gli appuntamenti
venerdì 15 Marzo, 2024
di Jessica Pellegrino
In regione è tutto pronto per un weekend all’insegna dello spettacolo, della musica e del divertimento. Si parte venerdì, alle 21, al Portland di Trento con “Molecular Voodoo”. In scena Raffaello Potestio ricercatore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e l’attore Enrico Tavernini racconta una storia famigliare che incontra la biofisica e la teoria dell’informazione.
La produzione, firmata Arditodesìo e diretta da Andrea Brunello, vede i due protagonisti recitare la parte di due fratelli che la vita ha allontanato. I motivi principali di questa distanza sono riconducibili alla malattia della madre e una delicata questione ereditaria che ha portato a i due a erigere un alto muro tra loro. Solamente quando cercheranno un confronto, anche grazie a scambi riguardanti la teoria dell’informazione e la biofisica, troveranno una nuova via di comunicazione, esplorando il potenziale delle simulazioni al computer.
La scienza, che costruisce molecole e sistemi biologici digitali, diventa una metafora dei loro stessi rapporti spezzati e della possibilità di ricomposizione. La linea sottile tra la realtà e la virtualità si fa sempre più sfumata, portando i protagonisti e il pubblico a interrogarsi su dove termini il simulacro della vita che conosciamo e dove inizi una nuova forma di esistenza nel mondo digitale.
Prosegue poi la Stagione del Teatro Sociale curata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, che fino a domenica ha in calendario “Un Jour Nouveau/Birthday Party” ovvero un evento in danza dedicato alla longevità artistica dei danzatori. Si tratta infatti di una creazione che, riunendo due coreografi di caratura internazionale come Rachid Ouramdane e Angelin Preljocaj, affronta temi di straordinario interesse: le trasformazioni del corpo con l’avanzare degli anni e i concetti stessi di bellezza e virtuosismo.
La danza permette qui di approfondire una ricerca, in primo luogo artistica, che i due coreografi intendono spingere fino in fondo. Preljocaj, il coreografo della bellezza visiva e dell’intensità narrativa, non è alla ricerca soltanto di ex danzatori. Ad interessargli sono proprio le persone, capaci di raccontare e creare un movimento nuovo e intenso.
Ouramdane, dal canto suo, cerca incessantemente nuove sfumature espressive e sperimenta i confini del corpo umano, arrivando fino al circo. In quest’occasione il suo interesse si è naturalmente orientato al music-hall, uno spazio straordinario per la danza popolare e colta, e anche una dimensione sociale.
La pièce è in cartellone per venerdì alle 20:30, sabato alle 18 e domenica alle 16. Ad anticipare lo spettacolo di venerdì, alle 17:30, c’è inoltre il Foyer del Teatro: Alice Manfrini della Fondazione Museo storico del Trentino coordina l’incontra con il cast dello spettacolo.
A scandire le serate di venerdì e sabato ci pensa anche la rassegna Sipario d’Oro con tanti appuntamenti proposti nei teatri provinciali. Per la sezione Concorso Nazionale venerdì, alle 20:30, il sipario del Teatro Zandonai di Rovereto si alza su “Don Chisciotte Sancio Panza”. Il visionario Cavaliere dalla Triste Figura va per il mondo in cerca d’avventure fantastiche insieme al suo fido scudiero che tenta di mitigare goffamente le chimere dell’amico.
Intorno a lui, una giostra di personaggi saldamente ancorati alle assi del palcoscenico come a ribadire la necessità di iscrivere la propria storia in un orizzonte di realtà: in fondo la fuga di Don Chisciotte in un mondo immaginario serve quasi da risarcimento alle frustrazioni inflitte dalla vita quotidiana.
Nell’ambito della Sezione Concorso regionale, alle 20:30, sul palco del Teatro San Floriano di Lizzana è invece “La Crociata di Teodoro” di Andrea Visibelli con l’APS Gianni Corradini di Trento.
