università
venerdì 3 Maggio, 2024
di Tommaso di Giannantonio
Sono 620 i nuovi aspiranti medici trentini e altoatesini. Tante sono infatti le iscrizioni alla prima prova di ammissione a Medicina. Il test è previsto in tutta Italia per martedì 28 maggio. Intanto Provincia e ateneo hanno appena siglato un accordo per lo svolgimento delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca in vista della trasformazione dell’Apss in Azienda sanitaria universitaria integrata territoriale.
Per il prossimo anno accademico sono appunto circa 620 gli aspiranti camici bianchi provenienti dalla regione. Questo, è bene precisare, è il numero di trentini e altoatesini che si sono iscritti alla prova che sarà erogata a Trento, ma non tutti hanno indicato l’Università di Trento come sede di prima scelta. In poche parole parte di loro farà il test a Trento ma ambisce a iscriversi a un altro ateneo. All’Università di Trento, in particolare, sono 72 i posti disponibili per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
C’era tempo fino al 17 aprile scorso per iscriversi alle prove. I test si svolgeranno in presenza martedì 28 maggio e martedì 30 luglio in varie sedi universitarie.
Sia per la prima che per la seconda prova sono circa 620 i candidati alla sede di Trento.
Intanto, nell’ultima seduta, la giunta provinciale ha approvato uno schema di protocollo di intesa con l’Università necessario alla trasformazione dell’attuale Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) in Azienda sanitaria universitaria integrata territoriale. La normativa nazionale prevede infatti che entro il terzo anno di avvio del corso in Medicina si definisca una specifica convenzione tra Università e Regione o Provincia autonoma al fine di regolare i rapporti in materia di attività sanitarie svolte per conto del servizio sanitario.
Il protocollo prevede che Apss e la Scuola di Medicina, nell’attesa della costituzione della futura Azienda sanitaria universitaria, svolgano in modo unitario e coordinato – sia nell’assistenza ospedaliera che nell’assistenza distrettuale e nel dipartimento di prevenzione – le funzioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione a favore della popolazione di riferimento, nonché le funzioni di didattica e ricerca a beneficio dello sviluppo professionale del personale interessato.
Inoltre, al fine di rendere maggiormente coerente la capacità formativa dell’Università con le esigenze del sistema sanitario provinciale e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse sia per l’Università sia per l’Apss, è previsto l’impegno delle parti all’attivazione di nuove scuole di specializzazione e nuovi corsi di studio di area sanitaria per rispondere adeguatamente al fabbisogno di nuove professionalità, secondo le necessità della sanità provinciale.
di Redazione
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