I numeri
sabato 14 Gennaio, 2023
di Redazione
Uccise alla vigilia di Natale, nel giorno della festa della donna l’8 marzo, tra le mura domestiche o per strada, accoltellate o colpite al petto con pistole e fucili. Uccise perché donne, alla ricerca della libertà da un rapporto violento e possessivo che di amore non ha nulla. Sono 2 le donne uccise dai loro mariti, compagni o familiari nei primi 14 giorni del 2023. Il 4 gennaio a Pontedecimo di Genova è stata uccisa la 23enne Giulia Donato. Il corpo della ragazza e dell’ex compagno Andrea Incorvaia, guardia giurata 32enne, sono stati trovati nell’abitazione della giovane a Pontedecimo, quartiere periferico di Genova, nel tardo pomeriggio. , che l’ha raggiunta in viale Amelia, dove stava cenando in un ristorante, e l’ha uccisa.
Anche il 2022 è stato segnato dai femminicidi: 120 le donne uccise, di cui l’ultima in ordine temporale il 24 dicembre. Una scia di sangue che non accenna a fermarsi.
Secondo i dati del Viminale raccolti dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale, tra il 1° gennaio e il 18 dicembre in Italia si sono registrati 300 omicidi, con 119 vittime donne (120 se si conta Maria Amatuzzo, uccisa il 24 dicembre dal marito), di cui 97 uccise in ambito familiare o affettivo; di queste, 57 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. A ciò, dicono i numeri del Viminale, si aggiunge non solo l’aumento generale degli omicidi rispetto allo scorso anno che da 287 passano a 300 (+5%), ma anche quello delle vittime di genere femminile, che da 114 diventano 119 (+4%).
Numeri dunque ancora altissimi anche se si inizia a vedere qualche piccola flessione: i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, da 141 scendono a 133 (-6%), calano anche le vittime di genere femminile che passano da 98 a 97 (-1%). Rispetto allo stesso periodo del 2021 scendono inoltre sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 72 scendono a 62 (-14%), sia le relative vittime donne, che passano da 65 a 57 (-12%). Cifre fredde che dipingono un quadro di orrore: solo tra il 12-18 dicembre 2022 risultano 7 omicidi, con 4 vittime di genere femminile, tutte uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 3 hanno trovato la morte per mano del partner.
Se i numeri sono fondamentali per capire il fenomeno, spesso però nascondono volti e storie di donne vittime di una violenza che sembra davvero non avere fine. Come Anna Borsa, 30 anni, uccisa a colpi di pistola nel salone da parrucchiera dove lavorava a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. A sparare il suo ex Alfredo Erra, 40 anni.
Come Anastasiia Bondarenko, 23 anni, arrivata in Italia dall’Ucraina da due mesi, morta carbonizzata il 20 marzo nel rogo dell’appartamento a Napoli dove abitava con la figlia di 5 anni e altri connazionali: ad appiccare il fuoco Dmytro Trembach, il compagno della donna. Lo stesso giorno viene confermata l’identità di Carol Maltesi, 25 anni, scomparsa a gennaio e il cui corpo fatto a pezzi viene ritrovato in sacchi dell’immondizia in Val Camonica. A ucciderla Davide Fontana, 43 anni, bancario, con cui la donna aveva avuto una relazione. E ancora Lidia Miljkovic, uccisa in strada dall’ex marito Zlatan Vasiljevic a Vicenza lo scorso 8 giugno. O Alessandra Matteuzzi, 57 anni, uccisa a martellate dal suo ex, Giovanni Padovani, 27 anni, calciatore ed ex modello il 24 agosto. Nomi, volti e vite spezzate da una violenza che appare ancora oggi senza fine.
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