Formazione
giovedì 5 Settembre, 2024
Al Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Trento si progetterà la meccatronica del futuro. Obiettivo: esplorare le potenzialità dei trasduttori elettrostatici in condizioni estreme, ad esempio nello spazio o nei fondali oceanici. Mira infatti a questo il progetto “Fleap” di Giacomo Moretti, vincitore di uno dei grant finanziati dal Consiglio europeo della ricerca.
“Da qualche anno, la robotica e la meccatronica sono entrate a far parte stabilmente delle nostre vite – comunica l’ateneo -. Nell’industria 4.0, con le fabbriche attrezzate per una produzione sempre più automatizzata, ma anche nei dispositivi intelligenti che popolano le nostre case. Ci sono però settori, come l’esplorazione dello spazio o quella delle profondità oceaniche, ancora profondamente influenzati e limitati dalle tecnologie convenzionali. Settori strategici per l’approvvigionamento di materie prime ed energia. Alcuni degli aspetti più critici sono legati ai componenti: i ‘motori’ che consentono ai sistemi robotici di muoversi e trasportare materiali; i generatori che permettono di raccogliere energia dalle fonti ambientali. Motori e generatori convenzionali sono basati su materiali delicati, con componenti spesso pesanti e delicati, poco adatti ad ambienti non convenzionali”. Un’alternativa è rappresentata dai trasduttori a gap fluido.
Il progetto “Fleap” di Giacomo Moretti punta a spingere all’estremo i limiti di questa tecnologia. Per raggiungere questo scopo, verranno studiati i fenomeni fisici che avvengono negli Fgt, teorizzando modelli ad hoc e testando nuove soluzioni. Ad esempio, la possibilità di usare gas molto rarefatti (simili alle atmosfere di alcuni pianeti) come “gap” fluidi. Oppure, di impiegare liquidi meno viscosi degli oli, più semplici da reperire o sintetizzare.
L’obiettivo è studiare Fgt adatti a operare nei contesti più difficili, ad esempio nelle atmosfere a bassa pressione per le applicazioni spaziali, o in quelle ad alta pressione per le applicazioni in ambiente marino e oceanico. Tra queste ultime, la possibilità di ottenere convertitori in grado di estrarre energia e produrre elettricità dalle onde marine.
Erc Starting Grant
I finanziamenti assegnati quest’anno da Erc all’interno dello schema “Starting Grant” – destinato a ricercatori e ricercatrici a inizio carriera – sono 494, a fronte di 3.474 proposte sottoposte alle commissioni, per un totale di quasi 780 milioni di euro.
La Germania guida la classifica delle istituzioni ospitanti con 98 Starting Grant. Seguono i Paesi Bassi (51), il Regno Unito (50), la Francia (49) e l’Italia (41). Per quanto riguarda la nazionalità di chi ha vinto il finanziamento, l’Italia è seconda con 61 assegnazioni, dopo la Germania a quota 94. Seguono la Francia (44), la Spagna (36) e Israele (30).
Cresce la quota di finanziamenti assegnati a ricercatrici, il 44% nel 2024 contro il 43% del 2023 e il 39% del 2022. Dal 2007, i bandi Starting Grants hanno raccolto quasi 62mila candidature, con quelle presentate da donne che sono aumentate dal 30 al 40%.
Ogni progetto può contare su un sostegno di 1,5 milioni di euro per un periodo di cinque anni. Si stima che le risorse messe a disposizione creeranno 3.160 posti di lavoro nell’ambito della ricerca
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di Redazione
Come sarà il Trentino tra 10 anni? Questo l'interrogativo al centro dell'iniziativa promossa da Fondazione Synthesis e dal T quotidiano. Nella prossima tappa si parlerà anche del futuro dell'Alto Garda