Economia

giovedì 4 Maggio, 2023

Variazione di bilancio, i sindacati: «Manovra parziale e deludente»

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Per Cgil, Cisl e Uil le misure sono insufficienti a dare risposta alle difficoltà delle famiglie messe in ginocchio dall'inflazione e dall'aumento dei prezzi. «La Giunta si limita a presentare scelte già assunte in solitaria»

Dopo aver protestato già in sede di audizione in commissione bilancio su metodo e contenuto che hanno portato a questa variazione ai conti pubblici portata avanti dalla Provincia, i sindacati sono critici anche dopo che il testo è stato presentato dalla Giunta.
«Una manovra deludente, che non fornisce risposte soddisfacenti e di portata adeguata ai bisogni delle famiglie trentine che in questi mesi hanno dovuto fronteggiare difficoltà enormi a causa dell’aumento dei prezzi con un’inflazione che in provincia viaggia a doppia cifra e che è prevista in crescita ancora come si deduce dalle stime parziali su aprile». Sono queste le parole dei segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, al termine del confronto di oggi pomeriggio con il vicepresidente Mario Tonina e gli assessori Achille Spinelli e Giulia Zanotelli sulla variazione di bilancio che renderà disponibili 318 milioni di euro di avanzo. Oltre che nel merito le tre sigle criticano anche il metodo con cui questa manovra è stata varata dalla Giunta. «Nessuno spazio per il confronto. Di fatto la discussione di oggi è stata la mera presentazione di scelte già assunte e non modificabili fino all’approdo in Consiglio provinciale».
I sindacati evidenziano, in particolare, l’assenza di investimenti aggiuntivi per adeguare le misure di sostegno alle famiglie. «Il provvedimento varato dalla Giunta è stato parziale e recupera appena un 4%. Serviva, invece, un intervento più coraggioso e incisivo, ma l’Esecutivo anche questa volta però ha scelto di non dare priorità alle famiglie».
Stesso giudizio sulla casa. «Il fondo affitti viene ampliato in modo irrisorio e dunque non si da risposta ai nuclei che faticano ad accedere ad un’abitazione sul libero mercato, soprattutto a quelli in maggiore difficoltà economica e già in lista nelle graduatorie Itea».
Nessun passo avanti significativo nemmeno sul capitolo di sanità e assistenza dove mancano risorse sia per potenziare il servizio sia per rinnovare il contratto provinciale delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative in attesa da 4 anni.
In tema di lavoro risulta deludente lo stanziamento per garantire un aumento una tantum, riassorbibile, al personale delle Autonomie locali, sanità, scuola. «Hanno messo appena il 2%. E’ vero che a livello nazionale il Governo ha stanziato l’1.5%, si tratta però di fondi strutturali, mentre quelli messi sul tavolo dalla giunta valgono esclusivamente per il 2023. Sappiamo anche noi che la variazione è uno strumento contabile con dei limiti e che non permette spesa corrente. Se con la manovra di assestamento non si stanzieranno le risorse per un rinnovo contrattuale dignitoso, quanto meno al valore ipca, questa proposta risulterebbe offensiva nei confronti dei lavoratori soprattutto sapendo il valore degli aumenti che i consiglieri hanno approvato per le loro indennità. Proprio per questa ragione gli investimenti a sostegno delle famiglie e dei lavoratori dovevano avere un impatto economico maggiore», concludono i tre segretari.