salute
venerdì 3 Febbraio, 2023
di Redazione
Sono 390.700 le nuove diagnosi di cancro stimate nel 2022, con un aumento di 14.100 casi in due anni. Numeri elevati che rendono sempre più urgente la continua diffusione dell’importanza della prevenzione: abitudini e comportamenti sani potrebbero infatti evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre. Oltre ai fattori già noti, anche la salute orale può contribuire alla prevenzione dei tumori: un assunto approfondito in occasione del World Cancer Day (4 febbraio) da Straumann Group – leader globale in implantologia e nelle soluzioni ortodontiche che ripristinano il sorriso e la fiducia – e dal Prof. Andrea Edoardo Bianchi, specialista in chirurgia maxillo facciale, Direttore Comitato Tecnico Scientifico ISI (Istituto Stomatologico Italiano) e Prof. Straordinario Malattie Odontostomatologiche dell’Unicamillus (Università Medica Internazionale) di Roma.
Le più ricorrenti infezioni al cavo orale che colpiscono la popolazione riguardano i denti e i tessuti parodontali di supporto come la gengiva, il legamento parodontale e l’osso: di norma nel primo arco della vita determinano patologie cariose; in seguito possono causare gengivite e parodontite profonda, comunemente chiamata piorrea. Alcuni studiosi hanno dimostrato un’associazione tra parodontite grave e tumori di altri distretti; una correlazione che può essere spiegata dal passaggio di batteri patogeni dalla bocca al resto del corpo, in particolare al tratto digerente.
Mantenere un buono stato di salute orale è quindi importante anche per evitare che un’infiammazione dei tessuti duri e molli del cavo orale possa essere direttamente o indirettamente mediatrice di patologie a distanza. Spiega il Prof. Bianchi: «Inoltre le carie destruenti tali da determinare fratture della dentina e dello smalto sono cause traumatiche per la lingua e le guance rappresentando un fattore di rischio per un’eventuale trasformazione di lesioni dei tessuti molli in tumori maligni del cavo orale».
Se si intervenisse su fattori di rischio prevenibili e legati agli stili di vita si potrebbero evitare il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche. Quindi, fin dai primi anni di vita, è fondamentale adottare una serie di comportamenti adeguati per prevenire patologie del cavo orale, sistemiche e infiammazioni che possono contribuire allo sviluppo di tumori: un corretto stile di vita, un’igiene domiciliare attenta e visite periodiche per sottoporsi alla terapia causale della malattia parodontale, ma anche una sana alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di carni rosse. Infine, sottolinea il Prof. Bianchi: «L’antico aforisma ‘prima digestio fit in ore’, la prima digestione avviene nella bocca, rimane ancora e sempre attuale. Una masticazione efficiente con maggiore capacità di triturazione dei cibi aggiunge una capacità di digestione in tempi fisiologici con uno svuotamento gastrico che può evitare reflussi gastro esofagei in grado anch’essi di determinare patologie anche a carico del sistema respiratorio».
Lo sviluppo delle metodiche implanto-protesiche comprovate, qualora inserite in un piano di trattamento riabilitativo correttamente declinato solo una volta stabilizzata la malattia parodontale, sono ad oggi un’arma straordinaria a disposizione del clinico per il benessere del paziente.
L’implantologia dentale se condotta attraverso rigidi protocolli e sistematiche accreditate dal Consenso Scientifico, è una realtà terapeutica che permette una migliore qualità di vita e talvolta evita possibili lesioni determinate dal movimento o dall’affondamento nei tessuti orali di protesi mobili instabili, possibile causa dell’insorgenza di alterazioni delle cellule.
Nel 2022 i carcinomi più frequentemente diagnosticati sono mammella (55.700), colon-retto (48.100), polmone (43.900), prostata (40.500) e vescica (29.200)[5]. Un tumore meno frequente ma da non sottovalutare è invece la neoplasia al cavo orale: oltre l’80% dei pazienti diagnosticati tardivamente non sopravvive oltre il quinto anno dal momento della scoperta. «Questa così bassa percentuale di sopravvivenza a 5 anni per un tumore che dovrebbe essere precocemente intercettabile per la sua sede facilmente ispezionabile, sorprende e deve farci riflettere – commenta il Prof. Bianchi – Bisogna fare un confronto con alcuni dati: i più frequenti tumori della mammella, del testicolo, della prostata, e persino il melanoma cutaneo – comparabile al carcinoma della bocca come facilità diagnostica a livello di sede – sfiorano attualmente il 90% di sopravvivenza a 5 anni». Numeri sconfortanti che devono essere imputati, secondo l’esperto, al ritardo diagnostico, formato dal cosiddetto “patient delay”- ovvero l’intervallo tra l’istante in cui il paziente si accorge dei primi segni e sintomi e quello in cui si rivolge ad un medico sommato al tempo in cui si formula una diagnosi certa, il più delle volte per l’invio del paziente in strutture specializzate; secondariamente si deve sottolineare che l’associazione di fumo e alcol è una delle principali cause del cancro orale e di altri tumori epiteliali delle prime vie aereo-digestive superiori (VADS) come faringe, laringe ed esofago.