Il fatto
mercoledì 9 Ottobre, 2024
di Simone Casciano
Senza un intervento della Provincia l’attività ordinaria del Centro Santa Chiara, e quindi la programmazione degli spettacoli delle sue stagioni, è a rischio. Questo l’allarme lanciato dall’assessora alla cultura del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli rispondendo in Consiglio comunale a un’interrogazione del consigliere Zappini. Un quadro preoccupante confermato anche dal direttore del Centro Massimo Ongaro (vedi intervista in basso, ndr).
I conti dell’estate
La risposta dell’assessora muove i suoi passi dalla rendicontazione dei costi presentata dal Centro Santa Chiara per l’estate 2024 della Trentino Music Arena, organizzata dall’ente su richiesta della Provincia che, con delibera dell’assessora provinciale Gerosa, aveva stanziato un milione di euro. Cifra che, dati alla mano, si è rivelata decisamente insufficiente. Le spese finali ammontano infatti a più di 3,6 milioni di euro suddivisi in: 221mila euro per comunicazione e promozione, quasi 900mila euro per i cachet degli artisti, 722mila euro di costi di gestione (personale di servizio, security, vigilanza notturna e assistenza sanitaria) e 1,84 milioni per allestimenti, noleggi e servizi di facchinaggio. Nella sua relazione è il Centro stesso a spiegare che i costi si sono rivelati più alti del preventivato per un mix di fattori: il poco tempo a disposizione per organizzare e poi richieste di personale per la gestione più alte di quello che ci si aspettava con la nuova perimetrazione dell’area. Dall’altra parte anche i ricavi si sono rivelati al di sotto delle aspettative: 1,6 milioni di euro. In particolare 421mila euro dagli incassi di biglietteria, 71mila dalla somministrazione di cibo e bevande, un milione di contributo provinciale e 184mila euro di avanzo dalla gestione 2023 dell’Arena. Gestione che, scrive l’assessora Bozzarelli, «aveva avuto costi per 1,1 milioni di euro e entrate per 275mila», lasciando anche in quel caso un deficit che «fu coperto con un contributo della Provincia».
Le serate
Nella sua relazione è il Centro stesso ad ammettere che «i risultati di pubblico sono stati al di sotto delle aspettative», per minori entrate quantificate in circa 311mila euro. Una performance al ribasso legata, secondo l’ente, a vari fattori: il maltempo di giugno che ha avuto un effetto negativo anche su luglio, il poco tempo per fare promozione, ma anche alcune scelte artistiche. In media comunque gli eventi della Trentino Music Arena nel 2024 hanno avuto una media di circa 2.500 spettatori, mettendo insieme pubblico pagante e omaggi.
Bilancio a rischio
Aggiungendo al deficit di 2 milioni per l’Arena quello delle Vigiliane il totale arriva a circa 2,5 milioni. Che succede ora? «Il Centro riferisce che i piani per la sostenibilità saranno oggetto di prossimi approfondimenti con la Provincia – dice in Consiglio Bozzarelli – Rispetto ai quali si è in attesa di ulteriori indicazioni. Attualmente si rileva una situazione di perdurante incertezza rispotta alla conferma della copertura da parte della Provincia per effetto del disavanzo procurato dalla gestione dell’Arena», sottolinea Bozzarelli. Già in tutta questa storia la Provincia è il convitato di pietra: è su suo mandato che il Centro si è fatto carico dell’organizzazione degli eventi, che poi hanno generato il buco, e ora ci si aspetta sia proprio Piazza Dante a sanare. Inaccettabile e preoccupante, secondo Bozzarelli, che sia invece l’ente culturale a doversene fare carico. «Un eventuale assorbimento del deficit da parte del Centro in assenza di risorse esterne, rispetto al quale la nostra valutazione è negativa – Conclude Bozzarelli – Ne determina necessariamente il blocco dell’operatività ed ha un importante impatto sul patrimonio netto». Tradotto: se la Provincia non va a ripianare il debito che si è generato, il deficit dell’Arena rischia di tracimare sulla programmazione ordinaria del Santa Chiara e quindi sulle sue stagioni teatrali.