Le proposte

mercoledì 10 Maggio, 2023

La coesistenza uomo-orso possibile nel programma del WWF

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WWF: «Necessario un cambio di passo che superi gli opposti estremismi che stanno caratterizzando il dibattito e indirizzi invece l’azione di tutti verso l’obiettivo della convivenza»

Il tema più largamente dibattuto in Trentino, almeno nelle ultime cinque settimane, riguarda la gestione degli orsi. Diverse le posizioni della politica, quella più vicina al presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, vuole l’abbattimento di alcuni e lo spostamento di altri esemplari fino a una significativa riduzione della presenza degli orsi in Trentino. Una strategia, quest’ultima, inattuabile per il WWF che, dopo la riunione del 26 aprile ha inviato un documento di cinque pagine con all’interno diverse proposte basate su «conoscenze tencico-scientifiche» e «migliori esperienze» in tema di coesistenza tra grandi carnivori e comunità al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
«Lavorare per costruire un sistema di convivenza che garantisca la sicurezza degli orsi e delle persone in Trentino è possibile – affermano da WWF – A condizione che si cominci a lavorare da subito per affrontare gli evidenti limiti che la gestione “politica” ha prodotto negli ultimi anni e che si abbandoni una gestione basata su demagogia e strumentalizzazioni».

Il documento, in sintesi
Sei i punti presenti nel documento che WWF ha inviato al Ministero e che toccano 6temi come la comunicazione, la prevenzione dell’abitudine, la legalizzazione dello spray anti-orso, una revisione ritenuta necessaria al Pacobace, la connettività ecologica e il rispetto delle regole.

La comunicazione
Per il WWF è urgente mettere in atto una forte campagna di comunicazione volta a informare e sensibilizzare sui corretti comportamenti da tenere durante le uscite in natura di turisti, escursionisti, ciclisti, cacciatori, fungaioli, tartufai e qualsiasi altra categoria di persone che usufruisca del territorio montano ricadente nell’areale dell’orso sulle Alpi. Vista la complessità, la campagna di informazione deve essere predisposta avvalendosi del supporto di specialisti.

Prevenzione dell’abitudine
Tra i punti da migliorare, secondo l’organizzazione, c’è quello che riguarda la messa in sicurezza delle risorse organiche vicino ai centri abitati attraverso un piano di gestione dei rifiuti organici che tenga conto del potenziale effetto attrattivo questi esercitano nei confronti degli animali selvatici. I Comuni ricadenti nell’areale dell’orso «devono adottare in modo capillare dei cassonetti per i rifiuti con dispositivi anti-orso – scrive WWF -, attraverso la stipula di specifici protocolli d’intesa con le aziende responsabili dello smaltimento dei rifiuti».

Legalizzare lo spray anti-orso
Tra i tanti temi toccati sulla gestione dei grandi carnivori, quello dello spray anti-orso è tra i più discussi e sul quale sembra che il fronte sia sempre più comune. Per il WWF, il suo utilizzo va consentito da parte del personale della Forestale, degli altri corpi di sorveglianza ambientale e anche delle persone che frequentano le aree forestali e montane ricomprese nell’areale dell’orso sulle Alpi. L’utilizzo di questo dispositivo dentro al quale è contenuta una sostanza urticante, avrebbe mostrato la sua efficacia in Nord America e in altri Paesi nel gestire i rari casi di aggressione di orsi ad escursionisti, prevenendo effetti gravi o fatali a danno delle persone coinvolte e condizionando negativamente gli orsi che mettono in campo tali comportamenti, pertanto limitando la probabilità che si ripetano in futuro.

Revisione del Pacobace
Il Pacobace, ovvero il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali ha subito un’ultima revisione e modifica otto anni fa. Per il WWF è tempo di rivederlo di concerto con il Ministero dell’Ambiente e l’Ispra. «La revisione – sostiene l’organizzazione – deve prevedere l’inserimento di criteri più stringenti per la definizione delle categorie di orso problematico, dannoso e pericoloso, e un adeguamento nella valutazione delle azioni gestionali previste in risposta ai differenti comportamenti di un orso, lasciando minore discrezionalità nelle decisioni e riducendo così i margini interpretativi e i relativi conflitti (anche giudiziari e mediatici)». Secondo quanto contenuto nel piano, WWF sottolinea che: «Il concetto chiave della definizione di orso dannoso nel Pacobace è la “ripetitività” degli eventi di danno a beni materiali o di frequentazione di fonti di cibo legate all’uomo. Ma in questa definizione non viene quantificato né il numero di eventi, né il livello economico di danno rispetto al quale definire un individuo dannoso: tale mancanza comporta un’elevata discrezionalità, che può divenire arbitrarietà, nella classificazione dei comportamenti di singoli orsi che si rendono protagonisti di danni e non tiene in alcun conto il grado di messa in sicurezza della risorsa».

Connettività ecologica
Di connettività ecologica, invece, si è parlato a lungo anche nei mesi passati e anche per altre specie animale, non solo per l’orso. Oggi WWF riporta questo tema nella rosa di quelli da trattare con urgenza, spingendo verso l’avviamento di un tavolo per l’individuazione di corridoi ecologici per migliorare la connettività tra l’areale centrale della popolazione alpina di orsi (corrispondente a grandi linee con il Trentino occidentale) e altre aree limitrofe idonee.
«Occorre da un lato individuare le principali aree potenziali di connessione (anche grazie ai dati di radiotelemetria disponibili) e dall’altro progettare interventi per migliorare la permeabilità del territorio, così da favorire l’espansione naturale della popolazione lungo l’arco alpino e mantenere la densità di orsi nel Trentino occidentale a livelli compatibili ecologicamente e socialmente nel lungo periodo» sostiene l’organizzazione.

Il rispetto delle regole
Immancabile punto tra i sei prediletti è quello della necessità di rispettare le regole. «Va garantito, anche attraverso un sistema sanzionatorio, il rispetto delle regole di comportamento essenziali per evitare incidenti con gli orsi» scrive il WWF. E queste regole riguardano:

  • l’obbligo di condurre il cane al guinzaglio su sentieri, sterrate e altri percorsi escursionistici e comunque nelle zone di presenza dell’orso;
  • l’obbligo di mantenimento della distanza minima di 100 m in caso di avvistamento di un orso;
  • il divieto di effettuare trekking e passeggiate fuori dai sentieri segnati durante i periodi di maggiore attività dell’orso (es. in orari crepuscolari e notturni, e durante i periodi riproduttivi e di iperfagia);
  • il divieto di lasciare cibo a disposizione degli orsi e di attrarli con esche alimentari.