MONTAGNA
domenica 10 Dicembre, 2023
Valanga nel gruppo del Catinaccio, soccorso uno scialpinista semisepolto dalla neve
di Redazione
L'uomo era solo. Raggiunto dal Soccorso Alpino, è stato elitrasportato in buone condizioni di salute all'ospedale di Cavalese

Uno scialpinista è stato elitrasportato in buone condizioni di salute all’ospedale di Cavalese, dopo essere stato travolto da una valanga di piccole dimensioni staccatasi nel gruppo del Catinaccio in Val di Fassa, tra il rifugio Vajolet e il passo Principe, a una quota di circa 2.400 m.s.l.m.. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 12.20 da parte di una persona che si trovava al rifugio Vajolet e che, senza riuscire a capire cosa fosse successo, sentiva le grida di aiuto dello scialpinista. L’uomo, che era da solo, era stato sepolto dalla valanga ma era riuscito in autonomia a liberarsi la parte alta del busto.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre in piazzola si rendevano disponibili gli operatori della Stazione Centro Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico. Una volta in quota, l’equipaggio dell’elicottero ha individuato la valanga dall’alto e lo scialpinista. Nonostante il forte vento in quota, l’elicottero è riuscito a verricellare sul posto prima il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e poi l’equipe sanitaria. L’uomo è stato quindi estratto dalla neve e visitato dai sanitari. Apparso in buone condizioni di salute, è stato recuperato a bordo dell’elicottero e trasferito all’ospedale di Cavalese per accertamenti.
Non è stato necessario l’intervento del gruppo tecnico dei cinofili, preallertati nel caso si fosse trattato di un incidente in valanga più grave.
Un’altra valanga con un fronte di un centinaio di metri si è staccata la mattina dal versante sud della Forcella Pordoi, trascinando per 300 metri un alpinista, proveniente dall’est Europa. L’uomo, illeso, è stato aiutato da un amico che era con lui ad uscire dalla neve. L’evento è stato comunicato alla Centrale unica di emergenza 112 da due guide alpine che erano in zona e che hanno fatto sapere che non era necessaria l’attivazione della macchina dei soccorsi.
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