Femminicidio

domenica 6 Agosto, 2023

Iris Setti, vittima di una brutale aggressione. Rovereto è sotto shock: il ricordo di chi l’ha conosciuta

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Per una vita ha lavorato alla Cassa Rurale, ma la sua dolcezza e il suo sostegno erano rivolti anche agli animali

Sensibile, affidabile, riservata, umana. La descrivono così, Iris Setti, la donna morta dopo la brutale aggressione che si è consumata sulla sua pelle nella notte tra sabato 5 e domenica 6 agosto, al parco Nikolajevka di Rovereto. Iris quel tragitto lo conosceva bene, perché lo praticava ogni giorno per andare dall’anziana madre, Carla. Rovereto si è svegliata con una ferita tremenda, quella di una persona, una donna in questo caso, che muore per mano di un uomo, Nweke Chukwuka, 37enne di origine nigeriana ma da tempo residente in Vallagarina. Tra quelli che l’hanno conosciuta e apprezzata in vita, c’è difficoltà di parlare, per l’enorme dolore e lo sgomento nell’immaginare quello che ha subito lei, Iris, ieri sera. «Ho avuto il piacere di conoscerla, ho sempre avuto dei buoni rapporti con lei, era professionale, riservata e affidabile, siamo sgomenti per ciò che le è accaduto, nessuno pensava che potesse accaderle una cosa del genere – Ruggero Carli, l’ultimo direttore con il quale Iris ha lavorato – Iris ha fatto quasi tutta la sua vita professionale in Cassa Rurale, dove ha lavorato quasi quarant’anni ed è andata in pensione il 30 giugno di due anni fa, alla vigilia della fusione con Cassa Rurale dell’Alto Garda. Ho un ricordo decisamente positivo di lei, era una persona estremamente affidabile e riservata, era una garanzia. La sua era una riservatezza estesa sia sul lato professionale, sia sul lato umano. Era una donna molto sensibile, riconosciuta anche da tutti i colleghi, che la ricordano in maniera estremamente positiva, come persona disponibile e gentile, mai sopra alle righe».
Una donna descritta come molto garbata e che riservava attenzione e sensibilità verso le persone, l’ambiente e anche gli animali, ne aveva anche adottati due, dei gatti, dall’associazione Le Fusa onlus, che sosteneva come poteva. «Aveva preso i gattini qualche anno fa al gattile – ricordano da Le Fusa onlus – Siamo distrutte, non ci sono parole per questa brutalità, per questa disgrazia. Mi aveva mandato un messaggio qualche tempo fa nell’esprimere la sua gioia dicendo che la cosa più bella che potesse fare era prendere in adozione i gatti. Mi mandava le foto, mi aggiornava e ci eravamo dette “ci sentiamo ancora”. Una vera tragedia, nella nostra Rovereto sta succedendo di tutto: tra il caso di Noriglio e questo, non ci sono parole. Non riesco a non pensare alla fine orribile che ha fatto una persona così. Lei ci sosteneva, condivideva la nostra opera di volontariato».
Iris conosceva la strada che stava percorrendo, ma quell’incontro rivelatosi fatale ha interrotto il suo cammino per sempre e distrutto la città, che si trova oggi a fare i conti con una tragedia incomprensibile e devastante. Il sindaco Francesco Valduga ha chiesto la convocazione del tavolo ordine pubblico. Le indagini sono in corso, verrà disposta l’autopsia per ricostruire esattamente cosa sia accaduto sabato sera e che ha portato alla morte di Iris.