La storia
martedì 19 Settembre, 2023
di Sergio Zanella
Nato da un anno il Gin Lares sta già facendo parlare di sé. Questa è la storia di un giovane imprenditore di Vermiglio, il ventinovenne Cristian Delpero , che coltivando una passione per le erbe spontanee e per i prodotti della montagna ha provato a inseguire i suoi sogni. E il suo sogno nel cassetto era quello di avere un gin tutto suo, combinando un prodotto di base distillato da una nota azienda del Trentino e unendolo alle gemme di larice raccolte sulle montagne di casa. Un’iniziativa imprenditoriale partita come una scommessa, ma il numero di bottiglie prodotte e vendute descrive un successo che sta portando questo gin anche al di fuori del territorio provinciale.
«Nel mio bar-ristorante, il Centro Fondo di Vermiglio, ho sempre proposto i miei infusi di grappa, preparati con le erbe che raccolgo nella zona – ci spiega Delpero –. I clienti apprezzavano il prodotto e così ho voluto fare un passo in più». Per la nascita di Gin Lares è stato provvidenziale l’incontro con la Distilleria Marzadro di Nogaredo: «Mi hanno invitato a visitare la loro sede, stimolandomi a far crescere la mia passione per le erbe di montagna e lanciandomi nella sfida di produrre un gin tutto mio. Anzi, un gin mio e della mia famiglia: senza il supporto della mia fidanzata, dei miei genitori e dei miei fratelli l’impresa non sarebbe riuscita». Partito nel 2022 con un centinaio di bottiglie e con l’obiettivo di venderle in un paio di anni, il gin è andato letteralmente a ruba. Viste le premesse, in primavera Cristian ha deciso di aumentare la produzione: già nel corso dell’estate le riserve in cantina hanno iniziato a scarseggiare.
Il segreto di questo successo? Ce lo spiega lo stesso inventore: «Gin Lares è un distilled – commenta orgogliosamente –. I germogli di larice rappresentano la botanica prevalente, oltre al ginepro ovviamente. A completare il distillato ci sono salvia, alloro, menta, pino mugo e arancia. L’arancia è l’unico elemento non montano, ed è stato aggiunto per armonizzare e bilanciare il distillato. Il larice, da cui il mio gin prende il nome, è una pianta tipica di questa zona. Non è un sempreverde, si spoglia d’inverno e in primavera spuntano le gemme: è quello il momento in cui avviene la raccolta, che non è per niente facile, la facciamo a mano raccogliendo i germogli uno a uno. Si tratta di una raccolta non regolamentata: l’importante è non danneggiare i larici, rispettare le piante e il territorio, non raccogliere tutti i germogli dalla stessa pianta. Tutte accortezze che noi abbiamo sempre avuto».
L'INTERVISTA
di Anna Maria Eccli
Violoncellista, sposata con un principe africano, gira il mondo per lavoro. Nella città della Quercia ha deciso di comperare un rifugio dalla vita frenetica parigina. Proprio accanto alla residenza per cui i suoi avi si indebitarono