gli appuntamenti
sabato 25 Marzo, 2023
di Jessica Pellegrino
È un weekend a ritmo di musica quello che sta per prendere il via in provincia. Protagonista nella Città della Quercia per l’intero finesettimana è il connubio tra note e coreografie di «Spaceways – Tracciati di musica e danza».
Un variegato ventaglio di proposte che mette in collisione suono e corpo. Spazio quindi a sonorità innovative del jazz e della musica groovy che intersecano i gesti ipercinetici di Parini Secondo o il solo denso e metamorfico di Antonella Bertoni.
L’onere e l’onore di inaugurare la manifestazione va venerdì, dalle 19, a Parini Secondo che – insieme a Bienoise – propone una coloratissima centrifuga di gesti e musica nella piazza del Mart di Rovereto. Gli eventi, dalle 20, si spostano poi all’Auditorium Melotti. Prima il calore del jazz incontrerà – nel basement dell’auditorium – l’elettronica grazie al quartetto live di DayKoda, progetto musicale del produttore e musicista milanese Andrea Gamba. Poi, la chiusura della serata è con uno dei nuovi nomi del jazz d’oltreoceano, Lakecia Benjamin, che a Rovereto presenterà in quartetto il nuovo progetto Phoenix.
Sabato, 25 marzo, sempre dalle 19 è ancora Parini Secondo ad aprire dalla Piazza del Mart una seconda giornata altrettanto ricca, che sarà completata dall’esibizione a tinte jazz, hip hop con nuove sonorità urbane di LNDFK (giovane producer e songwriter cresciuta a Napoli) e che culminerà con la visionaria musica del trombonista Gianluca Petrella e del suo Cosmic Renaissance, progetto nel quale riesce a far convivere il jazz più spirituale, l’ispirazione afro-futurista e space-jazz e la sperimentazione elettronica. Infine, domenica 26, la chiusura di questo primo weekend, è affidata alla fisicità di Antonella Bertoni, che dalle 12, delizierà l’Auditorium Melotti con «C’è vita su Venere».
Note di primavera anche a Trento dove l’associazione Antonio Rosmini organizza il tradizionale ciclo primaverile di incontri dedicati alla musica, nei suoi vari aspetti ed in relazione ad altri campi della cultura occidentale. Quest’anno la tematica proposta è “Tradizione ed innovazione in musica”. Il ciclo di tre concerti-conferenza in programma dalle 17 alla Fondazione Caritro si apre venerdì, 24 marzo, con l’arpa di Francesca Tirale e la voce recitante di Fosca Leoni. Due artiste che intrecciano un percorso tra musica e letteratura, in un vasto arco temporale che spazia dalla cultura greca a quella contemporanea. E lo fanno ricercando spunti e riflessioni sull’evolvere del linguaggio e delle idee musicali e letterarie attraverso l’esecuzione di musiche di Bach, Kierkoff, Tournier, Luigini. L’ingresso è gratuito.
Musica e riflessioni fanno poi da leitmotiv al debutto di “Like a rolling man” di Pequod Compagnia. L’appuntamento venerdì, dalle 21, è con la “Stagione di Caccia” del Portland. Una serata speciale in cui lo spettacolo scritto e diretto da Maura Pettoruso affronta il delicato tema del cambiamento climatico.
Sul palco del teatro di Piedicastello salgono l’attore Stefano Pietro Detassis ed il musicista Andrea Casna per una riflessione che parte da domande legate al futuro dei propri figli.
Quesiti urgenti, attuali e profondi di cui si temono le risposte. Attraverso il racconto di un padre, in dialogo con la futura figlia, lo spettacolo cerca di dare una risposta a questi interrogativi, muovendo la narrazione tra paura, oggettività e istinto. Ne nasce un dialogo delicato tra ricordi di infanzia, lotte quotidiane, fallimenti e speranze. Dove il futuro del pianeta coincide con il futuro di questa bambina.
Alla serata partecipa una rappresentanza di “Edera, emporio di comunità di Trento” che racconta il proprio operato dedicato al consumo responsabile.
Ad accompagnare gli amanti di musica e teatro verso l’avvio di questo finesettimana, al Centro culturale di Locca di Concei, sono invece Marco Caronna (voci, chitarre, percussioni e regia) e Alessandro Nidi (pianoforte, tastiere). Sul palco Buffa racconta infatti “RivaDeAndrè – Amici fragili”.
