la tragedia
mercoledì 17 Gennaio, 2024
di Davide Orsato
Quel tronco dal peso di centinaia di chili e mezzo metro di diametro l’ha colto alla sprovvista. Gli è arrivato dritto sulla pancia, senza lasciargli scampo. È morto così un giovane operaio di origine romena, Gavrila Grad, di appena 27 anni. Il dramma è accaduto ieri, poco dopo le 17 in una delle tre segherie di Don, in alta val di Non, la Nord Pallets. Una tragedia che è sembrata «strana», per le modalità con cui è avvenuta agli addetti ai lavori: motivo per cui gli accertamenti, da parte dei carabinieri della compagnia di Cles ma anche dei tecnici dello Uopsal, intervenuti sul posto, sono durati fino a notte.
Ma i primi tentativi, naturalmente, sono stati tutti per salvare lui a partire dall’arrivo dei sanitari, con l’ambulanza e l’automedica dall’ospedale di Cles. Il giovane, però, è stato trovato in condizioni disperate. I primissimi a intervenire sono stati i vigili del fuoco del corpo di Don, che, in appena un minuto, lo hanno liberato dal tronco e da altri pezzi di legno che gli erano caduti sopra, pur non coprendolo completamente. I primi a tentare la rianimazione, un disperato massaggio cardiaco durato oltre mezz’ora sono stati sempre i vigili del fuoco. In quindici, tra i volontari del corpo di Don, Amblar e Fondo. Poi è stata la volta dei sanitari, arrivati dall’ospedale di Cles. Ma Gavrila non ce l’ha fatta. Non c’è stato nemmeno il tempo di far arrivare l’elicottero dal Santa Chiara di Trento: il 27enne è stato dichiarato morto nel giro di pochi minuti. Il tutto è accaduto nel piazzale esterno della ditta, dove l’operaio stava lavorando. Con lui c’erano diversi colleghi, impegnati perlopiù all’interno dei magazzini. Ma nessuno ha visto il momento della caduta del grosso pezzo di legno. E in tanti si sono a lungo interrogati su come abbia fatto quel singolo tronco a staccarsi senza trascinare con sé tutta la catasta.
Nella serata di ieri sono stati avvisati i familiari di Grad, alcuni dei quali sono residenti in Trentino, altri nel paese natìo. Il 27enne abitava sempre in alta val di Non, a Malgolo di Romeno, a pochi chilometri di distanza dall’azienda per cui lavorava. Era venuto in Trentino, per una nuova vita da qualche anno. Già nel 2020 era giunto in val di Non, aveva aperto una ditta individuale che si occupa di movimentazione di legname. Conviveva con una connazionale, da cui aveva avuto una figlia ancora piccolissima, Emma, ora rimasta senza papà. Nonostante l’origine straniera lo conoscevano in tanti, in particolare i colleghi e le loro famiglie. Coltivava diverse passioni, a cominciare dalle auto (le sue preferite: le Mercedes) e amava la terra d’adozione: aveva esplorato tutta la valle, che percorreva sia d’estate che d’inverno, con la predilezione per i paesaggi innevati. Era apprezzato dai colleghi, che lo consideravano affidabile e un gran lavoratore. Le indagini per fare luce sulla dinamica dell’accaduto proseguiranno nelle prossime ore: del fatto è stata informato il pubblico ministero di turno, Patrizia Foiera. La ditta Nord Pallets può contare su una ventina di dipendenti e non risulta avere avuto problemi di sicurezza sul lavoro nel recente passato. Sono stati proprio i colleghi, tra cui il titolare a chiamare i soccorsi, collaborando con le forze dell’ordine (i carabinieri della compagnia di Cles, stazione di Romeno), giunti sul posto.