Madonna di campiglio
lunedì 12 Febbraio, 2024
di Redazione
Le loro condizioni sono peggiorate, aggravando il bilancio della valanga che ha travolto tre scialpinisti francesi intorno alle 13 di domenica 11 febbraio in Val Gelada, a 2200 metri di quota tra Malga Mondifrà e la bocchetta dei Tre Sassi, sopra Madonna di Campiglio, nel gruppo del Brenta. Uno di loro è in fin di vita in rianimazione all’ospedale Santa Chiara di Trento. Un secondo coinvolto è grave e anche lui è in rianimazione, mentre il terzo è ricoverato con diverse fratture all’ospedale di Rovereto e se la caverà.
La valanga si è staccata nella zona compresa tra malga Mondifrà e la bocchetta dei 3 Sassi, a 2.200 metri di quota in Val Gelada. L’emergenza è scattata dopo le 13, in seguito alla chiamata di allarme alla Centrale unica di emergenza 112: immediatamente si sono levati in volo due elicotteri del soccorso del Trentino, oltre al velivolo del Nucleo dei vigili del fuoco permanenti come supporto; coinvolti il Soccorso alpino del Trentino con le squadre cinofile, i Vigili del fuoco volontari, il Soccorso alpino della Guardia di finanza e l’Arma dei Carabinieri. Nelle operazioni – rese complesse anche dalla scarsa visibilità e concluse alle 16.30 – sono stati coinvolti oltre 30 soccorritori.
La raccomandazione è di consultare il bollettino valanghe Euregio – emesso dalla Protezione civile, Servizio prevenzione rischi e Cue – prima di programmare le uscite in quota.
Su una scala del rischio compresa tra 1 e 5, il bollettino segnala nella zona occidentale del Trentino un grado di pericolo 3 (marcato): neve fresca e vento hanno infatti favorito la formazione di accumuli di neve ventata instabili. Questi accumuli possono subire un distacco già in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali. I punti pericolosi si trovano soprattutto sui pendii ripidi al di sopra dei 2.000 metri circa, come pure nelle zone in prossimità delle creste, nei canaloni e nelle conche.
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