la rassegna

giovedì 14 Novembre, 2024

Turismo montano, Olivo (Camera di commercio): «La sostenibilità come nostro biglietto da visita»

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Ieri la seconda giornata delle Bitm, Guadagnini (Funiviari): «Attrattivi tutto l’anno»

Un uomo guarda fuori dalla finestra, aspettando che la neve torni a toccare la cima del monte Chacaltaya, vicino La Paz in Bolivia, un tempo meta turistica per sciatori da tutto il mondo. I giorni, però passano e la neve non arriva mai. Uno scenario quasi apocalittico ma reale, segno di un cambiamento climatico e della necessità di agire al più presto per contrastarlo. È la storia del documentario «Samuel in the clouds», proiettato nei mesi scorsi al Trento Film Festival e proprio ieri al Muse, nella seconda giornata delle Bitm, giornate del turismo Montano, giunte quest’anno alla loro 25esima edizione. Al centro delle discussioni, sostenibilità e buone pratiche per il settore turistico.
«Biglietto da visita»
Il primo a intervenire è Alberto Olivo, segretario generale della Camera di commercio di Trento: «La sostenibilità non è solo una necessità, per darci una prospettiva di futuro migliore, ma diventa anche qualcosa che dobbiamo essere in grado di perseguire per essere concorrenziali: diventa un biglietto da visita», afferma.
Con lui Luca Guadagnini, presidente degli esercenti funiviari di Confindustria Trento: «Perché un talento o un lavoratore o un turista dovrebbe scegliere il Trentino come meta? Serve una visione più generale, per pensare a tutto il nostro territorio, che deve diventare attrattivo per tutti e vivibile in tutte le stagioni. Il territorio in cui operiamo è meraviglioso, ma è delicato e va mantenuto. Le nostre opere talvolta sono un po’ invasive in fase di realizzazione. Ma una volta completate sono un servizio utile per chi vive il territorio e per chi lo frequenta. Il nostro è anche un intervento di manutenzione del territorio».
Futuro e certificazioni
Di cambiamento climatico, carenza di manodopera e impatto dell’intelligenza artificiale, ha parlato Davide Cardella, direttore dell’Associazione albergatori e imprese turistiche del Trentino. «Ci aspettano sfide non da poco. Tutte insieme potrebbero creare un clima di sfiducia e di rassegnazione. Dobbiamo fare uno sforzo e invertire l’approccio, facendo un esercizio di futuro: invece di guardare alla sfida attuale dobbiamo guardare all’obiettivo desiderabile, procedendo a ritroso».
Renata Diazzi, direttrice Esg di Trentino Sviluppo ha poi spiegato i parametri di sostenibilità e sviluppo sostenibile: «Esg è un acronimo che definisce i pilastri dello sviluppo sostenibile, che soddisfa, cioè, i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. La sostenibilità è nelle radici dell’autonomia. Il Trentino era una terra di risorse scarse, ed è stata abituata a gestirle e a metterle a disposizione della comunità». Diazzi ha poi riferito che la Provincia ha deciso di investire a sostegno della sostenibilità in tutto il territorio, con l’obiettivo di «arrivare a un rating Esg entro la fine della legislatura».
Decrescita e cambiamento
Sul concetto di decrescita insiste, invece il giornalista Walter Nicoletti: «È un termine che può essere scomodo, ma che dà le ragioni di cambiamento. Dobbiamo rivalutare la realtà e tornare all’essenziale».
Esempio positivo è quello dell’Hotel Weihrerhof a Renon (Bolzano) che ha ridotto gli sprechi su pulizie econsumi, attraverso un’attenta analisi dei processi e un’efficace opera di comunicazione. volta a sensibilizzare i clienti. Ma anche il
Du Lac et Du Parc Grand Resort di Riva del Garda, che ha portato l’esperienza di rifacimento e recupero degli oltre 70 mila metri quadri di parco caratterizzato da una forte biodiversità da preservare.
«Manca acqua»
A chiudere la giornata sono state le parole del gestore del rifugio Pedrotti-Tosa, Franco Nicolini: «L’acqua sta scarseggiando e non arriva ai rifugi. Il problema è diventato tale quando i visitatori ci hanno chiesto la doccia e noi abbiamo dovuto dire che non c’è più perché, appunto, manca acqua. L’escursionista ha capito e si adegua, perché vive la montagna come noi. Il turista di montagna ha una cultura diversa». Da qui la chiosa: «È importante non perdere i valori della montagna. Il nostro compito è anche parlare con chi arriva, informare e insegnare cos’è la montagna».