuovo depuratore Trento 3 fra il capoluogo e Besenello e all’area dei Lavini a Marco di Rovereto», ha sottolineato l’assessore citando il documento che ieri pomeriggio è stato presentato alle associazioni ambientaliste, nel quale si affrontano gli scenari riguardanti la raccolta differenziata, il conferimento in discarica e le ipotesi di impianto per il trattamento del rifiuto residuo non riciclabile.
L’assessore ha poi confermato il metodo adottato nel percorso che dovrà consentire al Trentino di arrivare ad una soluzione sul tema dei rifiuti nell’ottica della sostenibilità e della responsabilità. «Questa Giunta è rispettosa dei territori: lo dimostreremo anche nel momento in cui adotteremo la decisione sulla localizzazione assieme al Comune competente», ha concluso Tonina. L’assessore aveva presentato giovedì pomeriggio l’addendum al Quinto Aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti alle associazioni ambientaliste. Erano presenti i rappresentati di WWF, Legambiente, Salviamo Pergine, Mountain Wilderness, Ledro Inselberg, Italia Nostra. Rispondendo alle domande poste dalle associazioni ambientaliste, Provincia e Appa hanno presentato innanzitutto i dati relativi alla saturazione dell’unica discarica per rifiuti urbani provinciale, quella di Ischia Podetti, per poi soffermarsi soprattutto sugli scenari futuri. Da questi in particolare emerge la necessità di dotarsi di un impianto di trattamento dei rifiuti non riciclabili, per diversi ordini di ragioni: l’inasprirsi delle normative europee, la non-sostenibilità economica, ambientale ed etica della politica di esportazione dei rifiuti fuori regione, l’impossibilità di azzerare la produzione di rifiuti, e quindi di raggiungere un risultato indicato solitamente con l’espressione “0 waste”. Infine, le considerazioni riguardanti le ricadute ambientali: gli studi più avanzati dicono che una discarica emette gas serra (responsabili del cambiamento climatico) in quantità 8 volte più alte di un impianto di termovalorizzazione standard. Resta comunque e si rafforza – anche con nuove iniziative nel campo della comunicazione, informazione e formazione – l’impegno, condiviso con le associazioni ambientaliste, per aumentare ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata, migliorarne la qualità e incentivare la riduzione del rifiuto.
il caso
di Redazione
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