Il fenomeno
venerdì 1 Novembre, 2024
di Gabriele Stanga
Attese molto buone pur con tutte le cautele necessarie, dovute a temperature e precipitazioni nevose. La stagione turistica invernale in Trentino sembra partita con il piede giusto: le prenotazioni sull’intero periodo sono in lieve aumento, rispetto allo scorso anno, mentre sotto le feste si parla di un incremento piuttosto robusto. Confermano il quadro positivo i dati di Trentino Marketing: «In questo momento della stagione siamo tutti molto cauti – premette l’amministratore delegato Maurizio Rossini – L’inverno risente chiaramente dell’avvio della stagione dello sci e dell’auspicata neve naturale. La storia ci insegna che con l’apertura delle prime piste le prenotazioni aumentano, così come con le nevicate. Detto questo abbiamo messo a punto un sistema che ci permette di analizzare un campione significativo di prenotazioni già acquisite, confrontandole con quelle dello stesso periodo dello scorso anno». E il confronto è positivo: «Relativamente alle strutture alberghiere, il dato è in leggera crescita rispetto al 2023. Parliamo di un 2-3% di prenotazioni in più sull’intera stagione invernale. Mentre se guardiamo al periodo dal primo novembre all’epifania, le prenotazioni già acquisite presentano un incremento più sensibile. In questo caso, la crescita è intorno al 7-8%», aggiunge l’ad.
Ma a cosa si deve questo aumento? Secondo Rossini le previsioni confermano «in parte le tendenze colte in estate, anche d’inverno la nostra clientela tende a prenotare un po’ prima. Il fenomeno delle prenotazioni sotto data più la città. La montagna invernale ha mostrato anche lo scorso anno un’ottima forza di attrazione su tutto il territorio, con picchi durante le festività. Non ci sono scompensi tra valli e anche la città registra valori molto interessanti grazie a mercatini e atmosfera natalizia». A cambiare un po’ è stata la clientela: «La vacanza in montagna nel tempo è diventata più costosa e il bacino di riferimento si è ampliato – il commento – Ci sono tante richieste che arrivano da paesi esteri e abbiamo una grossa fetta di clientela internazionale, soprattutto europea, con un mercato consolidato che arriva da Polonia, Germania e Repubblica Ceca, oltre a una percentuale non rilevantissima di clienti da altre zone d’Europa». È poi in crescita «continua, anche se con numeri più ridotti» la clientela proveniente da paesi extraeuropei. Gli stranieri prediligono la classica settimana bianca, mentre gli italiani si dividono tra chi punta ancora sui sette giorni e chi preferisce il week end o periodi più corti. «La tendenza che in tanti ci sottolineano – spiega Rossini – È quella di una crescita, accanto al prodotto dello sci, di altre modalità di fruizione della montagna come camminate e ciaspolate. Un fattore positivo che permette di diversificare l’offerta». Al momento non ci sono dati precisi sugli investimenti effettuati dalla Provincia su impianti e promozione ma «Le cifre sono più o meno in linea con quelle dello scorso anno», chiosa il dirigente di Trentino Marketing. A commentare la stagione invernale, oltre a Rossini, c’è anche il presidente di Asat (Associazione albergatori), Gianni Battaiola: «Ci aspettiamo un’ottima stagione, sia perchè da imprenditori dobbiamo essere ottimisti (ride), sia perchè abbiamo degli impianti di risalita che hanno investito tantissimo in bacini di raccolta di acqua. Dieci anni fa le mie aspettative, con 20 gradi ad ottobre, sarebbero state diverse, ma il fatto che comunque si possa garantire di fare neve, ci consente di avere un po’ di tranquillità in più». Neve, precisa Battaiola «fatta in maniera sostenibile, da fonti idroelettriche». Il presidente di Asat conferma poi che sul periodo invernale «C’è un interesse alto, in linea con quanto registrato lo scorso anno. Poi avremo qualche difficoltà in più nel periodo di marzo, perché avremo una Pasqua piuttosto lontana (il 20 di aprile ndr), ma le prenotazioni ci sono, anche se molti vogliono la cancellazione gratuita». A farla da padrona è «la montagna sciistica, ma ci sono anche molti appassionati di altri tipi di vacanza: da quella legata all’escursionismo a quella che si concentra sull’ospitalità, che in Trentino è di altissimo livello, e la cucina. È in aumento anche il turismo sul lago dedicato agli sport acquatici, un prodotto di nicchia ma molto apprezzato». Bene anche le città, con i mercatini che si consolidano sempre di più, aggiunge Battaiola. «Il turismo è diffuso a macchia di leopardo su tutto il territorio, ovviamente in base agli interessi specifici – ribadisce – La stagione invernale è molto importante per l’economia trentina e stiamo assistendo ad una forte crescita del mercato europeo».