il caso
venerdì 26 Gennaio, 2024
di Sergio Zanella
L’orso non va in letargo e a Bolentina, frazione da 50 abitanti a monte dell’abitato di Malé, c’è chi inizia ad aver paura. Il plantigrado da ormai due mesi staziona alle porte dell’abitato e diversi cittadini lo hanno visto aggirarsi tra le case e si sono imbattuti nei segni lasciati dal suo passaggio. Per ora non si sono segnalati particolari danni ad oggetti o animali, ma i cassonetti delle immondizie posti in paese sono già stati più volte presi di mira dal plantigrado (a onor del vero va segnalato come tali cassonetti dell’umido non siano anti-orso e l’animale ha avuto sempre gioco facile nel rovistare alla ricerca di cibo). Nel frattempo gli apicoltori della zona sono già sull’allerta: dopo le difficoltà degli inverni del 2021 e del 2022, quando i plantigradi proprio nella zona di Bolentina e Deggiano distrussero un centinaio di alveari, la paura inizia nuovamente a serpeggiare. L’associazione degli apicoltori Val di Sole Pejo e Rabbi si è attivata per allertare tutti gli associati a prestare massima attenzione e i proprietari degli apiari presenti in zona hanno immediatamente provveduto a rimuovere la neve presente e a ripristinare il recinto elettrificato, che, però, in inverno non riesce ad effettuare al meglio il suo lavoro a causa del terreno spesso gelato. In questo senso la misura difensiva più efficace per la difesa delle arnie si è dimostrata la «Bienenhaus», una struttura in legno massiccio in grado di contenere al suo interno gli alveari e di resistere agli attacchi dei plantigradi affamati. Notizie importanti in questo senso arrivano dalla Provincia: dopo un braccio di ferro che si trascina da diversi anni, finalmente pare che la politica abbia assecondato il grido di allarme degli apicoltori solandri agevolando la procedura per la costruzione delle Bienenhaus. Negli scorsi giorni, infatti, una proposta della consigliera Vanessa Masè ha ottenuto un sì unanime da parte dell’emiciclo. «La scorsa legislatura il Consiglio provinciale in sede di discussione ha approvato una risoluzione per attivare una misura di finanziamento permanente per le Bienenhäuser anche per gli apicoltori hobbisti, concordando con le rispettive associazioni di categoria un adeguato limite per l’accesso al contributo – ha spiegato Masè –. Premesso che i contributi sono già attivi da tempo, sussiste tuttavia un vincolo per cui l’apicoltore richiedente il contributo possegga più di 40 arnie, facendo così di fatto diventare difficile tale richiesta di finanziamento (in Val di Sole, per esempio, su circa 100 apicoltori solo 2 ne hanno 40, ndr). Desidero pertanto impegnare la Giunta provinciale ad attivare finanziamenti specifici riservati agli apicoltori hobbisti considerato il loro apporto al settore apistico provinciale, a procedere entro due mesi alla revisione del regolamento autorizzando i finanziamento alla realizzazione di ricoveri per le arnie di tipo Bienenhaus anche per gli apicoltori che possiedono numeri inferiori ai 40 attuali e a convocare a breve i rappresentanti delle associazioni apicoltori al fine di continuare il confronto per poter arrivare a una proficua valutazione dei finanziamenti occorrenti per la sopravvivenza di questo comparto gravemente compromesso». Soddisfatti gli apicoltori solandri.