gli appuntamenti
venerdì 1 Marzo, 2024
di Jessica Pellegrino
Non sarà il maltempo a frenare le opportunità del finesettimana dedicate alla musica ed all’arte. Sono infatti molti gli eventi promossi nei teatri, nei musei e negli auditorium trentini.
Partiamo dal capoluogo tridentino dove, fino a domenica, il Teatro Sociale ospita “La Madre” di Florian Zeller. Interprete del primo capitolo della trilogia che il drammaturgo francese ha dedicato alla famiglia è la nota attrice Lunetta Savino. Insieme a lei sul palco ci sono Andrea Renzi, Niccolò Ferrero e Chiarastella Sorrentino interpreti di un’opera che indaga – con estrema acutezza – il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. La partenza del figlio, ormai adulto, viene vissuta dalla protagonista donna come un vero e proprio tradimento, come abbandono del nido, a cui si aggiunge una decadenza dell’amore coniugale in atto da tempo.
Il tono da black comedy iniziale lascia scappare più di un sorriso, per le situazioni descritte e il meccanismo delle ripetizioni che Zeller instaura nel testo, ma l’opera si trasforma lentamente in un dramma spietato che non sembra essere né un vero sogno, né la banale realtà del presente, ma una vertigine ipnotica e crudele dalla quale risvegliarsi è impossibile.
Il mondo di Anna è un luogo in cui lei non si riconosce più, isolata da un ménage familiare che l’ha espulsa. Ma la responsabilità di questa solitudine non sta forse anche nell’aver rinunciato alla vita? Abdicare ai sogni, alle speranze e ai desideri unicamente per dedicarsi al proprio unico figlio maschio su cui riversare frustrazioni, rimorsi e ideali d’amore non è forse un cammino che inclina pericolosamente verso la disperazione? Anna, la madre, è ossessionata da una realtà multipla, una sorta di multiverso della mente, in cui le realtà si sdoppiano creando un’illusione di autenticità costante in tutti i piani narrativi. Ma dai ricordi di Anna si può immaginare un risveglio? Nella sua mente di madre si affastellano ora sequenze oniriche ora situazioni iperrealistiche.
Nella società liquida e levigata di Zygmunt Baumann e Byung Chul Han, il senso di colpa non basta più a tenere vicini i figli. Nel dolore del lasciarli andare, per una madre c’è tutta l’accettazione della vita nel suo divenire, c’è del lasciar andare una parte di sé per rinascere nel distacco.
Il sipario si alza venerdì alle 20:30, domani alle 18 e domenica alle 16. Ad anticipare lo spettacolo di venerdì torna il Foyer del Teatro: alle 17:30 il professor Paolo Tamassia, dell’Università di Trento, incontra il cast dello spettacolo.
Alle 21 di venerdì lo Spazio Off di Trento chiude la sua Officina poetica con “Freevola. Confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione” di e con Lucia Raffaella Mariani. Uno spettacolo che si sofferma sulla sensazione di essere donna ed allo stesso tempo essere due persone dentro un corpo. Da una parte quella che esiste e dall’altra quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di sé stessa, non solo degli altri, di sé stessa.
“Freevola” estremizza questo concetto attraverso la partecipazione ad un concorso: in un’ora la protagonista deve farsi amare dal pubblico, che è chiamato ad essere responsabile dei propri giudizi: può usare un pollice in giù nel caso in cui la signorina non sia di suo gradimento, un pollice in su nel caso lo sia, può lanciare sul palco una rosa trovata sotto la sua sedia se sente un moto d’amore. Dall’altra parte, sul palco, la signorina Mariani, nel tentativo di essere irresistibile e di ricevere tutte le rose che la giuria possiede, si lascia però sopraffare dalle sue insicurezze e fragilità, e non può fare altro che dare il via ad una confessione tragicomica, frammentata e poetica sul dovere di piacere.
Sotto i riflettori dunque una riflessione per capire come, ed eventualmente se, si può gestire un conflitto come questo presentando uno spettacolo che si propone come un urlo generazione per chi vuole essere Freevola.
Si ricollega ad un tema di estrema attualità anche l’ultimo appuntamento con la Stagione di Caccia del teatro Portland di Trento. Venerdì alle 21 largo a “Le parole che non ho detto. Io, nonno Dino e l’alzheimer”: una produzione Arditodesìo con Luca Marchetti, ricercatore presso il dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Università di Trento e presso la Fondazione COSBI a Rovereto.
