giustizia
sabato 12 Novembre, 2022
di Davide Orsato
Il brutto «vizietto» della rapina, benché impropria, benché sempre— nei fatti — «a mano disarmata», se lo portava dietro da molti anni. Diversi i precedenti, con una modalità sempre uguale: nessuna pistola, ma una grande abilità nel fingere di averne una con sé. Ed è stata esattamente questo il copione che ha tentato di mettere in scena a Pinzolo giovedì mattina. Ma, a differenza delle altre volte (in alcuni casi era riuscito a farsi consegnare qualche migliaio di euro) gli è andata male fin da subito. È una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, Il sessantenne arrestato l’altro ieri mentre passeggiava tutto tranquillo per le strade d Bocenago, dopo la rapina fallita. Non se l’aspettava, evidentemente, di essere raggiunto così in fretta dalle «pantere» dei carabinieri: la compagnia di Riva del Garda aveva mobilitato tutte le stazioni della Val Rendena. Arrestato, è stato portato al carcere di Spini dove è in attesa dell’udienza preliminare (ieri la convalida da parte del gip).
ll tentativo di rapina risale alle 10 di giovedì mattina: il sessantenne, che risulta essere residente nei dintorni di Tione è entrato nell’ufficio postale di Pinzolo, in val Rendena, a volto scoperto, come un qualsiasi altro cliente. Ha quindi chiesto di parlare direttamente al direttore. Una volta accontentato e venuto a diretto contatto con questi, gli ha puntato contro la busta di plastica in cui nascondeva la mano destra. Con questa ha minacciato il direttore facendogli capire di avere una pistola saldamente in pugno. «Se non l’avete capito — ha detto poi — è in corso una rapina».
Il direttore, però, prima ha cercato di farlo ragionare, poi è riuscito a cogliere al volo un momento di distrazione del rapinatore per allontanarsi e far scattare l’allarme.
Ed è bastato quello per far scappare il rapinatore che aveva agito tutto il tempo a volto scoperto e far rientrare le indagini. L’uomo ha fatto così perdere le sue tracce, ma la sua fuga non è durata molto.
Sono entrati in campo, infatti, i carabinieri di Riva, che hanno immediatamente acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Riconoscere l’uomo è stato facile: non solo grazie ai precedenti, ma perché era stato fermato e identificato pochi giorni prima, sempre nella zona delle Giudicarie. Per condurre le ricerche sono state attivate le stazioni di Carisolo, Spiazzo, Tione e Madonna di Campiglio. L’uomo è stato individuato due ore dopo, apparentemente incurante di tutto, mentre passeggiava in centro a Bocenago, località a metà strada tra il luogo della rapina e la sua residenza. I militare lo hanno sottoposto a perquisizione, ma non è stato trovato in possesso di alcuna arma. La busta di plastica, quella che aveva utilizzato per millantare la presenza di un’arma da fuoco era però ancora con sé. La parola passa ora i giudici.
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