Costi
lunedì 29 Aprile, 2024
di Redazione
Il bilancio unico dell’università di Trento relativo all’eservizio 2023 si chiude in attivo. «Grazie a un rilascio straordinario e non ripetibile di fondi accantonati dall’Ateneo da 14,4 milioni – sottolinea una nota – Senza questa iniezione una tantum di risorse, il Bilancio 2023 si sarebbe chiuso con un deficit di quasi 10 milioni. Una situazione, già ampiamente nota, che però non desta particolare preoccupazione per l’andamento futuro dei conti dell’Ateneo, considerate le rassicurazioni arrivate dall’esito positivo della contrattazione tra Provincia autonoma di Trento e ministeri coinvolti sull’adeguamento della quota base». Una volta confermato il trasferimento finanziario, questo porterà ogni anno ulteriori 13 milioni alle casse dell’Ateneo, garantendo equilibrio nei conti e sostegno alla crescita, non senza la consueta attenzione al contenimento dei costi. I fondi rilasciati che hanno permesso la chiusura dell’esercizio in attivo sono risorse precedentemente vincolate per coprire costi futuri per sostenere i premi di merito che non si verificheranno più in quanto l’istituto è stato riformato. Si tratta quindi di residui che, una volta venuti meno i presupposti per il loro accantonamento devono essere necessariamente valorizzati come ricavi nel 2023 e risultano quindi funzionali al riequilibrio dei conti. Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento ha discusso e approvato oggi all’unanimità il documento di bilancio 2023. Buona gestione e attenzione al contenimento dei costi di funzionamento hanno favorito questa ripresa. Per l’Ateneo trentino continua l’impegno in termini di risorse e attività per il bando dipartimenti di eccellenza e per i progetti approvati nell’ambito del Pnrr (come reclutamenti, programmi di eccellenza, borse di dottorato, finanziamenti, investimenti in infrastrutture e partenariati) oltre che per la realizzazione del Piano strategico di Ateneo 2022/27.
Il rettore, nella seduta di oggi, lunedì 29 aprile, ha relazionato al Consiglio di amministrazione sull’andamento della gestione e del Piano strategico. Gran parte delle azioni sono state compiute come da previsione ed emerge una propensione virtuosa all’utilizzo di finanziamenti da parte di terzi con minore impatto sui conti dell’Ateneo. Inoltre, in attesa di una più chiara definizione di piano di sviluppo edilizio condiviso con il governo provinciale, sono state messe in atto manutenzioni ed efficientamento energetico sugli edifici dell’Ateneo. Una questione, quella dello sviluppo edilizio, che rimane comunque aperta, considerata la necessità di dotare di infrastrutture moderne per accogliere le attività di ricerca, da sempre elemento di attrattività e di vantaggio competitivo per l’Università di Trento. Ma anche di rispondere alla richiesta di alloggi manifestata da tempo da parte della popolazione studentesca e continuare a garantire le condizioni per accogliere iscrizioni (e conseguentemente contribuzione studentesca) e trasferimenti di personale docente e di ricerca. Dal bilancio emerge anche che l’ateneo continua a distinguersi proprio per la capacità di attrarre finanziamenti da terzi, confermando ancora una volta il grande potenziale del suo capitale umano impiegato nei vari settori disciplinari, nonché dalla capacità di partecipazione a bandi competitivi e competenza nella gestione delle procedure amministrative collegate alle istanze di finanziamento.