Il sipario si alza su di uno spettacolo incentrato sull’unico incontro avvenuto tra Faber e Rombo di Tuono, che spazia sulla vita di entrambi, sulle cose che avevano in comune, sull’importanza delle rispettive terre d’origine, o d’adozione.
Al Teatro SanbàPolis di Trento doppio appuntamento invece con la Stagione Regionale Contemporanea programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e il Coordinamento Teatrale Trentino. Sabato 25 e domenica 26 marzo, dalle 20:30, a salire sul palco c’è la compagnia teatrale veneta Babilonia Teatri con “Pinocchio”.
Con “Pinocchio” Valeria Raimondi ed Enrico Castellani dimostrano ancora una volta tutta la loro genialità. I due autori/registi di Babilonia Teatri sono capaci di toccare tematiche e situazioni estreme con una sensibilità, un’intelligenza teatrale del tutto sorprendenti. In scena portano infatti un progetto, vincitore del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro 2013, realizzato insieme a “Gli amici di Luca”, compagnia che ha come finalità la riabilitazione delle persone con esiti di coma.
Ad interpretare una pièce nella quale si ride spesso – risate aperte e piene, dirette e calorose – sono Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton. Un divertimento libero, sciolto, immediato, che lascia però trasparire uno strano miscuglio di stati d’animo, di vasta commozione, in un equilibrio di suprema cura e rigore teatrale in cui i Babilonia sono assoluti maestri.
“Pinocchio” vive infatti molteplici metamorfosi, soffrendo per questo. Molte rinascite in altre forme. Anche chi si risveglia dal coma si trova cambiato profondamente. Lunghi i tempi della riabilitazione. Difficile riavvicinarsi alla vita di un tempo.
Chiudiamo questa rassegna così come l’abbiamo iniziata ovvero con la musica che è protagonista anche del weekend del Teatro Comunale di Bolzano. Sabato e domenica – rispettivamente dalle 20 e dalle 17 – in programma c’è “Peter Pan – the dark side”.
Un evento con cui David Pountney e Wolfgang Mitterer gettano un nuovo sguardo sulla storia del ragazzino che non voleva diventare adulto. Scritto nel 1911, il racconto Peter and Wendy di James Matthew Barrie narra la storia di Peter Pan, un eterno bambino che vive con i «Lost Boys» sull’Isola che non c’è. Una notte, a Londra, Peter incontra una ragazza, Wendy, e la porta sull’Isola che non c’è insieme ai fratelli John e Michael.
A differenza di quanto vuol far credere la versione Disney, nell’originale il fatto che i bambini non invecchino né crescano non è dovuto a una qualche magia. Sono questi aspetti, più cupi e spiacevoli, che Pountney decide di indagare nel suo libretto. Con un mix di elettronica, orchestra e voce, il compositore Wolfgang Mitterer riesce a sua volta a ripercorrere gli elementi più tetri della storia senza tralasciare i momenti umoristici. La regista Daisy Evans – che nel 2019 aveva già portato in scena per la Fondazione Haydn la Silent Opera Vixen – ci regala la versione di una Wendy adolescente in balia dei social media e delle fake news. Incantata da Peter Pan, la giovane si perde in un mondo in cui realtà e fantasia si confondono. Inizia così una storia che attraversa il regno delle ombre e degli abissi umani.
A dirigere l’orchestra Haydn di Bolzano e Trento c’è Timothy Redmond, il maestro del coro è invece Luigi Azzolini. Infine, ad interpretare i protagonisti della vicenda sono Rosie Lomas – Wendy, Karim Nicholas Sulayman – Peter Pan, Jakob Tobias Pejcic – Micheal, Dominic Anderson Kraemer – John, Clarie Wild Tinkerbell. Spazio poi alla mezzosoprano Gweneth Ann Rand, ad Andreas Jankowitsch – Hook e al controtenore Andrew Paul Watts.
Peter Pan – The Dark Side è un’opera commissionata dalla Fondazione Haydn con il sostegno della Ernst von Siemens Musikstiftung e della Österreichischen Kulturforums in Mailand. L’opera è in coproduzione con il Tiroler Landestheater, con il sostegno del British Council.
Festività
di Margherita Montanari
L'altoatesino del ristorante Flurin di Glorenza porta in tavola la sua idea del pranzo del 25 dicembre. «Si possono cucinare ricette buonissime anche senza usare ingredienti costosi. Un grande classico sono le lasagne»