La mostra
domenica 26 Marzo, 2023
di Francesca Fattinger
Bambine e bambini, ditemi la verità: voi le mangiate le verdure?
A me piacciono molto, ma non solo da mangiare, anzi forse, se è possibile, mi piacciono quasi di più da guardare! Come al solito vi dico delle cose strane, lo so. Però ho sempre pensato che in ogni verdura e in ogni frutto ci sia nascosto un mondo magico, fatto di tantissimi altri mondi racchiusi uno dentro l’altro, come se ognuno di loro fosse una matrioska profumata e anche molto appetitosa! Ve lo racconto perché la scorsa settimana sono andata a visitare, allo Spazio Foyer di Trento in via Galileo Galilei 26, la mostra, aperta fino al 30 marzo, di Elisabetta Doniselli, un’artista che, usando solo le matite colorate, sa portarci dentro il loro mondo.
Zucche, zucchine, radicchi, insalate, cavoli, cipolle, peperoni, rape, noci, arance, grappoli d’uva, mele. Un viaggio per l’occhio che si diverte a camminare su superfici ruvide o liscissime o a penetrare in interni misteriosi e coloratissimi! Con i tratti sottili e precisissimi delle sue matite l’artista ci porta faccia a faccia con un mondo fatto di dettagli piccoli piccoli, quasi invisibili e molto silenziosi, ma che se si guardano e si ascoltano con attenzione e con cura sanno parlare e raccontarci tantissimo. Il problema è che spesso non siamo proprio capaci di fermarci ad ascoltare i loro segreti. La frutta e la verdura popolano le nostre vite, dal mercato o dal supermercato fino alla nostra cucina e alla nostra tavola, trasformata velocemente in pasti pronti per essere mangiati. Ci circonda quasi in ogni momento, ma quand’è che ci prendiamo davvero il tempo di osservarne la bellezza?
La mostra di Elisabetta Doniselli si intitola Nature effimere perché i 25 disegni esposti sono un invito a fermarsi per apprezzare la bellezza della natura, ma anche uno stimolo per riflettere sulla sua fragilità, che è anche un po’ la nostra. Gli esseri umani e i vegetali sono entrambi meravigliosi, ma anche molto fragili e, ci dice Elisabetta, dobbiamo sapercene prendere cura! Per questo le ha definite «effimere» le sue nature, che significa temporanee o passeggere. L’artista racconta come con i suoi disegni abbia voluto ricollegarsi a tutti quegli artisti e soprattutto a quelle artiste che hanno rappresentato nei loro disegni e nei loro quadri «nature morte». Ma cosa sono queste «nature morte»? Beh, sono ad esempio fiori, frutta, verdura o vari oggetti d’uso, tutte quelle cose inanimate che a un certo punto della storia dell’arte cominciano a diventare molto interessanti per pittori e pittrici che smettono di dipingerle solo sullo sfondo di ritratti di persone o nei paesaggi e dedicano i loro quadri esclusivamente a loro. Mi piace ricordare che in inglese «natura morta» si traduce «still life», che significa letteralmente «ancora in vita». Beh le nature morte di Elisabetta Doniselli nascondono davvero tantissima vita!
Quando andrete a vedere la mostra ricordatevi di guardare ogni disegno e prendetevi il tempo necessario per penetrare in ogni millimetro. Per prepararvi l’occhio a questa avventura cominciate a fare allenamento a casa, al mercato o al supermercato. Prendete un piccolo foglio di carta e ritagliate all’interno una cornice da poter portare sempre con voi. Mi raccomando che sia piccola piccola! Quando sarete davanti a un frutto o a una verdura usatela per limitare il vostro sguardo e osservare un piccolo dettaglio alla volta. È nei dettagli che si nasconde la vera magia!