Sicurezza
sabato 7 Ottobre, 2023
di Davide Orsato
Per tanti, baristi, gestori di pub e di altri esercizi pubblici è stata «un’estate di passione»: tanto da fare tra gli eventi, i turisti — non sempre abbondanti — e le lunghe serate favorite dal bel tempo. Finché non tramonta il sole e le grane, inevitabilmente, aumentano. Risse, baruffe, piccoli episodi di vandalismi. Non sempre si tratta di reati veri e propri anche se nemmeno quelli mancano: ne è un esempio la rapina ai danni di due giovani ragazze. Il malvivente le ha aggredite con un coltellino. Il bottino: un braccialetto e una collanina. Sempre questa settimana, questa volta in pieno giorno, una commerciante di un negozio di abbigliamento di via Oss Mazzurana si è insospettita perché un «cliente» si era attardato a lungo in un camerino. Lo ha trovato mentre stava utilizzando una siringa. Quello dell’uso di eroina, in effetti, è un problema che si sta ripresentando negli ultimi mesi.
Una casistica che preoccupa commercianti ed esercenti non solo per il tenore degli episodi, ma perché accadono tutti in un perimetro ben preciso, quello del giro al Sas, ovvero il centro, più «centro» di Trento. «Sembra che gli stessi problemi che, fino a qualche anno fa, erano localizzati attorno a piazza Dante e che a piazza Dante erano stati risolti, si siano trasferiti qui». A parlare è Walter Botto, dell’associazione pubblici esercizi e titolare del bar Tridente, in piazza Duomo. «In trent’anni di attività — prosegue Botto — non ho mai visto una situazione del genere. Si dirà: anche altrove in Italia è così. Ma io credo che se la gente viene a Trento è perché ha determinate aspettative. E il biglietto da visita che dovrebbe essere il nostro centro rischia di essere davvero desolante. La sera, nei plateatici, succede di tutto: dai bagni sparisce tutto quello che mettiamo, a cominciare dalle saponette: è difficile mantenere il livello di servizio e il decoro che vorremmo». Eppure le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli. Tra le operazioni che hanno molto colpito i trentini c’è l’impiego della polizia a cavallo. L’idea è quella di far avvertire la presenza degli agenti, aumentando la «percezione» della legalità. «Ma avremmo bisogno di altro — dice Botto — di pattuglie che intervengono a piedi quando esplodono queste situazioni. È inutile che si continui a parlare di Trento come di “isola felice” se non si riescono a limitare gli episodi anche nello spazio di pochi metri quadrati». Sulla questione è stato sollecitato anche il sindaco, Franco Ianeselli, che risponde: «Prendiamo tutti questi episodi sul serio, occorre avere la massima attenzione». Tra le soluzioni potrebbe esserci anche il ricorso a stewart privati: un po’ come fatto da altri locali, sempre il centro. In quel caso, però, lo scopo era quello di limitare i rumori molesti, il grande tema di un’altra estate, quella di un anno fa.
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