grandi carnivori
mercoledì 7 Febbraio, 2024
di Tommaso di Giannantonio
Un colpo di carabina, con un proiettile calibro 300. Così, ieri pomeriggio, è stato ucciso l’orso M90. «Un maschio giovane molto mobile, attivo anche inverno», si legge nel rapporto istruttorio del Servizio faunistico consegnato al presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
Le operazioni di abbattimento sono state agevolate dal radiocollare. M90 era infatti l’unico esemplare tracciato con il dispositivo satellitare a seguito proprio dei suoi comportamenti confidenti. Questo ha consentito ai forestali di avere informazioni precise sugli spostamenti dell’esemplare. Le notifiche sulla posizione dell’orso possono arrivare anche ogni 5 minuti, ma è più probabile che i forestali avessero impostato l’invio della notifica ogni ora, per allungare la vita della batteria (fino a 2 anni in questo caso). «L’opzione abbattimento su un esemplare collarato — scrivono i forestali nel rapporto istruttorio — consente di provare la rimozione ogni giorno, rimanendo anche a distanze considerevoli (il tiro utile arriva a centinaia di metri di distanza) e di massima sicurezza per il personale».
In questi casi i forestali si mantengono a una distanza massima di 300 metri. Solitamente sono in due: uno spara e l’altro fa da spalla. Si appoggia la carabina sul tetto del mezzo, sullo zaino oppure su un bipiede. L’obiettivo è uccidere l’animale con un solo colpo, altrimenti l’esemplare potrebbe scappare e aggredire persone.
Si mira al cuore, appena dietro la scapola. Oppure vicino al collo. Nel caso in cui il colpo non vada a segno, interviene il secondo forestale, quello che fa da spalla.
La traiettoria deve essere completamente libera: basta un ramoscello a deviare il proiettile. Si utilizza una pallottola ad espansione: un proiettile progettato per espandersi all’interno del corpo del bersaglio. Così si è certi che il colpo sia fatale, e l’animale soffre meno.
Nel caso specifico di M90 e «dell’attuale contingenza» ci sono due fattori ulteriori da considerare a favore dell’abbattimento: «a) M90 — scrivono i forestali — è un maschio giovane molto mobile, attivo anche in inverno; b) in questa stagione gli orsi che rimangono un po’ attivi non hanno particolari esigenze alimentari, contrariamente a quanto si potrebbe credere». Questo porta a scartare l’ipotesi di utilizzo di esche. «Dunque — concludono — l’efficacia di eventuali esche a livello attrattivo, se è un’incognita in generale, lo è ancora di più in questo preciso periodo». Non solo «la
relativa confidenza dell’animale ed il suo essere attivo anche di giorno aumentano di fatto la possibilità di localizzarlo ed avvistarlo rispetto ad altri orsi più elusivi (maschi e femmine
adulte per esempio)».
Invece le catture con trappola, con telenarcosi oppure con lacci sono state scartate perché avrebbero richiesto tempi lunghi, esiti non certi e sarebbero stati meno sicuri.