Politica
sabato 6 Aprile, 2024
di Donatello Baldo
Prima regola: «Si valuta l’operato dei presidenti uscenti». Seconda regola: «Su Itea e Patrimonio del Trentino la decisione è in capo alla giunta, non decideranno i partiti della coalizione». Con questo ingaggio — dichiarato espressamente dallo stesso governatore Fugatti nell’ultima riunione dei capigruppo di maggioranza — ci si appresta alla partita delle nomine dei Consigli di amministrazione delle società partecipate della Provincia.
Prima i musei, poi le società
Sulle società non si deciderà subito, passerà qualche settimana. Nella prossima seduta di giunta, al massimo si affronterà il nodo delle presidenze di Mart e Muse. Nel museo roveretano sarà riconfermato Vittorio Sgarbi e — sembra — tutto il cda uscente; per quanto riguarda invece il museo del capoluogo — oltre al nome già indicato dal Comune di Trento, l’architetto Alessandro Franceschini in quota Verdi-Sinistra — si sa solo che il presidente uscente Stefano Zecchi non sarà riconfermato e che si cerca un nuovo «ambasciatore», una figura conosciuta a livello nazionale, anche se l’ipotesi Alberto Angela non è andata a segno.
Nel segno della continuità
Più avanti, però, si dovranno affrontare le nomine del Gruppo Provincia. «Chi ha fatto bene rimane», va dicendo ai suoi Fugatti. Anche perché — suggeriscono gli interpreti della linea adottata dal governatore — «nemmeno cinque anni fa i presidenti sono stati nominati su indicazioni dei partiti», e altra cosa da non sottovalutare: «Non siamo arrivati ieri, non è necessario ora uno spoils system», afferma più di un esponente della maggioranza. Tradotto: se si può, si mantiene lo status quo, nel segno della continuità. E così sembra confermata la guida di Cassa del Trentino, Trentino Riscossioni, Trentino Trasporti e persino Trentino School of Management (Tsm), dove rimarrebbe Roberto Bertolini: dunque le ambizioni di Fratelli d’Italia di posizionare Francesco Barone siano destinate a non venir accolte.
Itea e Patrimonio, si cambia
La motivazione per cui Itea e Patrimonio rimarrebbero fuori dalle logiche di spartizione politica è ricondotta, ufficialmente, a questioni strategiche. Anche se, l’aver riservato alla giunta le nomine delle due presidenze fa dire a molti, anche tra alcuni degli assessori, che «lì ci sono stati i maggiori problemi». E quindi si cambia rotta. Itea, dopo la gestione di Francesca Gerosa è ora retta da Michele Condini, che di Gerosa era il vice, mentre il cda di Patrimonio è guidato da Andrea Villotti. Uomo del presidente Fugatti, che però perde quotazioni rispetto a una sua riconferma alla guida della società immobiliare.
Questioni strategiche
Si diceva delle questioni strategiche, quelle su cui la giunta Fugatti intende puntare per questa legislatura. Anzitutto il tema dell’emergenza casa e dell’uso del patrimonio pubblico. Sul primo punto, inserito dal governatore tra le priorità del suo mandato, Itea sarà fondamentale: già la nomina del nuovo direttore generale è valutata positivamente dalla giunta. Al posto di Miriana Detti, è andato infatti Roberto Ceccato, dirigente di lungo corso. E con la sua presenza «forte» la scelta del futuro presidente ha perso peso dal punto di vista della criticità: «Sarà un nome di collegamento con la giunta, con il governatore», questa la linea.
Strategica anche la questione del patrimonio provinciale, ma qui l’idea sembra quella di arrivare all’obiettivo della fusione di Patrimonio del Trentino e Trentino Sviluppo, o della subordinazione della prima alla seconda. Servirà dunque un presidente che sappia arrivare al risultato, anche questa volta in collegamento diretto con la giunta.
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