Il fenomeno
domenica 14 Maggio, 2023
di Leonardo Omezzolli
Si chiama truffa dello specchietto, perché, almeno nella maggior parte dei casi a venir rotto, dai malviventi, è uno degli specchietti retrovisori. Ossia il casus belli che poi innesca una serie di reazioni a catena che porteranno all’estorsione di denaro.
Una pratica molto diffusa in tutta Italia e che ora è arrivata anche in Vallagarina con due eventi recenti a poca distanza l’uno dall’altro e che sono stati poi denunciati dalle vittime al corpo dei carabinieri di Rovereto. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto nella zona di Mori in orario serale ai danni di una signora di Besagno mentre percorreva la strada verso casa. A raccontarlo è la figlia preoccupata che possa accadere anche ad altri e ignara che la pratica è già piuttosto attiva in Trentino e ora nello specifico in Vallagarina.
«L’altra sera – racconta la figlia Mile Festini – a mia mamma è successo un brutto fatto. Da Mori stava tornando a casa, alla curva di Corno e lì dove ci sono le panchine, c’era ferma una cinquecento beige. Mentre mamma passava per salire a Besagno le hanno urtato la macchina per poi seguirla fino sotto casa». Lo scopo, come racconta la stessa Festini era quello di farsi dare dei contanti.
«A loro dire – spiega la figlia – soldi che sarebbero serviti per aggiustare il danno». A commettere il fatto, almeno secondo la testimonianza della figlia che riporta quanto raccontatogli dalla madre, sono stati un uomo e una donna. «Spaventata – confida Festini – non ha avuto neanche la prontezza di chiamare me o i carabinieri, semplicemente si è recata al bancomat di Besagno, ha prelevato i soldi e glieli ha dati. Subito le avevano chiesto 1.000 euro, ma per fortuna lei ha un tetto giornaliero oltre il quale non può prelevare quindi ha preso quello che poteva e impaurita ha consegnato il denaro all’uomo».
Tutto è accaduto con fretta e sicurezza da parte dei malviventi che hanno così puntato sullo spaesamento e sulla paura per riuscire a estorcere la somma di denaro. «È successo tutto in pochi minuti – sintetizza la figlia – ma solo dopo ha pensato di chiamare me e i carabinieri». Oltre la beffa il danno, infatti la vettura della signora è rimasta rovinata a causa dell’impatto con la vettura dei malviventi. «Ho visto la macchina di mamma, ha una strisciata su tutta la fiancata all’altezza dello specchietto destro. Non si capisce come questo individuo abbia fatto, mamma dice di aver sentito solo un rumore. È chiaro che è qualcosa di fatto apposta, una truffa». Di truffa infatti si tratta, tanto che un altro episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine nei pressi di Villa Lagarina. Anche in questo caso una vettura con a bordo due malviventi ha urtato un altro mezzo e con lo stesso metodo ha prima confuso e poi spaventato la vittima costringendolo a raggiungere il bancomat più vicino per prelevare il denaro da consegnare a riparazione del danno con la scusa che, chiamando le assicurazioni, i massimali sarebbero saliti e che quindi non conveniva fare la constatazione amichevole, ma che il tutto si sarebbe chiuso con il pagamento di una somma che poteva prelevare direttamente dall’Atm più vicino».
incidente sul lavoro
di Redazione
L'episodio si è verificato in una ditta di arredamento a Cirè di Pergine. Due dipendenti stavano sistemando dei pannelli in legno con l'aiuto di un macchinario. Le due lastre sono poi cadute accidentalmente addosso ai due uomini, di cui uno in rianimazione, l'altro ferito in maniera non grave