Cultura e natura

giovedì 7 Settembre, 2023

Trento, una «Città a misura d’ape»

di

Al Muse una mostra per sensibilizzare cittadini e Comune su questo insetto

Api sociali, api mellifere, api solitarie: nelle nostre città vivono anche loro, animali con incredibili adattamenti evolutivi e ruoli ecologici precisi, spesso misconosciuti (a parte le api cosiddette «da miele», esistono in Italia 1200 specie), che sono anche preziosissimi impollinatori. A loro il Muse ha dedicato una mostra fotografica con 24 pannelli e 97 scatti, dal titolo «Città a misura d’ape», allestita nel parco del museo con scatti di Luca Mazzocchi e Nicola Orempuller. La mostra resta aperta sino al 15 ottobre e fa parte di una serie di iniziative di sensibilizzazione, divulgazione, ricerca scientifica e proposte di pratiche gestionali, volte a migliorare la consapevolezza dei cittadini e l’azione dell’amministrazione pubblica di Trento, orientate a migliorare la convivenza con questi imenotteri preziosi e ad aumentarne la diffusione e la conservazione degli habitat, anche in città. La mostra riporta anche numerosi approfondimenti, attraverso i link a materiali caricati su un apposito sito.

A Trento 400 ettari di verde pubblico e 18.400 alberi
Un primo focus è dedicato al verde urbano: vi si ricorda che nel capoluogo trentino il verde pubblico occupa una superficie di circa 400 ettari, di cui 112 di parchi e giardini; con 18.400 alberi e 173.984 metri quadrati ricoperti da arbusti, isolati, in macchie o siepi. Un’altra sezione illustra il complesso processo dell’impollinazione e gli insetti protagonisti di questo vero e proprio miracolo evolutivo: si stima che circa il 75 per cento delle piante sulla terra si avvalga dell’impollinazione entomofila, ad opera di una vasta gamma di specie di insetti, tra cui lepidotteri (10 per cento), coleotteri (15), ditteri (27) e, soprattutto, imenotteri (48), fra i quali vi sono appunto le api.
La mostra affronta abitudini e peculiarità delle api sociali e della loro incredibile capacità organizzativa collettiva e anche delle loro cugine, le api solitarie, meno conosciute ma altrettanto fondamentali per la tutela della biodiversità. Racconta le sfide per la sopravvivenza che gli insetti devono affrontare. Le minacce principali sono cambiamenti climatici, nuovi predatori e parassiti e attività antropica, responsabile della diffusione di sostanze inquinanti e della continua perdita di habitat.

I progetti di Citizen science e l’Hotel delle api
Alla Citizen science è dedicata l’ultima sezione della mostra. Ad esempio esiste il progetto sperimentale «BeeTrento», promosso dal museo con il Comune di Trento, la Libera università di Bolzano, Garden club Trento, Federazione trentina del biologico e del biodinamico e alcuni apicoltori urbani. La collaborazione (innovativa) ha lo scopo di mappare la qualità dell’aria e la biodiversità botanica della città di Trento attraverso l’analisi dei pollini raccolti dalle api mellifiche (Apis mellifera), o api da miele, all’interno dell’area urbana. I risultati del monitoraggio permetteranno di raccogliere i primi dati sulla qualità ambientale di Trento e di fornire informazioni all’amministrazione comunale utili per indirizzare le future politiche ambientali. Un altro strumento divertente, utile ed educativo è l’hotel delle api, meglio detto «BeeHotel», costruito da tempo nello spazio che ospita gli orti del museo.

Trento città amica delle api
Da quest’anno Trento è ufficialmente «Città amica delle api»: aderisce cioè alla rete di Comuni che ha avviato iniziative a protezione delle api e di tutti gli altri impollinatori minacciati. Il servizio parchi del capoluogo ha iniziato ad approfondire, anche grazie al supporto scientifico del Muse, i modi per ridurre gli impatti sugli impollinatori, e per favorire la presenza delle api e dei loro cugini alati. Ad esempio si possono cambiare le metodiche di sfalcio. Da anni il Comune ha già eliminato prodotti chimici di sintesi dalle pratiche gestionali del verde urbano.

Adesso si studierà come selezionare le specie di piante da collocare per aiutare api e altri impollinatori. «Ciascuno di noi può fare la propria parte – ricorda Maria Vittoria Zucchelli, biologa e mediatrice scientifica del Muse, co-curatrice della mostra fotografica –. Sono tante le azioni utili per aumentare la biodiversità presente nei nostri orti, giardini e terrazze: inserire piante e fiori diversificati per tipologia e periodo di fioritura, effettuare tagli del prato mirati con l’intento di lasciare piccole aree incolte, posizionare uno o più hotel per insetti, strutture capaci di fornire aree di riposo e nidificazione per molti di loro».

Il 15 e 16 due giorni di approfondimenti
Oltre alla mostra, venerdì 15 e sabato 16 settembre sono in programma due giornate di appuntamenti a tema e che offriranno ulteriori approfondimenti. Si parte venerdì 15, dalle 16 alle 18, nella sala conferenze del Muse. Si parlerà del progetto «Cross-Polli:Nation», un progetto di scienza partecipata per monitorare la biodiversità degli insetti impollinatori presenti sul territorio italiano e creare o mantenere gli habitat in cui vivono. Il giorno dopo, sabato 16, ci si sposta al Parco di Gocciadoro (dalle 10 alle 12), dove si attuerà il vero e proprio monitoraggio (sperimentale) degli impollinatori del parco. Guideranno l’azione Maria Vittoria Zucchelli, mediatrice scientifica del Muse, Paola Talluri e Marco Anselmi, coordinatori del progetto Cross – Polli:Nation Silva società cooperativa, Giovanna Ulrici, capoufficio ufficio parchi e giardini del Comune di Trento, Nicola Orempuller, entomologo.