L'opera

martedì 10 Settembre, 2024

Valdastico, primo sì trentino in commissione. Sindaci contrari

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La contestata autostrada ha ricevuto il voto favorevole

Primo «sì» alla Valdastico. Ieri, lunedì 9 settembre, la Terza commissione del Consiglio provinciale ha approvato il disegno di legge della variante al Piano urbanistico provinciale (Pup) relativa al corridoio est. La proposta ha raccolto i quattro voti favorevoli di Vanessa Masè (La Civica), Daniele Biada (Fratelli d’Italia), Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti presidente) e Roberto Paccher (Lega) e i due voti contrari di Michela Calzà (Partito Democratico) e Roberto Stanchina (Campobase). Ora la proposta sarà discussa in Aula per l’approvazione definitiva. In commissione, durante le audizioni, il presidente del Consiglio delle autonomie locali (Cal) Paride Gianmoena ha manifestato le perplessità dei sindaci nei confronti dell’opera, che consiste nel prolungamento dell’autostrada A31 Valdastico fino al collegamento con l’A22 in Trentino. Ad eccezione di alcune posizioni favorevoli (Comunità di Valsugana e Tesino, Comune di Caldonazzo e Comune di Riva del Garda), la maggior parte dei territori si sono dichiarati critici (Comunità Alta Valsugana e Bersntol e Comune di Ala) o contrari (Comunità della Vallagarina, Comune di Rovereto, Comune di Trento e Comune di Vallarsa). Gianmoena ha quindi presentato un documento in cui si riepilogano tutte le motivazioni del «no», dalle questioni procedurali ai rischi a livello idrogeologico.
«Le comunità chiedono che ci sia un particolare confronto con i territori — ha detto il presidente del Cal — È emersa la richiesta di approfondimenti dal punto di vista ambientale, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti geologici e idrogeologici». E ha poi ricordato l’opportunità di inserire questo intervento in una rivisitazione dell’intero Piano urbanistico provinciale. L’assessora comunale all’urbanistica di Trento Monica Baggia ha sollevato dubbi sull’effettiva possibilità dei territori di partecipare alla definizione del corridoio. «Ci si chiede ora cosa seguirà a questo disegno di legge, sembra che a questo testo dovrà seguire un’ulteriore variante al Pup — ha detto — O questa è una dichiarazione di intenti oppure sinceramente non si capisce come le amministrazioni possano dare il loro contributo legittimo e previsto dalla legge. Fino a quando non si saprà il tragitto non si potrà sapere l’impatto ambientale». La giunta provinciale spinge per l’imbocco della Valdastico all’altezza di Rovereto sud, anche se nelle ultime settimane l’assessore all’urbanistica Mattia Gottardi ha spiegato che sarà il concessionario a valutare l’ipotesi progettuale migliore. Ieri, inoltre, ha ricordato che «nell’eventualità in cui il concessionario depositasse un’ipotesi progettuale si andrebbe incontro alla costituzione di una commissione paritetica con la nomina di un comitato tecnico. Ci sarebbe poi la ratifica in Consiglio provinciale. Ciò — ha concluso — darebbe nuovamente possibilità di partecipazione e coinvolgimento». Il presidente della Comunità territoriale Vallagarina Stefano Bisoffi ha auspicato «un’attenta valutazione da parte della Commissione e ribadito la necessaria condivisione strategica, attraverso il confronto e il dialogo con le istituzioni locali, degli obiettivi di sviluppo del territorio trentino sia in termini infrastrutturali sia di impatto turistico, commerciale e paesaggistico-ambientale, tenuto conto in primis delle esigenze dei territori e delle rispettive comunità». A seguire il presidente della Comunità della Bassa Valsugana e Tesino Enrico Galvan ha ribadito la posizione espressa in passato: «La mobilità in Valsugana vive da anni un traffico di passaggio elevato — ha dichiarato — la Pedemontana veneta comporterà un ulteriore importante aumento di mezzi in transito su un percorso che è già molto penalizzato». E ha inoltre ricordato che «la stagnazione dell’aria dovuta alla morfologia del territorio non permette una ventilazione sufficiente a evitare conseguenze sulla salute della comunità. Dunque, condividiamo il corridoio con accesso ad est». Infine il presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani cimbri Isacco Corradi ha sottolineato che «i territori attraversati, anche nel sottosuolo, non sono stati coinvolti».