sanità

venerdì 7 Febbraio, 2025

Venti giorni di attesa per fare le analisi del sangue: ressa di pazienti nelle cliniche private

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Da un mese disagi nei punti prelievo del Trentino. Con un paradosso: andando in presenza, anche senza prenotazione, non si deve aspettare

Chi, banalmente, ha avuto bisogno delle analisi del sangue se n’è accorto già qualche settimana fa. Prenotare tramite Cup è diventato molto, molto difficile. C’è da aspettare per circa venti giorni  in particolare negli ospedali di Trento e di Rovereto.
La questione è arrivata ora in consiglio provinciale con un’interrogazione del Partito democratico su quello che risulta essere un disservizio, peraltro in una prestazione molto comune.
Ma cos’è successo? Gli utenti, i privati cittadini, che hanno chiesto numi si sono sentiti rispondere che l’allungamento delle attese è dovuto al nuovo «nomenclatore». È quanto emerge dal racconto di Tiziana Pomini, una cittadina che ha prenotato un prelievo lo scorso 13 gennaio. «La prima data disponibile che mi è stata segnalata è del 6 febbraio, dunque un’attesa molto prolungata — spiega —. Con qualche difficoltà ho scoperto, confrontandomi con l’ufficio relazioni con il pubblico dell’azienda provinciale, che il motivo di questi tempi lunghi è appunto legato al cambio di nomenclatore ma non mi è stato spiegato di cosa si tratta e soprattutto non mi è chiaro se gli utenti sono stati adeguatamente informati di questo disagio».

Il nomenclatore tariffario non è altro che l’elenco delle prestazioni ambulatoriali (e protesiche) associate al costo sostenuto e ad eventuali esenzioni. La maggior parte dei servizi sanitari regionali lo ha aggiornato a fine dicembre. La Provincia di Trento ha provveduto lo scorso 23 dicembre, con entrata in vigore il 10 gennaio. Il nomenclatore ha anche aggiornato i codici per le attività, e i medici hanno faticato a orientarsi, con difficoltà registrate anche a livello informatico.

E proprio in previsione di tali difficoltà, si è deciso di rallentare i prelievi per i primi giorni, in modo da ridurre gli inghippi. «È stato proprio questo rallentamento — spiega il consigliere del Partito democratico Paolo Zanella, che ha presentato l’interrogazione assieme alla collega Francesca Parolari — a ritardare le prestazioni. E non si capisce come mai queste nuove tempistiche siano partite in anticipo rispetto all’entrata in vigore del nomenclatore». C’è, poi, un paradosso. I tempi lunghi, a quanto risulta ai due consiglieri, ci sono solo se gli utenti prenotano tramite Cup. «Chi va nei punti prelievi e prende il numero dal totem non deve aspettare — prosegue Zanella — ma gli utenti si sono giustamente, dopo il Covid, abituati a prenotare tutto. Stando così le cose, perché non è stato fatta comunicazione ai cittadini in modo da ridurre i disagi». Insomma, basta poco per aggirare il «bug»
Intanto il passaparola c’è stato. E, in molti, si sono recati negli ambulatori privati, a cominciare da quelli accreditati — dove non si paga il ticket e dove il problema non si presenta.
«La modifica del nomenclatore — sottolineano nell’interrogazione Parolari e Zanella — è avvenuta senza nessuna formazione mirata ai diversi specialisti, ma fornendo loro l’intero manuale di 203 pagine che contiene tutte le prestazioni sanitarie ordinate per codice numerico, all’interno del quale il singolo professionista deve trovare quella da prescrivere. L’operazione si rivela particolarmente improba perché le prestazioni sono state spesso rinominate. Non aver pensato a sintesi mirate da fornire ai singoli specialisti, sta sovraccaricando ulteriormente professionisti già oberati dal lavoro ordinario». Insomma, ci sarebbero stati dei problemi di organizzazione. In consiglio, saranno richiesti anche i dati relativi ai prelievi effettuati da novembre in poi, per capire se i rallentamenti siano stati tali da portare a una perdita nei numeri assoluti delle prestazioni.

Ma dopo un mese, i problemi persistono ancora: alla data di oggi (venerdì 7 febbraio), sempre secondo il consigliere provinciale Paolo Zanella, i tempi d’atteso nelle principali città sono di una ventina di giorni (Trento 20 giorni, Rovereto 18, Pergine 19). Pappuntamento nelle tre principali città (Trento 20 gg, Rovereto 18 gg, Pergine 19 giorni). E in molti si stanno rivolgendo ai laboratori privati convenzionati che erogano le prestazioni in 1-2 giorni. Zanella ha chiesto alla giunta provinciale il numero dei prelievi eseguiti nei punti dell’Apss nei mesi di novembre e dicembre 2024 e di gennaio 2025.

(Articolo pubblicato sul numero de Il T in edicola il 24 gennaio 2025; ultimo aggiornalmento 7 febbraio 2025)