Verso il voto
mercoledì 18 Ottobre, 2023
di Donatello Baldo
Èuna sfida al dibattito, non proprio una sfida al duello, ma poco ci manca. Anche se la chiamata alla difesa dell’onore — quello del confronto — sarà un’altra vota disattesa. Fugatti nemmeno commenta la richiesta di Valduga, figurarsi se la prende in considerazione». Non ci sarà dunque nessun dibattito tra i due maggiori leader che si sfidano alle elezioni, ma con la sua mossa il candidato del centrosinistra mette nell’angolo il competitor di centrodestra: «In queste settimane ho avuto modo di confrontarmi in più occasioni con i candidati presidenti alle prossime elezioni provinciali, in dibattiti che hanno coinvolto diversi mondi che costituiscono la forza del tessuto sociale del Trentino. Unico grande assente, come rilevato in più occasioni, proprio Fugatti, che pare non voler rispondere del suo operato e a domande che potrebbero risultargli scomode». Una scelta strategica quella di Fugatti, sostenuta anche dal suo staff: «Non ha senso diventare bersaglio e dover difendere il proprio operato davanti a critiche che arrivano dagli avversari», spiegano i più vicini al governatore uscente. Che non si dica che Fugatti declina gli inviti per snobismo: «Macché, lui preferisce confrontarsi con il popolo, con i cittadini che incontra tutti i giorni». Scuse che per gli avversari «non reggono». Tutti, quando si trovano attorno al tavolo dei confronti convocati da Ordini e Categorie, Sindacati o Associazioni, fanno notare lo sgarbo, la scortesia, la mancanza di rispetto non solo verso gli avversari ma verso le realtà che organizzano i dibattiti. «Ancora — insiste Valduga — non abbiamo capito quale sia la sua visione del Trentino di domani. Da più parti ho ricevuto sollecitazioni per un confronto vis a vis e propongo dunque a Maurizio Fugatti di poterci vedere per parlare delle nostre posizioni su temi di importanza strategica, come la sanità, il futuro della nostra autonomia, il modello di sviluppo economico, i grandi carnivori. Immagino che anche la sua agenda sia densa di appuntamenti come la mia, dato che in questi giorni sto incontrando centinaia di persone in incontri pubblici e non, ma penso sia un dovere nei confronti degli elettori poter mettere in chiaro, in via definitiva, la differenza tra i nostri programmi e le proposte». Fugatti ha disertato pure le tribune elettorali, ma non solo quelle convocate con i sette candidati: alla Rai ha detto no anche per la tribuna con lui e due giornalisti a porgli le domande.
«Per questo lo invito a trovare un momento, in uno spazio aperto al pubblico e alla stampa, per poterci confrontare. Scelga lui data — lo incalza lo sfidante — ora e luogo». Un lancio del guanto in piena regola, a soli cinque giorni dal voto. Fugatti, come detto, non intende nemmeno commentare la proposta che arriva direttamente dal suo principale sfidante. E di conseguenza non intenderà dare seguito alla richiesta. A meno che non si accorga, lui e il suo staff, che questo continuo sottrarsi al confronto potrebbe in qualche modo pesare negativamente negli ultimi giorni di campagna elettorale. Quelli critici, quelli — come dicono tutti — in cui si gioca davvero il risultato.
il caso
di Redazione
L'uomo più ricco del mondo e principale finanziatore di Trump ha commentato su X la notizia della sospensione della convalida del trattenimento dei 7 migranti nel Cpr di Gjader. Salvini gli fa eco: «Un danno per la sicurezza e il portafoglio degli italiani».