RIVA DEL GARDA

martedì 12 Settembre, 2023

Varone, via Venezia si percorre in entrambe le direzioni. Il comitato festeggia in piazza

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La viabilità della frazione rivana torna alla normalità ma la questione della sicurezza resta aperta in attesa degli svincoli

C’è chi, ieri sera, ha stappato una bottiglia. Perché il caso delle modifiche alla viabilità nella frazione di Varone, a Riva del Garda, è presto diventato una battaglia di principio, una vicenda amministrativa, tecnica e politica che ha tenuto banco per un anno e tre mesi, riempiendo pagine di giornali, petizioni, missive indirizzate precisamente al presidente della Provincia, e tenendo banco nelle conversazioni in piazza, al supermercato, al bar. L’allora assessore alla viabilità, Luca Grazioli, aveva perfino rimesso il mandato. Da ieri, infine – o forse finalmente – la questione del senso unico su via Venezia si può dire chiusa: il doppio senso di circolazione è tornato e ora si apre un’altra battaglia, stavolta condivisa con l’amministrazione comunale, quella per ottenere gli svincoli di raccordo tra la statale e la circonvallazione esistente.
La sindaca di Riva del Garda Cristina Santi ha quindi firmato la revoca dell’ordinanza comunale sul senso unico, e ieri mattina il servizio gestione strade della Provincia era all’opera per cancellare la segnaletica e togliere i cartelli ormai superati.
Il consigliere comunale Fratelli d’Italia Nicola Santoni, residente a Varone, è sempre stato critico nei confronti del senso unico, pur all’interno della maggioranza. Era e resta critico: «Non sia un punto alla questione – dice – ma un due punti, nel senso che ora dobbiamo elencare tutto quello che serve per mettere in sicurezza la frazione. Il problema è la velocità di percorrenza di via Venezia, e le misure per moderarla ci sono. Per cominciare però chiederemo di realizzare i marciapiedi, il proseguimento della ciclabile e gli svincoli, grazie ai quali Varone sarebbe sgravato dal traffico».
Parole che vengono riprese e rilanciate dalla portavoce del comitato delle famiglie di Varone che aveva promosso la petizione. «Non abbassiamo comunque la guardia, – ha detto Loredana Mascaro, prima firmataria della petizione e da mesi in prima linea contro il Comune – le opere strutturali necessarie che hanno promesso non devono essere solo “propaganda elettorale” su questo continueremo a vigilare e assicurarci che Varone e tutte le zone limitrofe non siano teatro di sperimentazioni ma parte integrante della programmazione dei lavori sul territorio».