Marchetti, con il supporto drammaturgico e la regia di Andrea Brunello, condivide una storia, la sua storia, che intreccia ricordi personali e professionali. La malattia di Alzheimer che ha colpito nonno Dino, nonno di Luca, ha di fatto ispirato il suo percorso scientifico avviando una attività di ricerca finalizzata allo sviluppo di modelli predittivi nel campo delle malattie neurodegenerative. Una storia toccante nel corso della quale Luca ci racconterà anche del momento in cui, in un bagliore di lucidità del nonno, non riuscì a dire ciò che tanto avrebbe voluto, non trovando le parole. Ancora oggi, Luca, sta cercando le parole giuste da dire a Nonno Dino…
Ad animare i teatri provinciali ci sono poi gli spettacoli inseriti nella rassegna Sipario d’Oro. Tra i tanti appuntamenti da seguire, disponibili in dettaglio sul sito www.sipariodoro.it, c’è anche l’evento inserito nel cartellone del Concorso Nazionale in scena venerdì, alle 20:30 nella città della Quercia. Sul palco del Teatro Zandonai è pronta a salire l’Associazione culturale Stella con “Revolution – il musical” ovvero una drammatizzazione – in chiave hip-hop – della guerra di indipendenza americana, attraverso le vicende di uno dei suoi principali protagonisti, padre fondatore degli Stati Uniti: Alexander Hamilton. Hamilton, orfano immigrato, procede ostinato sulla strada dei suoi ideali rivoluzionari, che diventano quelli di tutte le minoranze emarginate, di tutto un popolo oppresso.
La narrazione, completamente in musica, accompagna lo spettatore attraverso la complessità delle vicende storiche dell’indipendenza degli Stati Uniti con un ritmo incalzante e magnetico. Il tema storico di “Revolution” diviene così il pretesto per ricordare come ognuno di noi, con le sue scelte, possa cambiare il mondo, contribuendo alla storia dell’umanità.
A dare ritmo al finesettimana di Pergine è invece la musica grazie al concerto di Carmelo Pipitone in calendario per venerdì alle 18:30 nel Foyer del Teatro Comunale di Pergine Valsugana. Il cantautore siciliano presenta il suo ultimo album “Piedi in acqua” che non tradisce il sound potente e viscerale caro ai fan della band, ma sposta la narrazione verso un orizzonte più introspettivo. Ma non finisce qui, il giorno seguente a risuonare nel teatro valsuganotto sarà la musica del trio Kosmos. A partire dalle 20:45 la band composta da Giordano Angeli al sax soprano ed alle chitarre; Corrado Bungaro al violino, nyckelharpa, percussioni e Carlo La Manna al basso presenta “Tunnel” ovvero il loro lavoro musicale nato al buio, dentro la galleria nera di Piedicastello a Trento, tra il 2010 e 2011, che ha visto impegnati gli artisti nelle fasi di ricerca e scrittura musiche originali, registrazione e produzione del CD omonimo.
A Trento spazio al primo evento in calendario per la decima edizione di Katharsis, il festival dedicato alla musica contemporanea, classica e al jazz. Sabato, alle 18, nella Sala Sosat di Trento si esibiscono i pianisti Pierluigi Piran ed Edoardo Bruni in “Viva Wagner”.
Molte anche le proposte del finesettimana che si susseguono all’interno dei musei trentini. Sabato, dopo la pausa invernale, riaprono il Museo Retico di San Zeno e il Museo delle palafitte di Fiavé che, come tutti i musei trentini, saranno visitabili gratuitamente domenica grazie all’iniziativa “Domenica al museo”.
Non possono mancare gli spunti per i più piccoli. A giocare d’anticipo sui tanti eventi proposti domenica c’è il Teatro San Marco di Trento che, sabato alle 16, vede salire sul palco la compagnia Febo Teatro con “La stamberga delle scarpe”. Tra colpi di scena e canzoni cantate dal vivo, tre comici si dilettano in un racconto di redenzione e fantasia.
La giornata clou per grandi e piccini si conferma essere però la giornata festiva per eccellenza. Domenica a Rovereto, per la rassegna Scappo a teatro-famiglie, l’Auditorium Melotti ospita alle 16 “Piccoli principi e principesse” di e con Silvano Antonelli. Uno spettacolo che gioca di specchi e di fili invisibili col capolavoro senza tempo di Saint-Exupéry.
Sempre alle 16, ma a Lavis, Tullia Dalle Carbonare e Simone Babetto portano al Teatro auditorium “Hansel e Gretel”. Infine, alle 17 nella Sala Filarmonica di Rovereto la musica è protagonista grazie a “I racconti di Monsieur Balthasar”. Qui Pierluigi Maestri conduce e narra uno spettacolo musicale ispirato a I Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij con l’Ensemble dell’Orchestra Filarmonica Settenovecento. Uno spettacolo che si snoda tra i brevi racconti, la musica di Musorgskij, Les promenades di Monsieur Balthasar e del suo cagnolino Fufy e le composizioni di carta che uniscono tutti i racconti in un’unica scena.