gli appuntamenti
venerdì 22 Marzo, 2024
di Jessica Pellegrino
A dare ritmo a questo primo finesettimana primaverile in Trentino c’è sicuramente la musica. Sono infatti tante le proposte che hanno le note nelle loro corde. Partiamo da Arco dove venerdì si apre l’edizione 2024 della Pasqua musicale arcense. Tanti gli appuntamenti in calendario tra cui, venerdì alle 20:45 nella chiesa di San Giacomo Maggiore di Vigne l’inaugurazione della rassegna con l’esibizione dell’Ensemble Vocale Nicolò d’Arco accompagnata dall’Ensemble Labirinti Armonici e dal primo violino e maestro concertatore Andrea Ferroni. A dirigerli c’è il maestro Daniele Lutterotti. Spazio poi, sabato alla stessa ora, all’atteso concerto Stabat Mater ospitato nella chiesa Collegiata la Camerata musicale Città di Arco. Solisti quest’anno sono la soprano Arianna Giuffrida e la mezzosoprano Benedetta Mazzetto. L’onere e l’onore di dirigerli va al maestro Alessandro Giannotti.
Per gli amanti della musica elettronica la data da segnare in agenda è sabato, alle 21. Il palco del Teatro SanbàPolis di Trento ospita gli “Stump Valley” e la dj cilena Paula Tape. Largo dunque ad un evento in cui i fondatori del Magica Movida Studio di Berlino accompagnano il pubblico al main event della serata dedicato alla dj cilena diventata, negli ultimi anni, un punto di riferimento per gli amanti delle intersezioni tra house music e balearic.
A fare da leitmotiv al finesettimana della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento c’è invece “Tutte e tutti per uno – Mondi possibili”. In scena, venerdì, alle 17 al Teatro Cuminetti e sabato alle 16 al Teatro Studio di Bolzano, la produzione vincitrice del primo Bando del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo a sostegno di progetti dedicati proprio all’accessibilità. Si tratta di uno spettacolo in cui la musica è a pieno titolo lo strumento capace di infrangere ogni barriera grazie ad una produzione per quartetto d’archi, voce e LIS (Lingua dei Segni Italiana).
Con intensità e poesia lo spettacolo racconta l’incontro e l’incapacità iniziale di comunicare tra due linguaggi, quello della musica e quello del corpo, rappresentati dal Viaggiatore, figura che si muove utilizzando unicamente riferimenti visivi, e la Signora della Musica, immersa in un mondo fatto di soli suoni. Dopo un primo momento di difficoltà, i due si avvicinano, imparando a trovare un terreno comune di comprensione. Il Viaggiatore fa così l’esperienza più bella della sua vita, interpretando la musica attraverso il corpo, e la Signora della musica riesce a toccare ed immaginare il luogo meraviglioso da cui il Viaggiatore proviene, fatto di immagini di straordinaria bellezza. “Mondi Possibili” si avvale della regia e drammaturgia di Manuel Renga e delle scene di Stefano Zullo. Nel cast figurano il soprano Francesca Mannino (La Signora del Mondo della Musica) e Diana Anselmo, LIS performer (Il Viaggiatore), accompagnati da un Quartetto d’archi dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento formato da Marco Mandolini (violino), Elisabetta Fornaresio (violino), Roberto Mendolicchio (viola), Elisabetta Branca (violoncello). La musica, che ha il ruolo di collegare e scandire i momenti dello spettacolo, comprende arie di Gioachino Rossini (Semiramide e La Cenerentola), Wolfgang Amadeus Mozart (Le nozze di Figaro) e i brani Un modo ci sarà e Mondi Possibili di Simona Iuorio.
C’è poi la musica che incontra la danza di “Dog Rising”. Il palco del Teatro SanbàPolis di Trento ospita la nuova creazione della coreografa canadese Clara Furey. L’evento, in calendario venerdì 22 marzo, alle 20:30, vede la Furey esplorare la circolazione della materia fisica e il passaggio delle vibrazioni attraverso il proprio corpo. Un’emozione con cui la coreografa invita il pubblico ad intraprendere un viaggio estremo, una spirale ipnotica, ossessionante e penetrante.
Tre corpi celesti lanciati in orbita vibrano in un rituale lascivo e ipnotico. Da impulsi primitivi a gesti a volte sessuali, a volte meccanici, la nuova creazione di Clara Furey si costruisce come una polifonia di corpi pulsanti, a volte dissonanti, altre all’unisono.
Ad interpretarla c’è il trio composto da Baco Lepage-Acosta, Be Heintzman Hope e Brian Mendez; attraverso il loro instancabile lavoro di movimento, le tensioni si liberano nella ripetizione infinita di gesti ciclici. “Dog Rising” è un invito a crescere e rigenerare la forza fisica attraverso gli shock e il disagio sublimati in gioia, con una partitura musicale firmata dal suo fedele collaboratore Tomas Furey.
Spazio anche a “Billy Elliot – il musical”. Alle due date – già sold out – delle serate di sabato e domenica si aggiunge un’altra opportunità per gli amanti di questo genere. Il sipario dell’Auditorium di Trento è pronto ad alzarsi anche alle 17 di sabato che vede salire sul palco Giulio Scarpati nel ruolo di Jackie Elliot, il padre di Billy e Rossella Brescia nel ruolo di Mrs. Wilkinson, la maestra di danza.
Il musical, firmato da Massimo Romeo Piparo e prodotto dalla PeepArrow Entertainment, racconta la vicenda appassionante di Billy, ragazzo pieno di talento pronto a lottare contro chiunque voglia ostacolare il suo unico obiettivo: quello di diventare un ballerino.
