Montagna
mercoledì 25 Gennaio, 2023
di Redazione
Un free rider del 1997 residente a Vallelaghi (TN) è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento, cosciente e con un possibile trauma di bacino, dopo essere stato trascinato a valle da una valanga – con una lunghezza di circa 400 metri – che si è staccata lungo un canalone a valle del rifugio baita Fredarola (Dolomiti di Fassa) sul versante veneto, al confine tra Trentino e Veneto. L’uomo è stato trascinato dal distacco nevoso, riuscendo a rimanere a galla e finendo 100 metri più a valle semisepolto. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 14.45 dai compagni che erano con lui.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre in piazzola si rendevano disponibili gli operatori della Stazione Alta Val di Fassa. Nel frattempo, sul posto dell’incidente sono arrivati gli operatori del Soccorso piste della Polizia di Stato, data la vicinanza degli impianti di risalita. L’elicottero ha sbarcato in hovering il Tecnico di elisoccorso con l’equipe medica e l’unità cinofila del Soccorso Alpino di turno al nucleo elicotteri durante la stagione invernale. Mentre i sanitari prestavano le prima cure all’infortunato, l’unità cinofila ha bonificato la valanga, per verificare la presenza di eventuali altri soccorritori. Infine, l’elicottero ha recuperato a bordo con il verricello l’equipaggio con l’infortunato, per trasferirlo all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Solo ieri un altro grande distacco ha causato la morte di Arianna Sittoni in Val Campelle e ferito il rifugista Guido Trevisan. La Provincia, visto l’intensificarsi dei recenti episodi di valanghe, ha diramato un messaggio di attenzione e prudenza per chi vuole avventurarsi in montagna in questi giorni.
«Alla luce delle particolari condizioni che hanno determinato in questi giorni il distacco di valanghe in quota, prudenza e attenzione vengono raccomandati dal Servizio prevenzione rischi e Cue della Provincia autonoma di Trento, a quanti frequentano le montagne del Trentino. La neve fresca caduta nei giorni scorsi, accompagnata dal forte vento, ha determinato accumuli anche di grandi dimensioni che possono distaccarsi al passaggio di un singolo sciatore. La neve fresca e gli accumuli creati dal vento ricoprono un debole manto di neve preesistente, al cui interno si trovano strati fragili a cristalli angolari, soprattutto sui pendii ombreggiati al di sopra dei 2.200 metri circa, come pure sui pendii soleggiati al di sopra dei 2.500 metri. Il manto nevoso rimane instabile. Per questo motivo si invita a consultare il bollettino valanghe aggiornato giornalmente da Meteotrentino assieme agli altri servizi meteo e valido per l’intero territorio dell’Euregio (link https://valanghe.report/bulletin/latest ).
Nel pianificare le uscite bisogna porre molta attenzione ai report: l’attuale grado di pericolo 3, marcato, su una scala di 5 non deve ingannare: il distacco è possibile già con un debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi indicati. Talvolta sono possibili alcune valanghe spontanee di grandi dimensioni e, in singoli casi, anche molto grandi. Le possibilità per le escursioni sono in definitiva limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale.