turismo

venerdì 5 Maggio, 2023

Val di Fiemme in vista della stagione estiva: Covid superato, ora c’è la «prova» del bostrico

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Giancarlo Cescatti (Apt): «Campagna informativa con chi sarà in contatto con gli ospiti: il coleottero non pregiudica la qualità del nostro ambiente»

Dopo gli anni segnati dal Covid-19 l’economia turistica del Trentino è in forte ripresa e per questo gli imprenditori guardano al futuro con ottimismo. A preoccupare ora è la presenza del bostrico in val di Fiemme. A rassicurare su questo fronte ci pensa Giancarlo Cescatti, direttore dell’Apt di Fiemme che offre una panoramica su tutti i temi e le criticità, dai trasporti in valle al cambiamento climatico.
Cescatti ha ripercorso le tappe del Covid in relazione sull’economia turistica. La stagione estiva dell’anno 2020, anche se con delle limitazioni e con dei rallentamenti, ha potuto svolgersi normalmente. La stagione invernale dello stesso anno non ha potuto avere inizio poiché le autorità hanno continuato a procrastinare l’apertura degli impianti fino al punto di non aprirli per tutto l’inverno. La stagione estiva dell’anno 2021 ha potuto svolgersi anche se con molte restrizioni e margini di guadagno inferiori agli anni pre-covid. Anche la stagione invernale di quell’anno ha avuto lo stesso risultato, pur penalizzata dai prezzi alti. Infine – ha aggiunto Cescatti – la stagione estiva del 2022 ha dato risultati positivi generando più profitti della stagione precedente.
In seguito il direttore dell’Apt ha precisato che nelle stagioni invernali in Trentino «sono prevalentemente presenti turisti stranieri», mentre in estate ci sono per l’85% turisti italiani.
Cescatti ha quindi sottolineato che in questo periodo post-covid la richiesta dei turisti è cambiata e che è necessario promuovere «gli ambienti freschi, sani e genuini che sono presenti nel nostro territorio». Perché – ha proseguito – anche se i residenti di tanto in tanto si dimenticano di quanto sia bello il territorio, per i villeggianti che vengono in vacanza in Trentino questi paesaggi e questi ambienti risultano affascinanti. A cambiare sono anche le aspettative: ai turisti non basta più una calda accoglienza e del buon cibo italiano, adesso richiedono sempre più competenza, anche linguistica in quanto pagando, in inverno, mediamente 120 euro a notte si aspettano servizi superiori. Chiaramente la spesa per i turisti nella stagione estiva è inferiore, poiché non c’è il costo legato allo sci.
Cescatti ha poi parlato della stagione invernale in corso, che inizialmente non prometteva grande presenza di turisti a causa dei costi troppo alti, ma che a sorpresa sta registrando numeri pari all’anno 2019 (anno record).
Sullo sfondo, in vista della stagione estiva, c’è ora il tema del bostrico a preoccupare gli operatori economici: nei territori colpiti da questo insetto, capace di decimare il patrimonio boschivo, mediamente – ha spiegato Cescatti – sono presenti meno turisti. Proprio per questo l’ Apt ha messo in programma una campagna informativa: «Verrà proposto dall’Azienda di promozione turistica un percorso per fornire, a chiunque sia a contatto con l’ospite, le informazioni necessarie per poter spiegare esaustivamente ai turisti che la presenza del bostrico è una diretta conseguenza del cambiamento climatico e che non penalizza del tutto la qualità del territorio». Questo provvedimento potrebbe non raggiungere l’effetto sperato – ha aggiunto Cescatti – considerando che ultimamente è venuta meno la fidelizzazione dei lavoratori stagionali, quelli che dovrebbero per primi trasmettere le informazioni agli ospiti.
In ultimo, il direttore dell’Apt ha esposto il problema dei trasporti in Val di Fiemme dove spesso il sistema di trasporto pubblico non è in grado di soddisfare la qualità richiesta dagli ospiti.