lunedì 3 Luglio, 2023

Università, lettera del rettore Deflorian: «Ho completato le cure, a settembre rientrerò gradualmente»

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Il rettore ha scritto alla comunità accademica: «Ho ricevuto moltissime attestazioni di vicinanza e affetto. La cosa mi ha molto colpito e, lo confesso, commosso». Poi il ringraziamento ai sanitari

La precedente comunicazione risaliva al 27 febbraio. Il rettore Flavio Deflorian ha comunicato alla comunità accademica che avrebbe preso un periodo di stacco (o meglio: di lavoro da remoto, supportato dalla prorettrice vicaria Paola Iamiceli) per affrontare delle cure. Oggi, a distanza di quattro mesi, il rettore ha annunciato il suo graduale rientro. Attraverso una lettera, rivolta a tutte e tutti, dagli studenti ai docenti, il rettore ha ringraziato chiunque, in modo diretto o indiretto, ha dimostrato la sua vicinanza. Non solo: Deflorian ha speso parole di profonda riconoscenza e amministrazione per il personale sanitario dell’Ospedale Santa Chiara.

Di seguito il testo integrale della lettera.

 

Carissime, carissimi,
torno a scrivervi direttamente per darvi degli aggiornamenti e per dei ringraziamenti. Ho completato le mie cure, tutto è andato al meglio secondo i programmi iniziali con buoni esiti clinici e ora seguirà una fase di convalescenza. In questo periodo ho ricevuto, in modo diretto o indiretto, moltissime attestazioni di vicinanza e affetto, da parte di colleghi accademici, di personale tecnico e amministrativo e anche di studenti e studentesse. La cosa mi ha molto colpito e, lo confesso, commosso.
Diciamo spesso che l’Università di Trento è una comunità fatta di persone. Io ho potuto constatarlo direttamente. E non serve sottolineare come questa vicinanza, assieme a quella dei famigliari e amici, non sia semplicemente un aiuto. È essenziale per dare le giuste energie per affrontare i momenti difficili. Per questo, il primo ringraziamento va a tutte e tutti voi.
In questo periodo io ho continuato a svolgere le mie funzioni di rettore, in modo diverso. Quotidianamente mi sono confrontato sulle decisioni da prendere e sono stato aggiornato sulle novità. Ho partecipato, quando possibile, a molte riunioni on-line e ho anche incontrato la Ministra Bernini. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo di tanti. Vorrei qui ringraziare la prorettrice Vicaria Paola Iamiceli che ha svolto le sue funzioni in modo impeccabile, mi ha sempre coadiuvato e mi ha sostituito in tutte quelle occasioni in cui era essenziale una presenza fisica. Ma vanno ringraziati tutti i prorettori e prorettrici, delegate e delegati e collaboratori che hanno svolto il loro lavoro in modo encomiabile. Non posso certo fermarmi al personale docente e ricercatore in questi ringraziamenti, senza citare il personale tecnico amministrativo e i dirigenti.

Vorrei condividere con voi una seconda riflessione. Prima di questa fase io non avevo avuto contatti diretti con il sistema sanitario e gli ospedali. Per me, Medicina era soprattutto una nostra offerta formativa.
Per le mie cure mi sono trovato catapultato nell’Ospedale Santa Chiara di Trento, in un mondo che non conoscevo, se non per sentito dire. Ho incontrato del personale medico, non solo professionalmente di alta qualità, ma anche di grande attenzione e straordinaria cura e sensibilità. E di questo vorrei pubblicamente rendere atto e ringraziare.
Ma altrettanto, o forse ancora di più, vorrei ringraziare il personale infermieristico e di supporto. Ho conosciuto persone professionalmente preparate, ma soprattutto con grande premura e umanità, ben oltre i loro doveri. Per questo vorrei ringraziarle citando tutti i nomi che ricordo in questo momento: Elisa, Eleonora, Maria, Rita, Paola, Lorenza, Rosanna, Alice, Sandra, Martina, Alessandro, Elena, Lorenza, Silvia, Paride, Sara, Elena, Lisa, Laura, Samantha, Stefania, Anna, Martina. Sono consapevole di aver dimenticato alcuni nomi, e di questo mi scuso. Non dimenticherò mai però i loro visi, pur parzialmente coperti dalle mascherine.

Come vi dicevo all’inizio, servirà ancora un po’ di pazienza, ma al rientro dal periodo estivo inizierò progressivamente un percorso di pieno recupero, anche della mia vita sociale. Stavo per scrivere “come prima, come nei primi mesi di questo 2023”. Ma sarebbe sbagliato. Per me non sarà più come prima, perché questa esperienza ha lasciato un segno indelebile e, come ho cercato di spiegarvi, per la grande umanità che ho incontrato, mi ha profondamente arricchito.

Un abbraccio a tutte e tutti.
Flavio Deflorian