Le proposte

martedì 8 Agosto, 2023

Verso le elezioni. Politiche verdi: le priorità dei partiti

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Le reazioni della politica provinciale all’editoriale su «Il T» di Quattrone, che sollecita norme e azioni concrete contro il cambiamento climatico. In agenda: dal consumo di suolo alla mobilità, dall’energia al risparmio idrico

Le risposte tecniche ci sono. Linee guida, piani strategici, tecnologie e azioni di sensibilizzazione delle persone sono ormai accurati. Ma per calare modelli complessi e paradigmi nuovi nelle sfide trasversali che comporta il cambiamento climatico, ci vuole la volontà. Tradotto: serve la politica. A dire del direttore del Centro per la biologia integrata (Cibio) Alessandro Quattrone, è mancato e manca il peso dell’azione. E il risultato è una sorta di contraddizione tra parole e fatti (vedi l’editoriale su «Il T» di domenica). Il fatto che occorra una rimodulazione delle politiche mette d’accordo molti esponenti del Consiglio provinciale. Ciascuno con le proprie priorità.
Marini: basta cementificazione
All’opposizione per cinque anni, per il consigliere provinciale del Movimento 5 stelle Alex Marini in contrasto al cambiamento climatico «non basta un unico intervento». «Di proposte ne ho fatte tante negli anni, perché il tema mi sta a cuore. In risposta ho ottenuto dei grandi no, salvo poi ascoltare veri commenti naïf sul cambiamento climatico». Marini ricorda di aver chiesto «per la prima volta nel 2018 l’introduzione di una strategia di mitigazione contro i cambiamenti climatici». «Servirebbe, ma siamo rimasti alle linee guida», chiosa. L’altra priorità, a suo avviso, è «l’attuazione vincolante del Peap» e la necessità di «una relazione d’impatto su ogni obiettivo». «Il Piano energetico ambientale provinciale contiene obiettivi ambiziosi ma non vincolanti e senza risorse per attuarli. Si parla tanto di risparmio energetico, ma al contempo si allunga l’elenco delle opere infrastrutturali stradali, che determinano uno sviluppo enormemente energivoro».
Coppola: stop ai bacini
Fino ad oggi, dice invece la consigliera provinciale di Europa Verde Lucia Coppola, «a livello provinciale abbiamo elaborato documenti meravigliosi, che però sono lettera morta, perché politiche che vadano in una visione di reale al contrasto al cambiamento climatico ancora non ci sono». Le priorità sono tante: «consumo di suolo, minor impatto sull’ambiente e consumo contenuto di acqua» e devono «riguardare in modo convinto tutte le forze politiche e le coalizioni, ma anche dei piccoli comuni, con la regia della provincia». In cima c’è il bene acqua. «Per evitarne lo spreco, occorre spendere risorse sulla manutenzione degli acquedotti – rimarca – Poi c’è il discorso dei bacini per l’innevamento che si vogliono costruire per garantire una stagione sciistica sotto i 2.000 metri e lo sci in notturna. Diciamolo: è uno spreco di energia e acqua che non possiamo più permetterci». E ancora la mobilità sostenibile va ripensata attraverso «un trasporto pubblico davvero competitivo e capillare».
Tonini: mobilità su rotaia
Di mobilità come urgenza parla anche Giorgio Tonini (capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale). Ma in altri termini. «La politica più importante interessa lo spostamento del traffico dalla gomma alla rotaia – sottolinea – Naturalmente con coerenza. Sono d’accordo sullo sfasamento sottolineato da Quattrone. Da un lato, si investe nel Bypass e nel traforo del Brennero, e al tempo stesso si vorrebbe fare una spesa inutile, di miliardi, sulla mobilità autostradale con la Valdastico. Si vuole realizzare la Rovereto-Riva, ma senza rinunciare al tunnel del Baldo, per portare le macchine fino a Malcesine». Un’incoerenza che riguarda anche la gestione di altre due eccellenze del territorio: agricoltura e turismo. Per il bene dell’ambiente «è ora di puntare sul primato della qualità rispetto alla quantità». «Spero che il centrosinistra con Valduga continui a battersi su questi temi con chiarezza», aggiunge.
Dalzocchio: fotovoltaico strategico
Per la Lega, invece, preservare il pianeta è un impegno, ma al tempo il cambiamento climatico è «anche un fatto naturale, che non si può imputare solo all’inquinamento». Le parole sono di Mara Dalzocchio, capogruppo della Lega in Consiglio provinciale. A suo avviso, in questi anni le politiche si sono fatte eccome. A cominciare dagli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili. «Abbiamo avviato e dobbiamo garantire a tutte le famiglie e imprese la possibilità di installare pannelli fotovoltaici in modo da inquinare meno». Quanto alla strategia in fatto di mobilità, l’azione, anche nei prossimi anni, deve essere orientata a garantire l’equilibrio tra rotaia e gomma. «Pensare che lo sviluppo della mobilità ferroviaria sia sufficiente è un’utopia. C’è un mondo che ha bisogno dell’automobile. Certo, gli investimenti ferroviari, soprattutto per aiutare il trasporto merci, servono. E al tempo stesso dobbiamo pensare a bus o mezzi meno inquinanti. Ma serve un ragionamento nell’ottica di equilibrio», commenta Dalzocchio.
Cia: più spazi verdi
Viceversa, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio provinciale Claudio Cia, evidenzia un certo sfasamento tra l’effettivo consumo di suolo e le parole contrarie, almeno idealmente, alla riduzione di aree verdi. «Per evitare le emissioni di Co2 dobbiamo ridurre l’inquinamento domestico, su piccola scala. I due modi per farlo sono la promozione di una politica del recupero anziché del consumo e lo sviluppo di spazi verdi, evitando il consumo di suolo, cosa che forse non è stata fatta. Il Superbonus non è stata una politica intelligente, ha prodotto una montagna di rifiuti».
Demagri: spazio ai tecnici
L’approccio che suggerisce invece Casa Autonomia è quello di sfruttare e ascoltare meglio le competenze tecniche presenti in Provincia. «C’è bisogno di parlare di sostenibilità utilizzando la parte tecnica dell’apparato non valorizzata politicamente», spiega la consigliera Paola Demagri. Spunti che possono essere utili anche per portare i temi del cambiamento climatico e della sostenibilità nelle scuole. «L’approfondimento della tematica nei programmi scolastici, a partire dall’infanzia, si deve conciliare con l’attività dell’assessorato all’ambiente, che negli anni ha lasciato cadere le iniziative precedentemente avviate».