Esteri
lunedì 30 Dicembre, 2024
di Redazione
Mentre imperversa l’orrore della guerra in Medio Oriente si continua a combattere senza sosta anche in Ucraina. Qui l’Anno Santo si è aperto anche lungo il fronte, dove i colpi di artiglieria e gli allarmi anti bomba non hanno impedito ai fedeli di celebrare l’inizio del Giubileo della speranza nella regione di Donetsk.
Il vescovo Maksym Ryabukha, a capo della diocesi greco-cattolica, per metà sotto il controllo della Russia, ha scelto di celebrare il rito di apertura della Porta giubilare nel tempio di Kramatorsk, vicino alla linea di combattimento e al capoluogo nelle mani dei soldati russi. Una scelta dettata dal fatto che la Cattedrale della città di Donetsk è occupata dall’esercito nemico. La celebrazione di apertura si è svolta domenica 29 dicembre, in contemporanea con le diocesi di tutto il mondo, a meno di venti chilometri dalle truppe di Putin.
Il vescovo Ryabukha ha battuto per tre volte la croce sul legno dell’unica anta della Porta dell’Anno Santo, sul cui stipite è incastonata la scritta “Pregate per l’Ucraina”, nei colori giallo e blu della bandiera. Una folla di fedeli, tra cui donne, bambini e militari che hanno ottenuto un permesso dalle trincee, ha attraversato la soglia per riunirsi in preghiera in un appuntamento rimasto segreto fino all’ultimo momento per motivi di sicurezza. Lo ha riportato Avvenire.
«La Porta giubilare è un segno di speranza per tutta la regione – ha riferito Ryabukha ad Avvenire –. La speranza è la nostra maggiore forza perché dà il coraggio di andare oltre il contingente e la debolezza umana. Kramatorsk è un crocevia per tutti i nostri fedeli, una sorta di faro sia per i territori liberi sia per quelli occupati».
Nell’omelia il vescovo ha poi esortato a «cercare il bene che porta a vedere la luce anche in mezzo alle tenebre».
Il 4 aprile 2024 Ryabuhka era stato ospite della parrocchia di Martignano, dove aveva condiviso la sua testimonianza di fede e la sua esperienza tra i militari. «Cosa c’è di più doloroso della guerra? La solitudine», aveva affermato in quell’occasione.