Mobilità
sabato 18 Gennaio, 2025
di Denise Rocca
Un tram treno, in grado di viaggiare su rotaia urbana ed extraurbana, che possa magari riutilizzare la vecchia via invece di interrarla e fornire collegamento lungo la Valle dell’Adige verso l’Alto Garda e potenzialmente anche verso Trento. Risparmiando suolo, recuperando infrastrutture, spostandosi con un mezzo pubblico che garantisca tempi di spostamento e puntualità. Lo sprone all’iniziativa arriva dal Comitato Mobilità Sostenibile Trentino (Cmts) che ha posto l’accento sulla normativa in arrivo anche in Italia (su modello di quella tedesca dove, a Karlsrhue, questa modalità di spostamento è già attiva) che rende il progetto fattibile e realizzabile. Magari a Rovereto come primo centro in Italia, accarezzano il sogno i membri del Comitato, e piacerebbe anche all’assessore Andrea Mminiucchi che ha accolto favorevolmente la suggestione. Oggi però è con sguardo disincantato che le minoranze consiliari, in particolare i consiglieri Andrea Zambelli e Gianpiero Lui (Noi Rovereto Lui sindaco) guardano all’iniziativa: «Certo – evidenzia Zambelli – idea suggestiva, ma siamo anni luce dall’avere qualcosa di concreto sul tema, è una proposta fin troppo indeterminata e vaga. Pur comprendendo che è una proposta di questo Comitato e non un’iniziativa della giunta, mi piacerebbe che l’amministrazione si occupasse di problemi che abbiamo da anni e oggi sono diventate emergenze, la tangenziale in primis e nel concreto del protocollo con la Provincia in corso di rinnovo. Avventurarsi in soluzioni futuribili senza essere riusciti minimamente a dare un cenno operativo e pratico sulle emergenze della città mi pare poco proficuo. Peraltro sull’interramento del traffico merci e passeggeri non v’è alcuna certezza e o del resto del bypass. Se idealmente sarebbe positivo accogliere innovazioni come questa ora c’è da essere concreti e concentrarsi sul fare dei passi concreti verso la tangenziale con lo strumento del protocollo».
Sulla stessa falsariga Gianpiero Lui: «I tempi di una cosa del genere quali sono? E i costi? – si chiede – La situazione roveretana è troppo difficoltosa per pensare di affidarsi a progetti così lontani dal divenire. Abbiamo bisogno, sulla mobilità, di interventi più veloci, a partire dalla tangenziale che speriamo venga inserita nel protocollo e si proceda concretamente. Si può lavorare sui tempi, che devono essere certi e non così ballerini come gli attuali, del trasporto piubblico se volgiamo che la gente lo utilizzi nella quotidianità per recarsi al lavoro senza essere costretti all’auto per evitare di arrivare in ritardo la maggior parte delle volte sul posto di lavoro. Sono misure più veloci e concretizzabili di cui ha bisogno la viabilità roveretana al momento, non un’altra idea lontana dall’essere realizzata che assorba attenzione e lavoro degli uffici o degli assessori togliendolo a questioni più pressanti».