Con le musiche pluripremiate composte da Elton John, un grande cast di oltre 30 artisti, tra cui anche un gruppo di giovani ballerine, allieve della maestra Mrs. Wilkinson.
Ad animare il fine settimana non c’è solo la musica, ma anche l’emozione data da grandi spettacoli. Fino a domenica Luca De Fusco porta in scena “Come tu mi vuoi”, capolavoro di Pirandello. Il penultimo appuntamento della Stagione del Teatro Sociale. Una pièce interpretata da una delle stelle nascenti del panorama attoriale italiano, Lucia Lavia.
Una proposta con cui De Fusco prosegue la sua ricerca su Pirandello, in questo caso per inaugurare un preciso progetto volto a illuminare le aree meno consuete del repertorio pirandelliano. In una scenografia ispirata alla galleria degli specchi de La signora di Shangai di Orson Welles, i frammenti del proprio riflesso rimandano alla protagonista l’inquietudine fondamentale del suo personaggio: rivedersi le richiama all’incubo di non conoscersi. Così De Fusco rinnova la sua storica collaborazione con la scenografa Marta Crisolini Malatesta e anche con Gigi Saccomandi, che usa le luci proprio come ritagli di inquadrature cinematografiche, anch’esse al servizio di un Pirandello cupo e carico di esistenzialismo, più che mai vicino al nostro tempo.
In scena, insieme a Lavia, ci sono Alessandro Balletta, Francesco Biscione, Paride Cicirello, Pierluigi Corallo, Nicola Costa, Alessandra Costanzo, Isabella Giacobbe, Alessandra Pacifico e Bruno Torrisi.
Lo spettacolo è in replica venerdì alle 20:30, sabato alle 18 e domenica alle 16. Ad anticipare lo spettacolo di venerdì, alle 17:30 c’è il Foyer del Teatro durante il quale Francesca Rocchetti della Fondazione Museo storico del Trentino incontra il cast dello spettacolo.
Venerdì, dalle 20:45, il Teatro di Pergine ospita “Diavolo di un Tita”, lo spettacolo su Tita Piaz, il diavolo delle Dolomiti. La storia di Giovanni Battista Piaz detto Tita si sofferma sul suo periodo di prigionia. Incarcerato con l’accusa di essere un elemento anti-regime, soprattutto perché ha grande presa sulle comunità alpine, si confida con un giovane secondino dalle inferiate della sua cella, la numero 56. Da lì ammira, a levante, il Catinaccio, Rosengarten, che è il gruppo dolomitico dove ha mosso i primi passi in arrampicata, poco distante dal comune di Pera che gli ha dato i natali.
Al cospetto delle torri del Vayolet Tita è diventato uomo, rocciatore unico e formidabile capace di far parlare delle sue imprese in tutta Europa.
Ad attendere lo spettatore è un soliloquio, interrotto a tratti interrotto dal dialogo con il suo carceriere. Diavolo di un Tita è uno spettacolo ed allo stesso una confessione, un parlare libero di un uomo in carcere.
Lo spettacolo – prodotto da AriaTeatro di Pergine – vede in scena Stefano Pietro Detassis e Andrea Bonfanti.
Sabato alle 20:45 al Teatro di Villazzano l’appuntamento è con “Qualcuno volò sul nido del cuculo diretto da Alberto Uez. Lo spettacolo viene presentato in occasione del 40esimo anniversario della morte di Franco Basaglia e tratta temi ai quali lo psichiatra ha dedicato la sua vita. Dopo una condanna, R. McMurphy è ricoverato in un ospedale psichiatrico. Subito comprende la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di clinica e, non accettando la situazione, si ribella.
La comicità è invece di casa al Palasport di Bolzano dove, sabato alle 21, Enrico Brignano porta il suo “Ma… diamoci del tu!”.
Una pièce in cui il comico comincia dando del tu proprio al proprio pubblico per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. Una serata in cui Brignano si concede di parlare di aspetti inediti della professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… raccontando le delusioni, le false partenze, tutti i NO collezionati nella vita professionale – e non. Certo sempre con un sorriso, mai prendendosi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita, anche un rifiuto che può fortificare e rendere quel che siamo.
L’artista è coadiuvato sul palco dal maestro Andrea Perrozzi e da due presenze “moleste” ma preziosissime: Pasquale Bertucci e Michele Marra.
In scena sabato alle 20:30 al Melotti di Rovereto c’è poi “Creature Selvagge. Il mondo di domani” ovvero lo spettacolo finale di un laboratorio condotto da IAC – Centro Arti Integrate da ottobre a marzo, che ha coinvolto ragazze e ragazzi dai 14 ai 23 anni. Una pièce liberamente tratta dal libro Le creature selvagge di Dave Eggers che si interroga sul lato selvaggio, strano e mostruoso che alberga in ognuno di noi, intendendo per “mostruosa” quella qualità che ci distingue dagli altri, che ci rende speciali, uniche e unici.
Non può mancare poi una proposta per il giovane pubblico. Al Portland di Trento domenica, alle 10:30, l’appuntamento è con Francesca Zoccarato in “Varietà prestige”. Mitzi, un’elegante clown felliniano, porta i più piccoli nel suo mondo di fantasie retrò, manie surreali e sogni reali. Accanto a lei, i suoi soci di legno: marionette dall’apparenza innocente, ma… chi manipola chi? Un omaggio al mondo del Café Chantant; quando le persone cercavano l’incanto e gustavano la dolcezza che l’Arte Varia sapeva donare, perché si sa: “la vita è amara quando in fondo non c’è zucchero”.