Studenti

mercoledì 9 Novembre, 2022

Università a Rovereto, la proposta dei pubblici esercizi: «Universitari, alleiamoci per rianimare la città»

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Il presidente della categoria, Ciro di Vito, tende la mano agli studenti, la presidente dell'Opera Universitaria intanto fa il punto sullo studentato della Città della Quercia

È un’alleanza fra commercianti e studenti quella che viene proposta agli universitari che lamentano poche possibilità di svago a Rovereto. A lanciare l’idea Ciro Di Vito, presidente dei pubblici esercizi della Vallagarina. «L’unione fa la forza – esordisce Di Vito – andiamo assieme dall’amministrazione a trovare le soluzioni. Noi siamo ben disponibili ad incontrare gli studenti e capire cosa vorrebbero e trovare, magari assieme, il modo di parlare con la politica, chiedendo spazi e tempi idonei allo svago, pur nel rispetto delle dinamiche di in una città». Di Vito racconta la posizione difficile che si trovano a vivere i titolari di bar e ristoranti, presi fra l’incudine e il martello quando si tratta di proporre iniziative e al contempo rispettare un ambiente rigido nei confronti del divertimento.
«Noi commercianti ci siamo accorti degli studenti, eccome! – sottolinea il presidente Di Vito – ma a Rovereto abbiamo avuto negli ultimi anni una politica che ha addormentato la città invece di incentivare le possibilità di dargli vita. Non si è aiutato il commerciante, ma l’opposto: alla prima lamentela, anche personale, si è penalizzata la vitalità della città: ci sentiamo gli occhi puntati addosso per ogni iniziativa che vogliamo mettere in campo. Non è mancanza di attenzione al popolo degli studenti la nostra, ma paura di fare un passo falso e il problema di affrontare una montagna di burocrazia e fastidi solo per aver organizzato un po’ di musica. Questo atteggiamento di scoramento che abbiamo deriva da un periodo in cui siamo sempre stati bastonati e penalizzati, abbiamo il fiato sul collo e non c’è alcuna tolleranza o apertura».
È un fiume in piena DI Vito: «Faccio un esempio banale, il venerdì faccio le serate musicali nel mio locale, ma se non le interrompo alle 23 in punto, arrivano i vigili e il giorno dopo le lamentele dei residenti. Bastano dieci minuti in più. E io sono a Villa lagarina dove cerco di fare cose ristrette: ho perfino due ragazzi della security che invitano gli avventori a stare all’interno del locale pur di non disturbare».
Sul fronte delle abitazioni e dei trasporti, l’attore principale che può agire in favore degli studenti è Opera Universitaria, che al momento però ha le mani legate, soprattutto per mancanza di fondi.
«Sullo studentato siamo in standby – spiega la presidente di Opera Universitaria Maria Laura Frigotto – però non significa che il finanziamento non arriverà e che si debbano pensare ad alternative di location piuttosto che di progetti. Il finanziamento ha subito una battuta d’arresto durante l’estate perché i fondi del PNRR destinati agli alloggi universitari dovevano essere spesi entro l’anno e questo non era compatibile con la realizzazione di nuove strutture. Ma le cose sono ancora in movimento, abbiamo anche un nuovo governo che ha congelato alcune cose per riprenderle in mano più avanti. Per ora dobbiamo attendere prima di un parere definitivo sullo studentato roveretano». Le cose sono più strettamente sotto il controllo dell’Opera per lo stabile di via Garibaldi: di proprietà privata, al momento è in locazione fino a settembre 2023 all’Opera, ma almeno una parte dovrà essere lasciata libera dopo questa data. «Sappiamo che l’esigenza di posti letto su Rovereto è alta – specifica Frigotto – stiamo cercando un’altra collocazione e contiamo di rimpiazzare i posti che andremo a perdere lì altrove». Le notizie per i trasporti, problema annoso fra Rovereto e Trento ma anche all’interno del capoluogo stesso, sono meno ottimiste. «Da poco siamo riusciti ad ottenere un treno per Trento più tardi alla sera rispetto agli orari precedenti – spiega Frigotto – non credo che a breve otterremo altro. La questione è delicata e critica, siamo da sempre impegnati a chiedere un potenziamento per la nostra utenza, un collegamento rapido ma
sopratutto più frequente per collegare i due poli universitari e rendere Rovereto appetibile anche per chi è a Trento».