Domenica alle 20:45 si alza anche il sipario del Teatro Spazio 14 di Trento. In questo caso i riflettori sono puntati su uno spettacolo creato da giovani interpreti della scena trentina professionale. Qui dramma e commedia, italiano e dialetto, voci e linguaggio corporeo concorrono a rendere nuovo uno dei testi shakespeariani per eccellenza: l’Amleto.
La vicenda è nota: un figlio dovrebbe vendicare l’assassinio del padre da parte del patrigno, e la collaborazione materna in questo efferato delitto. Ma in quel “dovrebbe” sono contenuti tutti i problemi che il dramma – con toni spesso di commedia – poi sviscera.
Amleto è soprattutto il dramma della consapevolezza del conformismo dal quale siamo manipolati e soffocati, e il tentativo di avere una visione spassionata sui meccanismi della vita che spesso ci intrappolano e ci dirigono.
A partire da questa ribellione programmatica al conformismo, il protagonista Amleto che i giovani interpreti portano in scena in questa versione “Amlè” è interpretato da un’attrice e non da un attore. Secondo una tradizione ben documentata, che vede tra l’altro la recente provocazione di Antonio Latella (2021) con Amleto al femminile e tutti gli attori in abiti femminili, il personaggio di Amleto ha spesso invogliato a mutare di genere al protagonista o a lasciar spazio all’interpretazione femminile per il protagonista maschile, in quanto il personaggio stesso si pone sul limitare di una consapevolezza che oltrepassa le convenzioni sociali e i ruoli in esse giocati dai due generi.
La rilettura dell’Amleto diventa infine un gioco di ruolo nel quale risulta evidente la premessa – molto attuale – che ha mosso l’inizio dell’azione scenica e ne suggella anche la conclusione: la corruzione dell’attuale situazione del Paese (la Danimarca), la guerra mossa per futili rivendicazioni, la nuova pagina che dovrà per forza essere girata quando tutti coloro che erano coinvolti nel “marcio” del Paese, ma anche chi, – come Amleto – era solo un’involontaria pedina sullo scacchiere, troveranno la loro risoluzione e la loro soluzione.
Ad interpretarlo ci sono Fatna Bargach, Carmela Guitto, e Silvia Libardi, Paolo Menghini, Valentina e Roberta Pallaoro, Elia Tarasconi.
Per la Stagione regionale del Teatro Comunale di Bolzano domenica, alle 20:30, l’appuntamento è al Teatro studio con “456” scritto e diretto da Mattia Torre. Sul palcoscenico Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Giordano Agrusta riportano una delle commedie di Torre, indimenticato autore teatrale, sceneggiatore e regista scomparso all’età di 47 anni. Una pièce sagace, ironica e graffiante continuamente giocata sull’equilibrio tra ironia, sarcasmo e su toni di fumetto grottesco.
A ritmare il finesettimana c’è poi la musica. Al Teatro Concordia di Volano, venerdì alle 20:30, c’è “Brecht Concerto” per la drammaturgia e regia di Paolo Manfrini. Al pianoforte Gianfranco Grisi accompagna la Compagnia di Lizzana “Paolo Manfrini” di Rovereto in un itinerario musicale e poetico che attraversa la vita e l’opera brechtiana: dalla denuncia sociale all’opposizione contro il nazismo, dalla condanna della guerra al forzato esilio, dal ritorno in patria alle riflessioni sui valori dell’esperienza umana. È questa l’idea che trasforma in un vero concerto il recital di poesie, dove la musica non accompagna solo la parola, ma diviene un continuo “flusso di coscienza” attraverso le note di Kurt Weil, di Joe Hisaishi, di John Williams e dello stesso Grisi che le esegue al pianoforte senza soluzione di continuità.
A Riva del Garda gli Amici della musica propongono invece il concerto in memoria di Ruggero Polito presidente entusiasta e instancabile del sodalizio per 45 anni, dal 1969 al 2014, valente musicista e attivissimo animatore della vita culturale rivana. Ad esibirsi sabato, alle 17:30, all’auditorium del Conservatorio c’è il duo composto da Maya Parisi al violino e Antonio Vicentini al pianoforte.
La Merano Pop Symphony Orchestra ha in serbo un programma entusiasmante per celebrare il decennale della sua fondazione. Ecco infatti che sabato, alle 21, il Teatro Cristallo di Bolzano ospita “Simply the best”. L’idea alla base è quella di reinterpretare brani delle più famose band internazionali, come Genesis, Toto, Queen e Coldplay, il tutto in chiave sinfonica per combattere le barriere con la musica pop.
Gli arrangiamenti e gli adattamenti sono curati dal Direttore musicale dell’orchestra, il Maestro Roberto Federico.
Nel cartellone della decima edizione della rassegna Katharsis 2024 sabato, alle 18, largo al concerto del pianista Dino Massa in “Movie music jazz project” in programma alla Sala Sosat di Trento.
Un momento musicale che racchiude alcune delle più belle composizioni scritte per celebri film quali Harry Potter, La leggenda del pianista sull’oceano, Il Signore degli anelli e Colazione da Tiffany oggetto di un grande lavoro di riscrittura e arrangiamento da parte del pianista. L’ingresso è gratuito e ad offerta libera.
Non possono però mancare gli eventi dedicati al giovane pubblico trentino. Sabato al Teatro San Marco di Trento la Banda Civica di Borgo Valsugana, in collaborazione con l’attore Matteo Ferrari, propone “Pinocchio, storia di un burattino” ovvero una fiaba musicale scritta da Enrico Tiso, dove la banda e il narratore sono i protagonisti di un viaggio nel racconto e nella musica, in compagnia di Geppetto, Il Grillo Parlante, la Fata Turchina e tutti i personaggi di questa conosciutissima storia. Gli spettatori saranno catturati da uno spettacolo unico nel suo genere, dove la musica fa da cornice alla narrazione e il testo narrativo completa e impreziosisce i brani musicali.
Domenica ci si diverte poi a Villa Lagarina con Collettivo Clochart che, alle 16, porta sul palco del Teatro Parrocchiale “Rhum e Cola”. In scena due clown fuori dall’ordinario, Rhum e Cola: simpatici ed estroversi viaggiano di piazza in piazza suonando il loro organetto di Barberia. I protagonisti recitano, giocano e interagiscono con il pubblico che viene coinvolto attivamente, instaurando così un rapporto di complicità. È proprio agli spettatori che gli allegri e spensierati clown si ispirano, per farli divertire e trasportarli nel loro mondo fatto di magia e poesia sulle note fuggitive dell’organetto. Rhum e Cola sono versatili: ballerini, comici, musicisti, mimi, sono… imprevedibili! L’obiettivo è rievocare il circo per com’è nato, senza trucchi stupefacenti, senza grandi costruzioni o effetti speciali, coinvolgendo i bambini e facendo diventare bambini gli adulti, così da far scaturire l’entusiasmo nei più creativi e regalando un sorriso ai più timidi.
Infine, il Teatro di Meano, domenica alle 16, propone la produzione di TeatroE “Bambini diritti, bambini rovesci”. Valeria Casatta e Gabriele Lentino, scendono in piazza per far valere i loro diritti, ma ben presto si rendono conto che i diritti più importanti sono quelli dei bambini. Decidono così di raccontarli attraverso le avventure di Federoco, un giovane bambino, e il suo valido collaboratore “Periqui-eli”. I due partiranno insieme per un lungo viaggio attraverso vari pianeti, con storie e personaggi fantastici, alla scoperta dei diritti dei bambini! Federoco capirà di essere un bambino fortunato perchè tutti i suoi diritti sono rispettati, quasi dati per scontati. Allo stesso modo si accorgerà che non per tutti i suoi coetanei è così. Un’esplorazione tra realtà e fantasia, tra quello che “è” e quello che “dovrebbe essere”. Uno spettacolo dedicato ai più piccoli, con uno sguardo rivolto ai più grandi.